Settembre al Borgo 2006: Sabina Guzzanti in "Dopo Zapatero"

Casertavecchia (CE) - 2 settembre 2006

Articolo di  Arianna Quarantotto e Massimo Amato, foto di Massimo Amato


Sabato 2 settembre 2006, Casertavecchia. Una breve uscita della Guzzanti sul palco con il suo amico e critico cinematografico Luca Bandirali, e alla Torre calano le luci per la proiezione del film “Viva Zapatero”. Ritornati sul palco i protagonisti della serata, si leva in platea uno strano vocìo, una scontentezza strisciante che sfocia in aperta protesta…

Ma prima di narrare i fatti facciamo un passo indietro.

Lo spettacolo di Sabina, sulla locandina del Settembre al borgo, è indicato in questo modo: “Dopo Zapatero. Parole fuori censura liberamente ispirate alla proiezione del film ‘Viva Zapatero!’ con la partecipazione di Luca Bandirali.” (Il prezzo del biglietto, in prevendita, è di 17 euro. Non è eccessivo…ma comprenderete dopo…).

Cosa si intende dal titolo? Noi che abbiamo già visto il film “Viva Zapatero”, pensiamo che la Guzzanti voglia andare OLTRE (e questo giustificherebbe l’espressione “Dopo Zapatero”, che è il titolo appunto dello SPETTACOLO) magari ironizzando sull’attuale governo, o anche sul vecchio, ma tirando fuori in ogni caso qualcosa di nuovo.
E invece no! Noi, ed una buona parte del pubblico, vediamo o meglio rivediamo il film uscito quest’inverno nelle sale cinematografiche (per coloro che non l’avessero visto si tratta di un documentario relativo alla censura a cui è stato sottoposto il ciclo di trasmissioni Raiot, ideato e realizzato dalla Guzzanti per Rai Tre).

Ma non è tutto.

Le ragazze facenti parte dello staff, ancor prima della proiezione del film - e poi ancora durante la pausa tra i due tempi - invitano il pubblico a scrivere delle domande alla protagonista della serata, domande che -spiegano sempre le hostess di sala- verranno messe in un’urna e poi lette e commentate dalla stessa Guzzanti …

Ma ritorniamo ora allo spettacolo.

La proiezione del film termina. Sabina ritorna sul palco insieme a Luca Bandirali e invita il pubblico al dibattito. Partono le prime domande relative all’importanza dell’informazione -oggi troppo spesso strumentalizzata- alla libertà d’espressione e poi al rapporto tra satira e politica.

E a questo punto succede di tutto.

In tanti chiedono spiegazioni sullo “spettacolo”. La maggior parte di noi ha già visto il film “Viva Zapatero” e si ritrova a pagare 17 euro per ri-vedere un film a Casertavecchia, a Settembre al borgo!!!
Sabina afferma di non sapere nulla dell’organizzazione del festival e di come sia stato presentato il suo spettacolo. Decisamente scocciata, si rifiuta di dare spiegazioni, lascia il palco e passa la palla all’organizzatore del festival, Casimiro Lieto. E’ lui a spiegare che tutti avrebbero dovuto leggere il comunicato stampa in cui si enunciava il contenuto dello show di Sabina e che uno spettatore ha il dovere di informarsi prima di andare a vedere uno spettacolo.

Noi, che i comunicati non li leggiamo se non dopo aver scritto il nostro articolo per evitare di attenerci troppo al testo, lo facciamo solo adesso. “Lo spettacolo” –è scritto– parte con la proiezione di “Viva Zapatero”, ma si trasforma in una conferenza spericolata e spettacolarizzata durante la quale Sabina Guzzanti e il critico cinematografico Luca Bandirali, confesseranno tutto quello che volevamo sapere (ma non abbiamo mai osato chiedere) su ciò che è realmente successo subito dopo l’uscita del film……….ecc..ecc…”.
Niente da dire. Corrisponde al vero. Il problema è che il cartellone del festival annuncia con “Dopo Zapatero” lo SPETTACOLO di stasera. E allora cosa ci si aspetta? Certo non di ri-vedersi il film!
Qualcuno lascia allora deluso la platea, in molti si dicono ingannati, altri sbeffeggiano chiedendo di restituire i soldi del biglietto, altri ancora chiedono il ritorno di Sabina sul palco…insomma è il caos!

