Terza serata delle eliminatorie del Checkmate Festival! Ancora una volta
quattro band in concorso: questa volta è stato il turno di Fivenalf ,
Arturo’s Boys, Giovedì 7/9, PNT.
Come di consueto, a giudicare i gruppi in gara, una commissione di altissimo
livello, composta da Paky Palmieri (noto session man nonché batterista di
Tony Esposito), Michele Broccoletti (storico batterista rock casertano
nonché negoziante di dischi e collezionista), Salvatore Schisano (insegnante
di musica), Carmine Pascarella (session man e trombettista di Enzo Avitabile).
Ad aprire la serata la formazione degli Arturo’s Boys. Il nome non è
scelto per caso in quanto tutti i componenti sono studenti della civica
accademia musicale Arturo Toscanini di San Nicola la Strada. Molto gradevole
la loro proposta (3 cover di diversa estrazione), con intelligenti
arrangiamenti che tendevano a mettere ciclicamente in risalto le doti di
ciascun componente.
Mi hanno colpito innanzitutto per la cura dell’abbigliamento (coordinato!),
la grinta e per la ovvia bravura di ogni musicista. Buono l’impatto ritmico
(bravissimi sia bassista che batterista!), e bella l’idea di accoppiare due
chitarristi di estrazione diversa (uno più vanhaleniano e l’altro più
claptoniano). Molto interessanti i suoni ed i virtuosismi del tastierista di
scuola Emersoniana! Bravissima ovviamente anche la cantante con un bel
timbro ed una discreta personalità! Insomma, lo studio paga sempre!
Seconda band di turno i Fivenalf, formazione tendente al metal
melodico. Propongono anche loro 3 cover (perdonatemi, ma non ne ricordo gli
autori!). Dalla propria parte innanzitutto un sound di sicuro impatto, una
brava (e bella!) cantante, una ottima chitarra solista e tanta grinta. I
pezzi erano ben suonati ed anche l’impatto scenico ben curato. In
particolare mi è piaciuto l’ultimo pezzo che aveva un bel riff ed un bel
ritornello. Anche la sezione ritmica ha fatto la sua figura: basso e
batteria “pompavano” a dovere ed il chitarrista ritmico era molto discreto
facendo il proprio lavoro nella maniera migliore. Il tastierista aveva un
buon gusto nella scelta dei suoni e non era invadente.
Terzi in scaletta i Giovedì 7/9 (che nome!). Anche loro propongono
delle cover, tra cui Black Sabbath e Deep Purple. Mi sono piaciuti molto: i
pezzi erano suonati davvero bene, il bassista ed il batterista erano
metronomici, la cantante coinvolgente e la chitarra solista dotata di buon
gusto e mai fuori luogo. La band nell’insieme supportava a dovere i brani,
con continui incastri ritmici ed armonizzazioni. Il pubblico mi è parso
particolarmente coinvolto e devo ammettere che fa particolarmente piacere
appurare che la buona musica non tramonta mai!
Parlando di buona musica non possiamo chiudere senza elogiare l’ultima band
in scaletta, i PNT, da Pignataro. Propongono versioni del classico di
Bob Dylan Knockin’ on heaven’s door, Piccola stella senza cielo di Ligabue e
Generale di De Gregori. Le canzoni erano suonate bene e con il giusto
feeling: i componenti tutti molto bravi e il cantante molto “serio”. Ho
apprezzato la piccola introduzione fatta sul testo di ogni canzone che dava
un significato “importante” allo stesso.
Il chitarrista aveva delle pose da rockstar e suonava molto bene. Il resto
del gruppo si è prodotto in un ottimo lavoro a sostegno delle emozioni! Mi è
piaciuto molto anche il batterista, tra i migliori della serata.
Per questa volta, data la TOTALE parità di voti sia della giuria che
del pubblico (incredibile ma vero!) sono due i gruppi che passano in finale:
gli Arturo’s boys e i Giovedì 7/9. E’ un peccato per le altre
due formazioni poiché il loro valore è indubbio, speriamo perciò di
rivederli presto dal vivo!
Ricordo che la manifestazione è organizzata dalla Po.Mi. Musica di San Marco
Evangelista, associazione culturale (www.pomimusica.com) e (ovviamente!) dal
Checkmate Pub di San Marco Ev.
consulta: Checkmate Festival |
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