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Ieri, 19 gennaio 2007, presso l’auditorium di via Ceccano centinaia di
cittadini casertani si sono riuniti per passare una serata diversa, per
discutere del loro futuro, del futuro della loro città e per far sentire la
loro voce su un tema che ci riguarda tutti da vicino: il macrico.
Il macrico: quell’enorme area da 350.000 metri quadrati nel centro di Caserta,
che quasi nessuno conosce, perchè nascosta da una barriera muraria.
Perché il macrico non rappresenta solo un possibile parco verde, ma rappresenta
la possibilità di un riscatto per la città, un tentativo da parte dei cittadini
di sottrarla dalle speculazioni edilizie, e di riappropriarsi degli spazi che
gli sono stati negati. Forse uno dei pochi cambiamenti realmente significativi
per cambiare in meglio la faccia di Caserta. Un’occasione per interrogarsi
anche sullo stato della qualità dell’ambiente, della vita dei casertani.
“Caserta non è una città distratta, solo distrutta”, recitano i molti volantini
distribuiti all’entrata dell’auditorium. E questa serata lo ha dimostrato.
Questa serata nasce infatti dall’impegno di molte associazioni e di molte
persone che non si sono limitate a sollevare l’opinione pubblica, ma che hanno
anche fatto proposte concrete per riqualificare e rilan-ciare questo spazio
(orto botanico, festival dei giardini, aree sociali e culturali e sportive,
musei di arte contemporanea)
La serata è iniziata con i canti dei “Musici di corte”, seguita dalla
proiezione del documentario “i have a green” scritto e diretto da Glenda
Caserta e Renato lo Presti (ma ci tengono a precisare, frutto della
collaborazione di molte persone) e prodotto dal centro sociale Ex-canapificio
di Caserta, col patrocinio della provincia di Caserta, assessorato allo
sviluppo sostenibile. Un lavoro corale che ha dato la possibilità a tutti i
cittadini casertani di espri-mere liberamente le proprie opinioni sulla città e
le proprie speranze su come questa debba essere. Non un lavoro di
professionisti, ma di gente comune, che vuole semplicemente esprimere una
propria idea, nella speranza di cambiare qualcosa.
E’ seguito un dibattito a cui hanno partecipato il sindaco Nicodemo Petteruti,
Gabriella Cundari, Maria Carmela Caiola, Nicola Melone, Vezio De Lucia, Sergio
Tanzarella, ed Elia Calabrò, ma purtroppo disertato da presidente della
provincia de Franciscis e dal presidente della regione Bassolino.
A chiudere in bellezza la serata, con un pubblico entusiasta tre gruppi: Jovine,
gruppo reggae contraddistinto per il suo impegno nel sociale, Kazum, autori di
alcuni brani della colonna sonora del documentario, e i Corepolis, gruppo
campano che esegue musiche tradizionali del sud dell'Italia.
http://www.ihaveagreen.org/ |
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Alcuni fotogrammi de film
foto © Casertamusica
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