Conferenza su “Attualità della filosofia” del filosofo Gianni Vattimo

Caserta - 12 dicembre 2006

Comunicato stampa


Nella sala della Biblioteca del Seminario Vescovile di Caserta in Via Redentore, il prossimo martedì 12 dicembre c.a. alle ore 17,30, nell’ambito delle conferenze sulle radici culturali del Novecento, si terrà una conferenza pubblica sul tema “Attualità della filosofia” e interverrà il filosofo torinese Gianni Vattimo.

L’iniziativa “Il linguaggio del Novecento”, che mira a puntare lo sguardo sulle radici culturali dell’Europa, intende approfondire le tematiche inerenti i percorsi teoretici che hanno caratterizzato tutto l’arco del Novecento. E proprio sulla necessità del pensiero che si incentrerà la conferenza di Gianni Vattimo, uno dei più autorevoli filosofi italiani.
Nato a Torino nel 1936, allievo di Luigi Pareyson, ha studiato ad Heidelberg con Karl Löwith e Hans Georg Gadamer, il cui pensiero ha introdotto in Italia. Dal l982 è ordinario di Filosofia teoretica presso la stessa Università. Ha insegnato come visiting professor in varie università degli Stati Uniti. Ha ricevuto le lauree honoris causa dell'Università di La Plata (Argentina, 1996), Palermo (Argentina, 1998), Madrid (2006). È stato eletto nel 1999 al Parlamento Europeo e oggi è consigliere comunale di San Giovanni in Fiore.
Collabora come editorialista a diversi giornali italiani e stranieri: La Stampa, Il Manifesto, L'Unità, L'Espresso, El Pais (Spagna), Clarin (Argentina).

Nelle sue opere, Vattimo ha proposto una interpretazione dell'ontologia ermeneutica contemporanea, che ne accentua il legame positivo con il nichilismo, inteso come indebolimento delle categorie ontologiche, tramandate dalla metafisica e criticate da Nietzsche e da Heidegger. Un tale indebolimento dell'essere è la nozione-guida per capire i tratti dell'esistenza dell'uomo nel mondo tardo-moderno e - nelle forme della secolarizzazione, del passaggio a regimi politici democratici, del pluralismo e della tolleranza - rappresenta anche il filo conduttore di ogni possibile emancipazione. Rimanendo fedele alla sua originaria ispirazione religioso-politica, ha sempre coltivato una filosofia attenta ai problemi della società. Egli interpreta il significato del cristianesimo utilizzando il concetto di Incarnazione di Dio come evento di indebolimento, nel quale Dio si abbassa e perde le connotazioni terribili attribuitegli dalle religioni primitive. Il messaggio cristiano di carità, “ama il prossimo tuo come te stesso”, diventa la base per una società della tolleranza, nella quale la verità esiste laddove si raggiungono, attraverso il dibattito, posizioni consensuali. Un suo recente volume è invece dedicato al significato e al futuro del processo d’integrazione continentale, e raccoglie gli articoli scritti durante il suo mandato di deputato europeo.
Il "pensiero debole", che lo ha fatto conoscere in molti paesi, è una filosofia che pensa la storia dell'emancipazione umana come una progressiva riduzione della violenza e dei dogmatismi e che favorisce il superamento di quelle ingiustizie sociali che da questi derivano.

 

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