Sempre di qualità le scelte che la direzione artistica del CasertamusicaDoc
fa nello scegliere i musicisti cui affidare il non semplice compito di eseguire
e, con la loro musica, accompagnare, la sigla della serata. Questa volta è
toccato ad Antonio Caddeo che ha egregiamente superato il non facile, lo
ripeto, esame della sigla.
La musica a Caserta è tanta e varia… credo non ci sia un genere musicale che non
venga suonato in modo più che egregio da validi musicisti. Basta frequentare
gli spettacoli, tutti, che il CasertamusicaDoc offre per rendersene conto. Con
questa affermazione non voglio autocelebrare gli appuntamenti che
settimanalmente si susseguono al C.T.S. Chi ha potuto seguire tutti gli
spettacoli, avrà facilmente constatato l’incredibile varietà di musicisti, di
generi, di stili che il nostro panorama musicale offre. Ed un esempio lo si è
avuto venerdì 16 marzo, cioè al sesto spettacolo quando ad alternarsi sul palco
ci sono stati oltre al già citato Antonio Caddeo, i Global Magma
Sound, i Kazum e i Bradipos IV. Tutti, e dico tutti, questi
musicisti, veramente bravi, diversissimi tra loro per la musica che hanno
portato in scena, sono stati l’esempio lampante del fervore artistico che c’è
nella nostra città.
I bravi e simpatici Global Magma Sound proprio in questi giorni sono
stati intervistati, tra l’altro, da
Michel Pergolani per il programma Demo di radiodue Rai.
Ricordo, per chi non lo sapesse che Demo è un’importantissima trasmissione
radiofonica nella quale si dà spazio alla musica meno conosciuta perché ancora
fuori dal bizness ma non per questo meno valida di quella più conosciuta. E
dalla nostra provincia sono diverse le band chiamate da Michel Pergolani e
Renato Marengo nella loro trasmissione. Addirittura gli Staticodinamico
inaugurarono la prima puntata in assoluto di Demo e una loro canzone rimase
come sigla del programma dei due “arboriani” per alcuni mesi. Ma torniamo ai
protagonisti della serata. I ragazzi della crew di Ghetto Campania si sono
presentati sul palco in formazione ridotta, per un mini concerto “anplagghed”.
Simone Lino O’General (voce e chitarra), Roberto Caccavale
(contrabbasso) e Ciro Tiscione
(batteria) ci hanno raccontato con un particolarissimo sound raggamuffin, appunto
“magmatico”, la loro visione della realtà che ci circonda. Sono arrabbiati i
GMS (da non confondere con GSM!!) e la loro non è una rabbia disperata ma,
piuttosto, ironica perché come dice lo stesso Generàl: “…I testi sono di tipo
sociale… ma senza buttare lo sconforto sulle spalle di nessuno…”. Molto belli i
pezzi eseguiti al CTS. Tra gli altri la stupenda la versione di "Briganti se
more" di Eugenio Bennato e la molto “condivisibile”, almeno per noi del sud,
"Vengo dal sud" grido di rabbia nei confronti del razzismo nordista mai ammesso
dai media e da “quelli del nord”, eppure terribilmente presente.
Dopo i GSM sul palco sono saliti i Kazum per un particolarissimo
concerto happening. Uno spettacolo certo non facile. La formula è quella alla
quale il pubblico del cts è oramai abituato: video e musica si fondono per dare
vita ad uno spettacolo, per gli appassionati, tutto da gustare. I video scelti
dai Kazum sono di Zbigniew Rybczynski: Kwadrat ed il pluripremiato Tango.
Esperimento, questo, che già in precedenza il gruppo aveva tentato con
successo, musicando il cortometraggio Entr’acte di Renè Clair. E poi il legame
con le arti visive è stata una prerogativa dei Kazum fin dall’inizio: loro è la
colonna sonora del filmato "Reaction" di Pasquale Napolitano e di parte di
quella del film "I have a green". Questo gruppo, nato quasi per caso nell’ormai
lontano 2003, con i bravissimi e precisissimi Sossio Lupoli alla
chitarra, Stefano Salvestrini alla batteria e Alessandro Inglima
al basso, è la prova lampante che qui a Caserta c’è spazio anche per la musica
“diversa”. Le musiche originali dei Kazum, sembrano fatte apposta per fare da
colonna sonora ad un film, riuscendo, con sonorità a tratti vintage, a tratti
ambient, a tratti rock – jazz, a creare una notevole atmosfera all’interno del
teatro. Atmosfera di assoluto complemento alla proiezione dei video.
Dopo la pausa mangereccia si è presentata sul palco l’attesissima band dei
Bradipos IV. I Bradipos, altro esempio della variegata scena musicale
casertana, hanno sfoggiato davanti al pubblico del CTS, un repertorio fatto di
brani originali (Night on vesuvius, Wray man e Mysterion) e cover piene zeppe
di chitarre vintage. I bradipi hanno trascinato, con scatenati rockabilly e
classic rock n’roll, i loro numerosi e chiassosi fan, che da sempre li seguono
nelle pur rare occasioni in cui i quattro suonano dalle nostre parti. Il detto
"nemo profeta in patria", infatti, ben si addice ai Bradipos: la band è
conosciutissima agli appassionati di ska in tutto il mondo, i loro pezzi vengono regolarmente trasmessi
da alcune radio statunitensi e in giappone è prossima alla ristampa una
compilation cui loro avevano preso parte; numerosi sono i siti internet
dove Amerigo e Massimiliano Crispi, Francesco Lo Presti,
Enrico Ragni vengono citati. “In Italia – dice Francesco – c’è meno
attenzione per questo genere di musica tanto è vero che abbiamo più riscontro
in posti lontani”.
Davvero particolare la loro musica, un musica che evidentemente piace loro
tantissimo: “Sono dieci anni che suoniamo insieme – dice Ghigo – e ci
divertiamo tantissimo a suonarla sperando di far divertire anche gli altri”.
Speranza, questa, che ad ogni loro concerto in Italia e all’estero,
puntualmente, si trasforma in realtà.
Questa la scaletta della serata, che oltre alle già citate "Night on vesuvius",
"Wray man" e "Mysterion", ha compreso: "Up", "Malaguena", "Bikini", "Wipe out",
"Roll over Beethoven", "Peggy Sue", "Church key", il "Padrino". [vedi programma del Casertamusica DOC] |
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