Energie Nuove: eventi trimestre

Caserta - gennaio - marzo 2007

Comunicato stampa


Sabato 03 febbraio 2007 alle 18.00, a cura di Energie Nuove, si terrà la presentazione del libro "Il riformismo italiano. Dalla fine della guerra fredda alle sfide future" con l'autore Beppe Vacca che sarà nell'occasione intervistato da Gianni Cerchia.
L'appuntamento avrà luogo presso Raffaele Cutillo OfCA (ex officina meccanica), in Via Cesare Battisti 76.
L'autore Giuseppe Vacca è Presidente dell'Istituto Gramsci e consigliere d'amministrazione dell'Istituto dell'Enciclopedia Italiana, dirigente politico del PCI e poi del PDS e dei DS, è autore di molti libri di argomento storico, filosofico, economico e politico. Fra questi, Pensare il mondo nuovo. Verso la democrazia del XXI secolo (San Paolo, 1994), Per una nuova costituente (Bompiani, 1996), Da un secolo all'altro. Mutamenti della politica nel Novecento (Bompiani, 1997), Venti anni dopo. La sinistra fra mutamenti e revisioni (Einaudi, 1997), Riformismo vecchio e nuovo (Einaudi, 2001), In tempo reale. Cronache del decennio 1989-1999 (Dedalo, 2002).
Il saggio di Vacca prende quale punto di inizio della riflessione la fase della fine della guerra fredda quando si crearono le condizioni per sbloccare la democrazia italiana, creando finalmente anche da noi una democrazia dell'alternanza. Era necessario che le forze politiche si raggruppassero in due coalizioni alternative: per la prima volta nella nostra storia si poneva dunque il problema dell'unità dei riformisti. Tuttavia, in oltre quindici anni, esso non ha ancora trovato soluzione. Il "riformismo italiano" indaga in primo luogo la storia di questo problema, ricostruendone le vicende dalla caduta del Muro ad oggi. Secondo Vacca, le ragioni per cui l'obiettivo non è stato raggiunto risiedono innanzitutto nelle modalità del passaggio alla Seconda Repubblica, che non venne guidato dalla classe politica del tempo, travolta dal movimento referendario e dal ciclone di Mani Pulite. Ma l'autore estende il suo esame alla nascita di Forza Italia e del Polo, alla formazione dell'Ulivo, ai governi Prodi, D'Alema e Amato, alla nuova era Berlusconi, e in generale ai punti di forza e di debolezza del centrosinistra, messi a fuoco analizzando sia l'originario "deficit di riformismo" del PDS sia i prodromi della sconfitta del 2001. Ampio spazio è poi dedicato al futuro dei riformisti. L'autore analizza la loro capacità di dar vita a un'unione politica federativa che riprenda in mano le sorti del Paese e lo ricollochi nel gruppo di testa degli Stati che guidano l'integrazione europea, come già aveva fatto il governo dell'Ulivo fra il 1996 e il 1998 portando l'Italia nell'Unione economica e monetaria; e rilancia l'ipotesi di una nuova Assemblea Costituente. Per ampiezza d'esame e chiarezza degli argomenti, Il riformismo italiano è un vero gioiello di analisi storico-politica, che costituirà un riferimento essenziale per il dibattito politico prossimo.
 

 

 
 

 

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