“…Tu chiamale se vuoi… emozioni…” recita una delle canzoni preferite da
Antonello.
E chi giovedì sera era presente al memorial “Rossi per naso”, tenutosi al
teatro comunale di Caserta, di emozioni ne ha provate tante, fortissime e
intense. Tutti - dal pubblico (la sala era gremita) agli artisti (più di 30), a
chi ha lavorato dietro le quinte - hanno goduto del piacere di rivivere, anche
se solo attraverso immagini, racconti, poesie e canzoni, una persona speciale,
l’unica vera protagonista dell’intero spettacolo: Antonello Rossi. E quanto
Antonello fosse importante lo si è capito dall’enorme coinvolgimento e
partecipazione che il memorial ha fatto registrare: gli artisti (tutti legati
affettivamente ad Antonello, tranne i pochi che hanno suonato nei gruppi
musicali degli amici) hanno fatto a gara per portare una testimonianza del loro
affetto: molti sono saliti sul palco per la pura gioia di esserci, senza alcuna
velleità di apparire (dato lo spessore artistico davvero era l’ultima
preoccupazione!), altri si sono fatti indietro, a malincuore, per rispettare i
tempi troppo brevi di uno spettacolo. Un amico, Augusto, ha spedito
dall’america un dvd accompagnato da una breve lettera nella quale ha riassunto
lo spirito con cui ci si è avvicendati sul palco: “non so se arriverà in tempo
o se deciderete di farlo vedere. Davvero non importa, per me è importante
essere in qualche modo presente”. Così come Teodoro, anche lui amico, che ha
lasciato un video nel quale ha raccontato l’aneddoto di quando insieme,
Antonello e lui, riuscirono a portare l’enologo Veronelli a Caserta. Un’altra
amica, Doralisa, sul palco ha detto: “gli artisti calcano le scene per
“mestiere”, per fare spettacolo. Stasera è diverso: non stiamo “lavorando”, non
ci stiamo esibendo: stiamo restituendo ad Antonello un pochetto di quell’arte
che lui sapeva regalarci giorno dopo giorno, nella maniera migliore per noi
possibile, con il cuore”.
E non crediate che il livello artistico della serata, come spesso accade in
queste occasioni, sia stato di bassa levatura. Prima di tutto perchè il
rispetto per Antonello ha portato sul palco solo gli artisti (chi artista non è
ha contribuito in altro modo, lavorando dietro le quinte) e poi perché i suoi
amici artisti sono bravi, anzi, bravissimi, tutti. Durante tutta la serata si è
ripetuto spesso il nome di Antonello, raramente, e comunque solo tra le righe,
quello degli amici. Accanto ad Antonello quindi solo un’altra protagonista:
l’amicizia. I giorni prima della serata i giornalisti che chiedevano
informazioni si sono trovati in difficoltà: nessuna persona in particolare
voleva emergere e persino i nomi degli artisti, che poi si sono avvicendati sul
palco, non sono stati divulgati. Eppure il livello artistico sul palco del
teatro comunale è stato incredibilmente alto. Andrea Giuntini, Doralisa
Barletta, Enzo Faraldo, Felice Imperato, Francesco Faraldo, Gianni D’Argenzio,
Raffaele Natale, Francesco Calazzo, Mariano Calazzo e Antonio Cerreto hanno
ridato vita ad alcune delle canzoni scritte dallo chansonnier tanto amato; gli
attori Pierluigi Tortora, Angelo Callipo, Piero Grant e Grazia Liguori hanno
invece avuto il compito e l’onore di declamare sue poesie; Franco Mantovanelli
ha poi chiuso la prima parte della serata cantando a Lucia Murru una commovente
e densa di significati “Uocchie c’arraggiunate”, ricordando quando a farlo era
Antonello. Nella seconda parte tutti gli “altri” hanno dedicato all’amico brani
che in qualche modo lo riguardavano: Alessandro Manselli, Alfonso Marotta,
Almerigo Pota, Angelo Abate, Antimo Della Rocca, Augusto Ferraiuolo (con un
video), Ferdinando Ghidelli, Franco Discanno, Gennaro Vitrone, Gino Izzo, Lucio
Maioriello, Mara Naddei ed il suo coro I Melodiando, Massimo Pieri, Nicola
Ferrara, Pasquale Maltempo, Pasquale Ziccardi, Peppe Vertaldi, Pierino Ventrone,
Pietro Condorelli, Pina Valentino. Questo l’elenco in ordine alfabetico degli
amici che si sono avvicendati sul palco, sperando di non aver dimenticato
nessuno.
