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Capua, 23 Aprile. Si conclude con un appuntamento che riunisce teatro e libri,
la dieci-giorni che la libreria Guida di Capua ha dedicato alla “Festa del
libro” che si celebra, per l’appunto, oggi 23 Aprile.
Sulla scomoda (non metaforicamente!) poltrona della saletta Giulio Baffi, un
personaggio poliedrico ma con una grandissima carica umana.
Attore mancato - non ne ha spiegato le ragioni, ma la scena la tiene
benissimo-, medico mancato – ma la pazienza tipica un vecchio medico condotto
la dimostra tutta-, una laurea in Giurisprudenza – e nemmeno di questa sappiamo
che uso ne ha fatto, ma le parole che usa sono precise e colpiscono-…insomma,
vi starete chiedendo, chi è?
Semplicisticamente un critico teatrale, di quelli che non stronca “ma che
aspetta di vedere quel che c’è di buono specie in quanto proposto da giovani
attori o compagnie” ma anche una eminenza grigia (ma non è il colore giusto)
che è dietro il variegato mondo del teatro napoletano ma non solo. L’esperienza
di teatro gli è servita per capire i meccanismi ma è stato solo il primo passo
di una strada di “passione”: nel corso della serata è emerso chiaramente il suo
amore verso gli artisti e il loro lavoro. Questa passione lo porta ad essere il
riferimento di così tanti artisti che il libro presentato durante la serata
“Visti da Vicino”, ed Guida, non sarà che il primo di una serie (quanti non lo
sa nemmeno Baffi) con “interviste senza tempo” spesso frutto di elaborazione di
più interviste fatte nel tempo.
La passione è anche testimoniata dal suo desiderio di “condividere” le sue
esperienze, non di tenerle per se. Ed ecco quindi la sua partecipazione e tante
rassegne e festival, la collaborazione con la Nuova Compagnia di Canto
Popolare, il suo impegno nel Centro Teatro Esse e, non ultimo, la sua lotta per
riaprire (“forse, si spera, potrebbe” recita sorridendo) il San Ferdinando.
A fargli da “spalla” nella serata a Capua tre amici di vecchia data e fondatori
dell’Onorevole Teatro Casertano: Paola Servillo, Enrico Ianniello e Toni
Laudadio. Ed è subito un incrociarsi di “ti ricordi” spesso legati ad un pranzo
o una cena durante il quale idee prendevano forma o venivano totalmente
cambiate.
Davvero un personaggio intrigante ma, soprattutto, con una carica umana
travolgente.
Una ottima chiusura quindi per la rassegna “Giornata mondiale del libro” che ha
visto coniugare questo bene prezioso con tutte le altre arti. |
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