Fa allora sorridere il fatto che il film, che ha inoltre vinto il premio Nastro d’Argento come miglior documentario, insista molto proprio sul potere della comunicazione, sulla manipolazione mediatica, sul ricatto a cui sono sottoposti i giornalisti, sulla censura ecc..
Beh, noi abbiamo riscontrato un vero e proprio “inganno mediatico” nel titolo dato allo spettacolo della Guzzanti (che resta in ogni caso un’attrice bravissima, testarda nel portare avanti le sue tesi, intelligente e pungente nelle risposte date a certe domande non proprio pertinenti - chiamiamole così- ottima imitatrice, e diciamolo pure, strafottente, incurante delle critiche, sicura di sé…insomma una con gli attributi!).
Ma non si può certo pretendere che tutti vadano a leggersi i comunicati stampa dati ai vari botteghini od agenzie. Molte testate giornalistiche locali annunciavano poi uno SPETTACOLO…che in realtà c’è stato davvero, ma ben diverso da come ce lo immaginavamo!

Insomma oltre alla discussione sul nome satira, che giustamente Sabina ha ricollegato al latino “satura”, anzi, se proprio vogliamo essere precisi, a “satura lanx”, indicante il piatto di primizie offerto agli dei, e che sta quindi a significare una mescolanza di generi, dal comico al tragico, dal politico al comico al semiserio, lo Spettacolo, la “povera” Sabina l’ha dovuto inventare al momento, per divertire un pubblico decisamente arrabbiato, sfoderando la sua bravura nelle imitazioni della Marini, “che non riesce a parlare fuori dal…colon”, di Rutelli, di D’Alema…e ovviamente di Berlusconi…

Il critico Luca Bandirali le ha fatto da “valletto”. Nel prelevare da quell’urna di cui vi parlavo le domande degli spettatori, si è detto amareggiato del fatto che nessuno poneva domande sul cinema italiano, sull’importanza del documentario politico, su come mai sono così pochi quelli che vengono realizzati in Italia ecc..

Per la seconda volta la comunicazione è fallita, o forse, ci ha ingannato di nuovo.
Nessuno di noi sapeva di dover rivolgere domande a Bandirali (sfido poi a sapere quanti ne capiscano veramente di cinema di informazione politica al punto da confrontarsi con un “critico-valletta”).
Ma ahimé non ne è uscito poi molto! Sabina ha detto la sua sul valore politico che deve avere la satira, ha ricordato quella di Aristofane in cui l’attore più bravo, ad un certo punto, si staccava dal coro e veniva a fare un vero e proprio comizio al pubblico; ha parlato di democrazia, di come il nome stia ad indicare sostanzialmente solo una maggioranza numerica che esclude così la voce di chi non la pensa come la massa; ha parlato di libertà, di libertà di espressione…

Che si condividano o meno le sue idee, la Guzzanti resta una idealista che va avanti per la sua strada e ne paga le conseguenze.
Forse però a molti non è andato giù di aver pagato il prezzo del biglietto per una esibizione diversa da quella che ci si aspettava e il caso ha voluto che la satira relativa alla comunicazione ingannevole avvenisse proprio dal vivo, al suo “spettacolo” rivelatosi un incontro tra autore e pubblico su un film già proiettato nelle sale cinematografiche.
Insomma, cari organizzatori e cara Cabina, tu che ci ricordi che l’Italia è solo al 76° posto nella graduatoria dei Paesi che godono di libertà di stampa (mi sono chiesta e Cuba?, e la Corea del nord? e la Cina?) avremmo gradito un titolo della serata del tipo: “Viva Zapatero: proiezione del film e dibattito dell’autrice con gli spettatori sulla politica e sulla libertà”. Sarebbe stato più realistico, …ma con grossi rischi per l’affluenza di pubblico.
 

Programma di Settembre al Borgo 2006 - Casertavecchia

 

Sabina Guzzanti e Luca Bandirali

 

Casimiro Lieto, direttore artistico della manifestazione

Sabina Guzzanti

 

foto © Casertamusica

 
 

 

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