Bella l’ultima serata del Casertamusica Doc, così bella che verrebbe da dire:
“peccato che sia tutto finito! E adesso come soddisferemo la nostra fame di
musica?”.
Ma si sa, tutte le cose belle (chissà perché poi) sono destinate a finire e
così, anche il Doc non si è sottratto a questa regola.
Bella, è ovvio, grazie ai protagonisti della serata che, dal primo all’ultimo,
sono stati degni dell’altissimo livello artistico che ha caratterizzato questa
edizione del Casertamusica Doc.
La sigla è toccata ad Enzo Vitale ed il suo gruppo con quella vecchia
volpe di Max Gaudio alla chitarra e seconda voce e con Lucky
Pesce alla tastiera. Enzo ha eseguito, piccolo strappo alla regola, due
canzoni: una bella e particolare versione di "Un piccolo aiuto", vecchio
successo di Zucchero Fornaciari, e un suo pezzo originale che, nelle atmosfere,
ha ricordato Lionel Ritchie.
Prima “star” della serata Peppe Rienzo.
Mmmm… potrei dire molte cose sulla performance di Peppe & Co. Però credo che il
termine che mi sembra più appropriato sia …“perfetto!”.
Si, perché lo spettacolo offerto da Peppe è stato semplicemente perfetto. È
bravo Peppe e la sua musica è coinvolgente almeno quanto la sua simpatia e
naturalezza sul palco. Ad un primo ascolto verrebbe naturale accostarlo, come
stile e come sound, al Pino Daniele più creativo. A tal proposito lo stesso
Peppe ci dice: “mi dicono spesso che assomiglio al grande Pino però non è
proprio così…è che noi viviamo la stessa realtà, probabilmente abbiamo
influenze musicali comuni quindi per forza di cose il mio sound in qualche caso
può somigliare a quello suo… certo non posso dire che non mi faccia piacere
questo accostamento anche perché Pino Daniele e tutti quelli del neapolitan
sound sono stati i miei maestri di scuola elementare”. Un concerto, quindi,
all’insegna del groove e dell’energia che Peppe è riuscito a trasmettere al
pubblico grazie anche alla sua eccezionale voce a tratti simile a quella di
Marcello Colasurdo e a quella del migliore Enzo Avitabile. “Si, questa è una
cosa importantissima – è sempre Peppe che parla – più che cantare per me fare
musica è ricercare l’immediatezza… i miei ritornelli, se vuoi ripetitivi, sono
fatti apposta, come accade per le preghiere, per creare un pathos, una empatia
con chi ascolta fino a farlo entrare in quello che è il mio mondo musicale”.
Mondo musicale che, in attesa del suo prossimo e ormai imminente disco, i più
potranno conoscere per il momento solo dal vivo. Questo perché il suo primo
lavoro discografico è andato completamente esaurito. Nell’attesa ci possiamo
consolare andando a visitare il sito internet
www.pepperienzo.it da dove si può
scaricare il video in animazione 3D della sua bella e divertente canzone "O
frate tuoje Peppino". Perfetti anche i suoi compagni di palco: Massimiliano
Gaudio, uno dei migliori chitarristi della nostra città, Antonio Caddeo
che già abbiamo avuto il piacere di ascoltare come esecutore, con il suo
contrabbasso, di una delle sigle del Doc e il bravissimo Lucky
“groove” Di Blasio alle percussioni, amico di sempre di Peppe Rienzo.
Il finale della rassegna poi non poteva non essere affidato ad un artista di
lusso: secondo me Tullio Pizzorno è, assieme a Gino Licata e a Marco
Saltatempo, pur così diversi tra loro, quanto di meglio la nostra città possa
offrire in campo cantautoriale.
E Tullio, accompagnato dai suoi fidi “scudieri”, non ha deluso i numerosi
estimatori che venerdì sera hanno riempito il C.T.S.
Tullio, nel suo concerto, ha deciso di far parlare la musica, quella con la M
maiuscola. Non è cosa di tutti i giorni, infatti, poter assistere ad uno
spettacolo così raffinato, dove tutto è curato nei minimi particolari, dagli
arrangiamenti ai testi. A sentirlo, dopo un anno, si potrebbe dire che Piz stia
attraversando una nuova fase evolutiva dal punto di vista musicale, una fase
che lo ha portato a scegliere degli arrangiamenti che colpiscono per la loro
assoluta perfezione e che riescono a calare l’ascoltatore in un atmosfera
assoluta, a volte funky, a volte intimistica, a volte jazz. Certo quando si
hanno a disposizione musicisti con le contropalle (passatemi il termine!) tutto
diventa più facile: il grandissimo Aldo Fucile alla batteria, la nostra
vecchia conoscenza Pietropaolo Veltre al basso e il geniale Pierino
Ventrone alla tastiera e al sax. Non è un caso, quindi, che il cantautore
casertano, grazie a questa sua verve compositiva, goda della stima di
tantissimi artisti di caratura internazionale. Provate a fare un giro sul sito
www.tulliopizzorno.com e rendetevi
conto con chi Tullio ha avuto e continua ad avere a che fare. La reputazione
che si è conquistato lo porterà, a breve, in Danimarca come insegnante ad un
seminario sull’arte dello scrivere canzoni. Volete sapere chi sono, solo per
citarne alcuni, gli altri relatori di questo seminario? Randy Braker e David
Samborn! Grosse novità, quindi, per Tullio che ci annuncia anche l’imminente
uscita del suo prossimo disco: “…il secondo album, sofferto dopo sette anni…è
per me un passo importante anche perché è il mio biglietto da visita”. Un disco
pieno di collaborazioni importanti sulle quali Tullio mantiene un pò di riserbo
“posso dire – è sempre Piz che parla – che Linda sarà l’unica collaborazione
italiana… per sapere chi ha suonato con me… bisogna aspettare l’uscita del
disco”.
In attesa gli spettatori del C.T.S. hanno potuto ascoltare alcuni dei suoi
vecchi successi e qualche novità assoluta: "Conosco l’assassina", "Giorni uguali", "Musica per lei" che
Tullio ha riproposto come bis, "Ti amai", "La fretta nel vestito", l’anteprima
"I just wanna stop", "Alla finestra", "Di vista", "C’è la luna".
[vedi programma del Casertamusica DOC] |
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