Torna alla carica l'associazione "Uxor Martis" con un nuovo appuntamento
all'insegna del metal che fa seguito all'apprezzato "Bellonae Metal Fest".
E quale notte migliore del 31 ottobre, notte delle streghe, per invocare la
musa del metallo pesante?
Il luogo è S. Angelo in Formis, presso il locale "La balera".
Al nostro arrivo ci guardiamo intorno. Dal nome è facile capire che questo
posto non è abituato ad ospitare eventi del genere. L'acustica sarà infatti il
punto dolente di tutta la serata. Ma andiamo con ordine.
La prima band a scendere in pista (è il caso di dirlo, visto che si tratta
proprio della pista da ballo) sono gli Enoch, che si presentano con una
formazione rinnovata rispetto a quella vista al "Bellonae Metal Fest": nuovo
bassista e introduzione del tastierista.
Il suono del gruppo si giova considerevolmente di questa nuova line-up. Le
tastiere rendono l'atmosfera più gotica e il ritmo, pur restando potentissimo,
trova una nuova dimensione. Lo dimostrano le cover di Puritania dei Dimmu
Borgir e No Time To Cry dei Cradle of Filth che ora risultano più riuscite ed
efficaci. Ottime ancora una volta le esecuzioni dei pezzi inediti.
Nemmeno il sopraggiungere di qualche problema tecnico, né l'evidente incapacità
del locale di reggere un suono così ricco e potente, diminuiscono il valore
della performance degli Enoch. Poderosi.
Pochi minuti di pausa ed è di nuovo metal: è la volta degli Hot Shiver.
Si tratta di una cover band degli Iron Maiden e come tale suoneranno solo brani
del gruppo guidato da Steve Harris. Provenienti dalla Valle Caudina, i cinque
componenti degli Hot Shiver vantano tutti una notevole esperienza musicale che
traspare nel corso di tutta la loro performance. Superlativi in particolare i
due chitarristi che interpreteranno in maniera eccellente - sebbene in qualche
caso semplificata - i pezzi dei Maiden. Notevolissime le esecuzioni di "Rime of
the ancient mariner" e di "Hallowed be thy name", entrambe molto apprezzate dai
numerosi fan degli Iron presenti in sala (incluso il sottoscritto). Non
mancheranno nella scaletta le inossidabili "The number of the beast" e "Fear of
the dark" interpretata per l'occasione in duetto.
Bella l'atmosfera, riscaldata soprattutto da un simpatico gruppo di scalmanati
che hanno pogato per tutto il tempo. Unico appunto della serata va all'acustica
del locale, decisamente inadatto ad una esibizione di metallo pesante.
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