Caserta,
26 giugno. Stamane c’è stato un incontro tra il regista e l’attrice
protagonista di “The melon route” e la stampa.
Il regista, Branko Schmidt, con alle spalle anni di esperienza teatrale e
cinematografica, si è ispirato ad una storia vera, di alcuni immigrati curdi
che perirono nella loro fuga verso un destino migliore. Da qui nasce “The melon
route”, storia di un gruppo di uomini e donne cinesi che cercano
rocambolescamente di fuggire dal loro paese natio. Melon, cioè melone, è
l’appellativo dato dai contrabbandieri ai cinesi. Un ex soldato croato,
traghettatore di “meloni”, si innamora di una giovane ragazza orientale. Un
film basato molto sulla potenza espressiva delle immagini.
La sceneggiatura è stata scritta circa sei anni fa, e il regista è riuscito tra
mille difficoltà a trovare i finanziamenti necessari; cosa non facile, visto
anche il tema di forte denuncia sociale della corruzione che purtroppo affligge
il suo Paese.
Nella scelta del cast, dice, si sente fortunato: la protagonista, Mei Sun, alla
sua prima prova sul grande schermo, gli è stata indicata da un suo amico
regista che stava girando a Pechino. Branko sorride, dicendo che Mei Sun non è
fragile come sembra: pare che sia stata l’unica, tra tutta la troupe, a non
ammalarsi durante due giorni di riprese in cui pioveva a dirotto!
A parte il piccolo aneddoto, Branko è qui al DIFF perché spera vivamente di
trovare una buona distribuzione in Italia, visto che all’estero ha già avuto
molto successo, in particolare tra il pubblico giovane.
Note sulla proiezione serale
The Melon route, Reggia di Caserta.
L’atteso film di Branko Schmidt si è rivelato uno dei migliori di questo
festival.
Un film che merita rispetto, innanzitutto per i suoi contenuti, una forte
denuncia sociale dello sfruttamento dell’immigrazione clandestina e del degrado
di una società allo sbando. Ma soprattutto un film girato da uno che conosce
bene il suo mestiere, che comunica attraverso i silenzi, le immagini, con i
colori volutamente desaturati, con una natura anch’essa ostile e non
rassicurante, le intense espressioni dei due protagonisti.
Entrambi non vogliono e non sanno rinunciare alla propria dignità di essere
umano, anche a costo di gesti estremi.
Un film che si avvia certamente ad entrare nella rosa dei vincitori.
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