E se tutto è andato bene lo si deve anche a quelli che, pur non salendo sul
palco, hanno lavorato affinché la serata “Rossi per naso” risultasse davvero
speciale: Alberto Grant, Donato Scialla, Teodoro Naddei, Brillante Massaro,
Francesco Del Prete, Mimmo De Simone, Gianni Gugliotta, Ciccio Nasta ed i suoi
bravissimi tecnici, i responsabili della Erregraph, l’amministrazione comunale
e i responsabili ed i tecnici del Teatro comunale.
Vorrei fare una considerazione: ma ci pensate a quanto è stato grande
Antonello? Vi assicuro che mettere su una serata come quella di “Rossi per
Naso” (che poi è il nome inventato da Antonello per un gruppo che non ha fatto
in tempo a creare) non è affatto facile, anzi! E lui, perché è ovvio che è
stato lui ad organizzare tutto, ci è riuscito e ci ha regalato una serata
magica, probabilmente unica ed irripetibile. Ancora un regalo del piccolo
grande uomo Antonello Rossi alla sua città.
note
"Rossi per naso": è questo il titolo dello spettacolo dedicato, dagli amici e
dalle persone che hanno avuto l’onore di conoscerlo, all’indimenticabile
animatore culturale Antonello Rossi in programma giovedì 10 maggio alle
20.30 al Teatro Comunale di Caserta. Il sottotitolo della kermesse è "parole e
note di e per Antonello", visto che, oltre ad una serie di canzoni e poesie
composte in vita dall’autore, improvvisamente scomparso un anno fa all’età di
49 anni, verranno eseguite musiche e canzoni facenti parte del repertorio da
sempre preferito da Rossi. Ad avvicendarsi sul palco nomi importanti del
panorama musicale e artistico casertano e non, presenti per l’occasione solo
per la gioia di raccontare l’amico Antonello.
Musicista, chansonnier, autore di canzoni, ma anche di poesie, oltre che di
originali testi, come quello scelto per intitolare lo spettacolo-amarcord
“Rossi per naso”, Antonello era un personaggio di multiforme impegno e non solo
a Caserta: al di là dell’amore per la musica, era un promotore appassionato
delle eccellenze casertane anche nel campo del turismo e della gastronomia.
Dirigente del settore attività produttive al Comune di Caserta ha portato
avanti significativi progetti legati alla valorizzazione della rete dei
monumenti e dei prodotti tipici di Terra di Lavoro: è riuscito, con impegno e
passione, a restiture dignità a particolarità trascurate del territorio, dal
maialino nero alla carne di bufalo, dalla mela annurca, la sua “Carmela”, ai
vini doc.
Una attività nei vari settori di impegno (professionale, ricreativo e
promozionale) che lo ha portato a conoscere ed essere conosciuto da un
vastissimo pubblico, soprattutto giovanile, che lo vedeva come un punto di
riferimento, specie sul piano della creatività. Ed è per questo motivo che il
gruppo di amici, che lo hanno amato ed ne hanno apprezzato la professionalità e
la capacità innovativa, intendono, in varie occasioni, recuperare non solo il
ricordo ma anche e soprattutto la sua progettualità ancora attuale e
apportatrice, se concretizzata, di positivi contraccolpi sulla immagine e
l’economia del capoluogo. In particolare nello spettacolo del 10 maggio si
cercherà di far conoscere, soprattutto a chi non ne ha avuto la fortuna, lo
spessore artistico ed umano di Antonello Rossi, una ricchezza testimoniata già
dal fermento dell’organizzazione della kermesse, che si avvale di competenze
preziose messe a disposizione a puro titolo amicale. L’ingresso in teatro,
naturalmente, è gratuito. |
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