Maurizio Solieri e Custodie Cautelari Live

Forchia (BN) -  agosto 2006

Articolo di Dario Crocetta


Dopo anni di attesa e curiosità, ieri sono finalmente riuscito ad andare a vedere dal vivo Maurizio Solieri, storico chitarrista di Vasco Rossi ed autore di alcune delle sue più celebri canzoni, in quel di Forchia (BN), accompagnato dalle Custodie Cautelari, cover band autrice anche di un disco d'esordio uscito nei mesi scorsi.

Che dire?
Che innanzitutto lo spettacolo è stato aperto dai Gazosa (!) il cui chitarrista, Federico Paciotti è impressionante: dotato di Ibanez d'ordinanza e piacevolmente fuori luogo, si è prodotto in una serie di liks a velocità esagerata (molto paulgilbertiani) con sweep e pennata a profusione anche se con un suono che lasciava a desiderare (rimane comunque divertente da vedere se consideriamo che ha meno di 18 anni!!!!).

Si presentano dopo un gradevole trio comico, i "Vietato Fumare", le Custodie Cautelari, una band di cui ho sentito parlare spesso, essendo co-responsabile con Solieri del progetto "Chitarre d'Italia", ma che mi ha un po' deluso: in primo luogo per la scelta della scaletta (tra i tanti un pezzo in low tuning dei Sistem of a down che in una festa di piazza - con tanto di vecchietti seduti in prima fila - ci azzecca come il sale nel caffè, e una versione di We are the Champions dei Queen che sembrava gridare invece "siamo arrivati secondi"), poi per la frivolezza della proposta (una pur buona cover band che però non ha null'altro di interessante da dire - e per una band che ha fatto un disco è gravissimo).

Mi è piaciuto molto il loro chitarrista, davvero dotato sia di un bel suono (credo si trattasse di una Schecter dentro una testata Egnater) che di una dose di buon gusto, oltre che della giusta tecnica.


Dopo una mezz'oretta sale quindi sul palco Maurizio Solieri, molto in forma, armato della sua Frankenstein Stratocaster (un sorta di assemblaggio di vari pezzi di altre chitarre, credo..), ma probabilmente di pessimo umore (non dirà una sola parola lungo tutto il corso dello spettacolo) pronto a sciorinare sulle note de "Lo Show" la prima dose di licks a velocità sostenuta a forza di legati, tapping etc etc.


Il suo suono era molto riconoscibile, ma il gusto purtroppo sembra essersene andato via... infatti in poco più di mezz'ora di esibizione siamo stati costretti a sorbirci puntualmente una serie di infiniti assoli sulle varie hit Vaschiane con poche variazioni sul tema: ogni pezzo proposto (Canzone, Ridere di te, Gli spari sopra...) rappresentava in realtà solo un trampolino per Solieri per andare a briglia sciolta e sciorinare frasi trite e ritrite al fulmicotone come se stessimo ad un workshop.

In definitiva, uno spettacolo un po' fine a se stesso, con poche emozioni, una certa dose (almeno apparentemente) di snobismo da parte dei protagonisti, anche se va riconosciuto anche un difficile clima dovuto al pessimo suono e ad alcune difficoltà tecniche (il povero cantante delle Custodie Cautelari ha avuto notevoli difficoltà ad accordare una chitarra che non ne voleva assolutamente sapere - purtroppo a volte capita anche ai migliori strumenti!)
dovute anche all'esibizione precedente dei Gazosa e di altri artisti che avevano probabilmente alterato le condizioni del palco stabilite durante il soundcheck.

Rimane un forte dubbio su questi esponenti della scuola chitarristica italiana, soprattutto quella più datata, che puntuali come orologi ci propongono questi concerti a base di solismo sfrenato (l'anno scorso ho assistito ad un identico noiosissimo showcase di Ricky Portera che addirittura si sforzava di riproporre alcuni pezzi di Steve Vai o Satriani malamente suonati) senza un minimo di buon senso, senza aggiungere nulla di nuovo, cogliendo l'occasione per sfogarsi con lo strumento un po' come se stessero nel salone di casa o forse per far colpo sui presenti (e credere di riuscire a far colpo oon una chitarra nel 2006, dopo che se ne sono state sentite di tutti i colori ce ne vuole...)


La sensazione è che questi "nordisti" a volte vengono qua a suon di rock, credendo di  impressionare noi "campagnoli", mentre in realtà qui (..e anche a Caserta!) c'è talento da vendere e i nostri artisti hanno probabilmente molta più originalità.

 

foto cortesia www.solierifans.com

 
 

 

www.casertamusica.com e www.locali.caserta.it. Portali di musica, arte e cultura casertana  
Mail: redazione@casertamusica.com; Articoli e foto ©  Casertamusica.com  1999 / 2006
In assenza di espressa autorizzazione è vietata la riproduzione o pubblicazione, totale o parziale, degli articoli.