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Teano. Si è svolta lo scorso fine settimana la seconda edizione del Teano Jazz
Winter, espressione invernale della più nota e affermata manifestazione estiva
Teano Jazz, di cui segue le linee guida.
Un ulteriore ed apprezzabile sforzo organizzativo quello di Antonio Feola e
dell’associazione Teano Musica, che hanno ideato questa sezione invernale che
va a coprire un periodo generalmente scarno di proposte live. Un segnale molto
positivo, a giudicare anche dalla presenza di pubblico che ha gremito la sala
in tutte e tre le serate. Perfetta anche la scelta della location; la
suggestiva cornice della chiesetta di San Pietro in Aquariis ha donato quel
valore aggiunto di intimità e di calore che ha reso ancora più gradevole
l’evento. Il programma, interamente italiano, ha visto susseguirsi quattro
formazioni dalla forte impronta e personalità.
Incantevole l’apertura del festival con i Tàngheri, formazione pugliese
che ha proposto una rilettura dissacrante ed originale del tango argentino.
Durante la serata hanno espresso al meglio il loro progetto musicale innovativo
e sperimentale, decisamente e volutamente sopra le righe. Interessante proprio
per questo, specialmente quando si confronta con i mostri sacri (Gardel su
tutti) senza mostrare alcun timore reverenziale. Raggiungendo anzi momenti di
torrida libertà espressiva, con ironia e vivacità, graffiando quella patina di
seriosità sempre sottesa a questo genere di musica.
Pubblico delle grandi occasioni anche per la seconda serata, a mio avviso la
più affascinante della manifestazione. Ad esibirsi è stato il Mirko
Signorile Syner Jazz Trio. Il giovane pianista pugliese, visibilmente
emozionato, ha aperto il concerto parlando dell’incontro con Giorgio Vendola
(contrabbasso) e Vincenzo Bardaro (batteria) e del loro progetto musicale che
si snoda sulla visione della musica come un “magic circle”. Nel cerchio magico
l’interplay tra piano, contrabbasso e batteria raggiunge livelli altissimi; la
combinazione delle tre personalità consente originali riletture di brani pop e
jazz (Mad About You, di Sting e Jane's Delight, di Don Pullen), fonde le
differenti tradizioni afro-americane (reinterpretando il celebre Caravan di
Duke Ellington e mischiandolo a ritmiche proprie della cultura hip hop), e si
esprime alla perfezione nell’esecuzione dei brani a firma del leader. Un
repertorio affrontato con libertà e leggerezza, ma rigoroso ed elegante,
reinventato estemporaneamente, condotto in direzioni sempre diverse, alimentato
dall’ascolto reciproco e dal dialogo. In ogni parte, determinato dalla profonda
sinergia che lega i tre musicisti e dal profondo senso di suggestione che
provoca all’ascolto.
Domenica 10 hanno chiuso la breve ma intensa manifestazione, due formazioni: il
duo Piera Pizzi/Stefano Nencha, giovane formazione romana che ha
entusiasmato il pubblico proponendo un repertorio vario e accattivante e il
gruppo Moonbeams, giunto al festival invernale direttamente dal concorso
Teano Jazz Factory 2006 e che ha avuto come ospite d’eccezione il chitarrista
Pietro Condorelli, artista di fama internazionale e casertano doc, già
ospite della rassegna in passate edizioni. I Moonbeams hanno proposto brani di
Bill Evans e di Condorelli con disinvoltura e padronanza. Un gruppo giovane dal
grosso potenziale e sicuramente tra le migliori nuove leve del panorama jazz
campano.
Una manifestazione ben riuscita che lancia un forte segnale positivo sul
percorso progettuale del Teano Jazz che, senza strafare, riesce ad organizzare
manifestazioni sempre interessanti e con forte identità, organizza workshop,
rassegne itineranti, lancia giovani formazioni e produzioni discografiche. Una
macchina organizzativa che vede la sinergia di diverse realtà
associazionistiche, e che lavora dal basso e con umiltà 365 giorni l’anno con
una coerenza pari all’ostinazione. Un buon segno proprio mentre a Napoli, nel
capoluogo che dovrebbe fare da traino a tutte le iniziative jazzistiche della
regione, vengono soppressi grossi eventi e manifestazioni di grosso richiamo
per evidenti difficoltà organizzative. Sempre più spesso avventure di
management musicale sono un vero e proprio punto interrogativo. Le tante
spiacevoli circostanze (ultima della serie la soppressione del concerto di
Hancock a Napoli) dovrebbero far riflettere. Anche per questo, apprezziamo
ancora di più l’iniziativa di Teano Jazz che ancora una volta ha dato prova di
essere una delle organizzazioni artistiche più serie e competenti della nostra
regione. |
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Stefano Nencha
Corrado Cirillo
Francesco Marzian
Giuseppe D'Alessandro
Piera Pizzi
Pietro Condorelli
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