Lover dose system: dj Jguana... A Casa Mia

Maddaloni - 30 Aprile 2007

Comunicato stampa

 


Maddaloni. Caserta come Londra, come Barcellona, come Berlino. Un last minute in prima classe verso il suono puro. La generazione di “para-adulti” casertani si ritroverà lunedì pomeriggio, 30 aprile, a partire dalle 18, in via Sauda, a Maddaloni, nell’azienda agrituristica “A Casa Mia”, per una lunga notte di musica. Un’occasione per riscoprire, o scoprire per la prima volta, generi musicali, luoghi d’incontro e danze “post-contemporanee”, appannaggio, per lungo tempo, dei teen-ager. In console, Alberto Parziale, in arte Dj Iguana, musicista, produttore, compositore e tastierista dei “Minimod”. Jguana, diplomato in pianoforte, sin dai primi anni ’80 si è accostato ai sintetizzatori e dagli anni ’90 ha scoperto il linguaggio del “djing”. L’aspetto che caratterizza maggiormente il dj è il filo impercettibile che lega i brani selezionati. “A Casa Mia” si ritroverà invasa dalla “grande famiglia” dei trentenni, quelli dei contratti a progetto, le vittime sacrificali del New Deal all’italiana. Per lunedì è in programma una maratona di dieci ore di musica. Si ammicca all’estate (e si spera nel bel tempo!), dai bordi di una piscina, per l’occasione inanellata di candele, circondata dal verde, in un’azienda agrituristica in cui si alterneranno tre declinazioni dell’elettronica: aperitivo lounge alle 18.00; video-istallazione con il progetto Traum-Welt alle 22.00. E, a seguire, Dj Iguana, cui andrà l’onere/onore di chiudere le danze. Jguana darà il benvenuto alla notte, raccontando, ancora una volta, il suo modo di leggere i suoni, i suoi flussi di coscienza, tracciati come in una galleria d’arte contemporanea, dove il concept non è dato dal tema ma dall’abilità dell’allestitore di trovare un ritmo di linee ed ombre. Pasquale Napoletano, ideatore di traum welt, distilla così l’operazione: “Traum welt – dice – nel senso di un confronto, un duello, una reazione. Raccolta di sedimenti della cultura industriale in forma di bestiario. Il tentativo di rivitalizzare la forma canzone innestandovi protesi virali di tecnologia moderna (non contemporanea). Mettere il microfono dentro il corpo senza organi per estenderne il risultato. Quasi un'autopsia. Luigi Nono ad Oswecim”. Lo spazio sarà, poi, costellato di angoli espositivi, curati da “La Bottega degli Elfi”, “Manu Art”, “Creazioni Artistiche” e da “Libreria Mondadori”. Numerosi locali della città, circoli culturali in primis, hanno già ospitato Iguana, seguito da un sempre crescente pubblico che ha tutto l’aspetto di una Fenice: risorto dalle sue stesse ceneri, dopo anni di serate intellettualistiche, di concerti jazz e spettacoli a teatro. È lo stesso pubblico. Incredibile a credersi. Si tratta di una generazione che, con il tempo, impara ad essere giovane, a ballare spregiudicatamente, senza l’imbarazzo che tanta musica “danzabile” può creare. C’è chi ha voglia di seguire le precedenti esperienze nordeuropee, fatte di sano ascolto e di esperimenti sonori. Proprio la generazione che non ha potuto godere degli allori del Blue&Blues; che si è fatta bastare i racconti per credere che qualcosa, a Caserta, possa succedere, che la musica abbia potere, che l’ambiente rinvigorisca le ambizioni personali.  

 

 
 

 

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