Teano jazz winter: si guarda al 2007

Teano (ce) - dall'8 al 10 Dicembre 2006

Articolo di Angelo Agnisola, foto di Antonio Manno


Teano. Si è svolta lo scorso fine settimana la seconda edizione del Teano Jazz Winter, espressione invernale della più nota e affermata manifestazione estiva Teano Jazz, di cui segue le linee guida.
Un ulteriore ed apprezzabile sforzo organizzativo quello di Antonio Feola e dell’associazione Teano Musica, che hanno ideato questa sezione invernale che va a coprire un periodo generalmente scarno di proposte live. Un segnale molto positivo, a giudicare anche dalla presenza di pubblico che ha gremito la sala in tutte e tre le serate. Perfetta anche la scelta della location; la suggestiva cornice della chiesetta di San Pietro in Aquariis ha donato quel valore aggiunto di intimità e di calore che ha reso ancora più gradevole l’evento. Il programma, interamente italiano, ha visto susseguirsi quattro formazioni dalla forte impronta e personalità.

Incantevole l’apertura del festival con i Tàngheri, formazione pugliese che ha proposto una rilettura dissacrante ed originale del tango argentino. Durante la serata hanno espresso al meglio il loro progetto musicale innovativo e sperimentale, decisamente e volutamente sopra le righe. Interessante proprio per questo, specialmente quando si confronta con i mostri sacri (Gardel su tutti) senza mostrare alcun timore reverenziale. Raggiungendo anzi momenti di torrida libertà espressiva, con ironia e vivacità, graffiando quella patina di seriosità sempre sottesa a questo genere di musica.

Pubblico delle grandi occasioni anche per la seconda serata, a mio avviso la più affascinante della manifestazione. Ad esibirsi è stato il Mirko Signorile Syner Jazz Trio. Il giovane pianista pugliese, visibilmente emozionato, ha aperto il concerto parlando dell’incontro con Giorgio Vendola (contrabbasso) e Vincenzo Bardaro (batteria) e del loro progetto musicale che si snoda sulla visione della musica come un “magic circle”. Nel cerchio magico l’interplay tra piano, contrabbasso e batteria raggiunge livelli altissimi; la combinazione delle tre personalità consente originali riletture di brani pop e jazz (Mad About You, di Sting e Jane's Delight, di Don Pullen), fonde le differenti tradizioni afro-americane (reinterpretando il celebre Caravan di Duke Ellington e mischiandolo a ritmiche proprie della cultura hip hop), e si esprime alla perfezione nell’esecuzione dei brani a firma del leader. Un repertorio affrontato con libertà e leggerezza, ma rigoroso ed elegante, reinventato estemporaneamente, condotto in direzioni sempre diverse, alimentato dall’ascolto reciproco e dal dialogo. In ogni parte, determinato dalla profonda sinergia che lega i tre musicisti e dal profondo senso di suggestione che provoca all’ascolto.

Domenica 10 hanno chiuso la breve ma intensa manifestazione, due formazioni: il duo Piera Pizzi/Stefano Nencha, giovane formazione romana che ha entusiasmato il pubblico proponendo un repertorio vario e accattivante e il gruppo Moonbeams, giunto al festival invernale direttamente dal concorso Teano Jazz Factory 2006 e che ha avuto come ospite d’eccezione il chitarrista Pietro Condorelli, artista di fama internazionale e casertano doc, già ospite della rassegna in passate edizioni. I Moonbeams hanno proposto brani di Bill Evans e di Condorelli con disinvoltura e padronanza. Un gruppo giovane dal grosso potenziale e sicuramente tra le migliori nuove leve del panorama jazz campano.
Una manifestazione ben riuscita che lancia un forte segnale positivo sul percorso progettuale del Teano Jazz che, senza strafare, riesce ad organizzare manifestazioni sempre interessanti e con forte identità, organizza workshop, rassegne itineranti, lancia giovani formazioni e produzioni discografiche. Una macchina organizzativa che vede la sinergia di diverse realtà associazionistiche, e che lavora dal basso e con umiltà 365 giorni l’anno con una coerenza pari all’ostinazione. Un buon segno proprio mentre a Napoli, nel capoluogo che dovrebbe fare da traino a tutte le iniziative jazzistiche della regione, vengono soppressi grossi eventi e manifestazioni di grosso richiamo per evidenti difficoltà organizzative. Sempre più spesso avventure di management musicale sono un vero e proprio punto interrogativo. Le tante spiacevoli circostanze (ultima della serie la soppressione del concerto di Hancock a Napoli) dovrebbero far riflettere. Anche per questo, apprezziamo ancora di più l’iniziativa di Teano Jazz che ancora una volta ha dato prova di essere una delle organizzazioni artistiche più serie e competenti della nostra regione.
 

Stefano Nencha

 

Corrado Cirillo

 

 

Francesco Marzian

 

Giuseppe D'Alessandro

 

 

 

Piera Pizzi

 

 

Pietro Condorelli

 

 
 

 

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