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Casertavecchia, giovedì 7 settembre. Alla fine l’ha spuntata lui. Dopo quasi
due ore di musica tremendamente coinvolgente, Goran Bregovic è riuscito
nell’impresa di “muovere alle danze” il composto pubblico casertano accorso ad
assistere al Concerto per favole e canzoni da matrimoni e funerali
dell’eccentrico compositore-musicista di Sarajevo e della sua Wedding & Funeral
Band. Ed improvvisamente, per circa venti minuti, gli ultimi della serata, il
piccolo teatro del Settembre al borgo allestito presso la Torre medievale di
Casertavecchia si è trasformato in una vera e propria discoteca all’aperto, con
il grosso del pubblico (tra cui abbiamo notato una scatenata Giuliana De Sio,
in veste di fan sfegatata di Bregovic) letteralmente preso a ballare e saltare
sui ritmi forsennati delle trombe e allo stesso tempo sotto gli sguardi, a dir
il vero un po’ imbarazzati, delle autorità e di quei pochi rimasti imperterriti
attaccati alle proprie postazioni.
Ma rivolgiamo indietro il nastro e facciamo partire la nostra cronaca
dall’inizio della serata. Dopo la recitazione di un elogio dell’asino, dei
meriti che quest’umile animale ha storicamente avuto relativamente all’attività
umana finalizzata alla cura e salvaguardia delle coste mediterranee, il
concerto prende avvio in un modo davvero originale, con i musicisti (tutti
serbi: 2 trombe, un sax/clarinetto, tre tromboni ed una tuba) in platea ad
intonare le prime melodie tzigane tra spettatori dal tutto ammaliati dalla
singolarità della scena. Quando, poi, essi raggiungono sul palco il
percussionista (e fisarmonicista) e le tre vocalist bulgare in abiti
tradizionali, il boato del pubblico annuncia l’ingresso sulla scena del
protagonista, Goran Bregovic, in completa tenuta bianca. E come un fiume in
piena, la musica un po’ folk, un po’ pop, un po’ etno, un po’ rock, un po’
malinconica, un po’ triste, insomma, la musica di Bregovic, invade il teatro
che applaude sempre più intensamente ad ogni fine di brano. Inizialmente, in un
italiano dall’accento zingaresco, ma tuttavia comprensibile, Goran introduce i
suoi pezzi (“questo è tratto dalla colonna sonora de 'Il tempo dei gitani'”,
“questo è uno dei miei primi pezzi”, “quest’altro è più recente”, etc.) ma poi,
probabilmente in seguito all’effetto soporifero indotto dal vino che tra un
accordo e l’altro della sua chitarra sorseggia da un bicchiere posto in terra
ai suoi piedi a mò di elemento scenografico, egli lascia che a parlare sia
unicamente la sua musica, che senza più interferenze riesce a creare
un’atmosfera davvero molto suggestiva, in combinazione con la luna piena che
dall’alto illumina l’altrettanto suggestiva cornice architettonica della Torre
medievale.
Si è trattato di un concerto fondamentalmente di musica strumentale (appunto
quella degli ottoni e delle percussioni che può accompagnare i matrimoni o i
funerali), di tanto intanto intercalata da qualche polifonia vocale bulgara
intonata dalle tre vocalist e dalla voce marcatamente popolare dello stesso
Goran. Veri protagonisti della serata, comunque, ci sono parsi i musicisti
della band, che hanno assolto il faticosissimo compito di riprodurre
(oltretutto stando quasi sempre in piedi) per più di due ore i ritmi
indiavolati delle composizioni di Bregovic, che, seduto, con atteggiamento
quasi sornione accompagnava e dettava i tempi dell’esecuzione attraverso le
armonie della sua chitarra. Ad un certo punto, terminato un pezzo, Bregovic e
la sua band hanno abbandonato improvvisamente il palco, lasciando intendere che
il concerto era oramai terminato. È a questo punto che la maggior parte del
pubblico si è alzato in piedi ed ha iniziato ad acclamare il nome del proprio
beniamino che, ritornato in scena, è finalmente riuscito a scatenare la danza
raccontata poc’anzi sulle note di uno dei sui pezzi più popolari, poi bissato a
grande richiesta.
Cosa dire, in conclusione: che la sensazione comunicata dalla musica di
Bregovic (una musica che ci parla di persone umili, di popoli sofferenti) è che
la vita può essere bella e spensierata anche nelle condizioni più disagiate; e
che è proprio la musica che può aiutare a tal fine.
Programma di
Settembre al Borgo 2006 - Casertavecchia |
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foto cortesia
www.settembrealborgo.it
Goran Bregovic
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