Dopo anni di attesa e curiosità, ieri sono finalmente riuscito ad andare a
vedere dal vivo Maurizio Solieri, storico chitarrista di Vasco Rossi ed autore
di alcune delle sue più celebri canzoni, in quel di Forchia (BN), accompagnato
dalle Custodie Cautelari, cover band autrice anche di un disco d'esordio uscito
nei mesi scorsi.
Che dire?
Che innanzitutto lo spettacolo è stato aperto dai Gazosa (!) il cui
chitarrista, Federico Paciotti è impressionante: dotato di Ibanez d'ordinanza e
piacevolmente fuori luogo, si è prodotto in una serie di liks a velocità
esagerata (molto paulgilbertiani) con sweep e pennata a profusione anche se con
un suono che lasciava a desiderare (rimane comunque divertente da vedere se
consideriamo che ha meno di 18 anni!!!!).
Si presentano dopo un gradevole trio comico, i "Vietato Fumare", le Custodie
Cautelari, una band di cui ho sentito parlare spesso, essendo co-responsabile
con Solieri del progetto "Chitarre d'Italia", ma che mi ha un po' deluso: in
primo luogo per la scelta della scaletta (tra i tanti un pezzo in low tuning
dei Sistem of a down che in una festa di piazza - con tanto di vecchietti
seduti in prima fila - ci azzecca come il sale nel caffè, e una versione di We
are the Champions dei Queen che sembrava gridare invece "siamo arrivati
secondi"), poi per la frivolezza della proposta (una pur buona cover band che
però non ha null'altro di interessante da dire - e per una band che ha fatto un
disco è gravissimo).Mi è piaciuto molto il loro chitarrista, davvero dotato
sia di un bel suono (credo si trattasse di una Schecter dentro una testata
Egnater) che di una dose di buon gusto, oltre che della giusta tecnica.
Dopo una mezz'oretta sale quindi sul palco Maurizio Solieri, molto in forma,
armato della sua Frankenstein Stratocaster (un sorta di assemblaggio di vari
pezzi di altre chitarre, credo..), ma probabilmente di pessimo umore (non dirà
una sola parola lungo tutto il corso dello spettacolo) pronto a sciorinare
sulle note de "Lo Show" la prima dose di licks a velocità sostenuta a forza di
legati, tapping etc etc.
Il suo suono era molto riconoscibile, ma il gusto purtroppo sembra essersene
andato via... infatti in poco più di mezz'ora di esibizione siamo stati
costretti a sorbirci puntualmente una serie di infiniti assoli sulle varie hit
Vaschiane con poche variazioni sul tema: ogni pezzo proposto (Canzone, Ridere
di te, Gli spari sopra...) rappresentava in realtà solo un trampolino per
Solieri per andare a briglia sciolta e sciorinare frasi trite e ritrite al
fulmicotone come se stessimo ad un workshop.
In definitiva, uno spettacolo un po' fine a se stesso, con poche emozioni, una
certa dose (almeno apparentemente) di snobismo da parte dei protagonisti,
anche se va riconosciuto anche un difficile clima dovuto al pessimo suono e ad
alcune difficoltà tecniche (il povero cantante delle Custodie Cautelari ha
avuto notevoli difficoltà ad accordare una chitarra che non ne voleva
assolutamente sapere - purtroppo a volte capita anche ai migliori strumenti!)
dovute anche all'esibizione precedente dei Gazosa e di altri artisti che
avevano probabilmente alterato le condizioni del palco stabilite durante il
soundcheck.
Rimane un forte dubbio su questi esponenti della scuola chitarristica italiana,
soprattutto quella più datata, che puntuali come orologi ci propongono questi
concerti a base di solismo sfrenato (l'anno scorso ho assistito ad un identico
noiosissimo showcase di Ricky Portera che addirittura si sforzava di riproporre
alcuni pezzi di Steve Vai o Satriani malamente suonati) senza un minimo di buon
senso, senza aggiungere nulla di nuovo, cogliendo l'occasione per sfogarsi con
lo strumento un po' come se stessero nel salone di casa o forse per far colpo
sui presenti (e credere di riuscire a far colpo oon una chitarra nel 2006, dopo
che se ne sono state sentite di tutti i colori ce ne vuole...)
La sensazione è che questi "nordisti" a volte vengono qua a suon di rock,
credendo di impressionare noi "campagnoli", mentre in realtà qui (..e
anche a Caserta!) c'è talento da vendere e i nostri artisti hanno probabilmente
molta più originalità.
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