21 Agosto. La prima serata della rassegna “Eremo visibile/invisibile” è stata
un omaggio ai ricordi.
Un omaggio a Fabrizio (Faber) De Andrè che con le sue canzoni ha accompagnato,
sottolineato gli anni 60 e 70 così ricchi di fermenti (positivi e negativi)
andando talvolta, apparentemente, controcorrente con “Il Pescatore” e “Il
Testamento di Tito”.
Un omaggio agli artisti casertani che hanno aperto –e chiuderanno- questo
insolito festival. Sul palco, nella prima serata, infatti abbiamo visto tre
bravi musicisti che hanno offerto molto semplicemente un concerto raffinato e
curato in tutte le sfumature
Andrea Giuntini alle tastiere, Gianni D’Argenzio ai fiati (flauto e sax) e
Doralisa Barletta, voce, hanno raccontato in parole e musica emozioni, storie,
volti, battaglie vinte e perse, dolori e gioie attraverso le canzoni, note e
meno note, dell’artista genovese. A metà concerto poi, Felice Imperato si è
unito e con la chitarra ha accompagnato alcuni brani.
Un omaggio all’amico musicista Antonello Rossi, scomparso questa primavera. Sul
palco, per tutta la durata del concerto, c’è stata una sedia vuota con tanto di
microfono approntato: Antonello è stato lì, come ha fatto tante altre volte, a
condividere emozioni con i suoi amici musicisti.
Ma soprattutto la serata è stata l’occasione per gli organizzatori di rimarcare
la “visibilità” dell’Eremo come centro sia culturale che spirituale. Don
Valentino e Pierluigi Tortora, nel dare il benvenuto e l’avvio alla
manifestazione, hanno rimarcato questo tentativo di recupero, concreto e
ideale, che, insieme a Remigia Cavazzuti e Luigi Ferraiolo, ormai comincia a
dare qualche reale risultato.
E il primo risultato visibile è la minuscola chiesetta piena, con molti in
piedi persino all’esterno che hanno ascoltato ed apprezzato sia la bravura dei
tre musicisti che la calda e sicura voce di Doralisa Barletta e l’affezione che
ormai molti (anche quelli intervenuti per la prima volta) sentono per questo
luogo senza tempo
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Festival teatrale “Eremo
visibile /invisibile” |
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