Teatro dei Serici, Real Belvedere di S. Leucio. “Nessuno ha messo assieme
musica e teatro come me. Cerco di ampliare gli orizzonti della musica” (Frank
Zappa). Ci vuole molto coraggio per cimentarsi con la figura di un artista che
è stato capace di alimentare la propria fama di sfrontato provocatore con
un’affermazione del genere. Daniele Sepe, Teatro Segreto e Scatola Sonora ne
hanno avuto molto, ma la performance per pochi intimi cui hanno dato vita
sabato 15 luglio al Teatro dei Serici, pur gradevole e divertente, non ha reso
pienamente giustizia alla poliedricità del personaggio Frank Zappa, musicista
innovatore, sociologo, politologo, anarchico e fine intellettuale.
La musica – principale materia prima del lavoro zappiano - ha recitato la sua
parte con potenza evocativa. Alcuni classici del suo sterminato repertorio,
Peaches En Regalia, It Must Be A Camel, Sofa, ecc. sono stati eseguiti con
perizia e personalità dai musicisti presenti sul palco. Da segnalare il
debordante sax di Daniele Sepe e l’equilibrata direzione dell’Ensamble
cameristico Odeion da parte di Eugenio Ottieri. Meno riusciti gli episodi
inediti, poco aderenti alla filosofia visionaria del musicista americano. La
scommessa - poi - di creare un effetto drammaturgico aggiungendo al puzzle
musicale spezzoni d’interviste, note di copertina dei dischi o descrizione
d’alcuni episodi eclatanti della carriera di Zappa , è stata invece vinta solo
a metà. Per rendere più leggero il corpo tematico della performance c’è voluta
la forza motrice di Gea Martire che ha cercato di tenere in piedi una pur
labile commistione fra concerto e teatro musicale (già comune denominatore del
medesimo lavoro zappiano). I più ricorderanno con piacere la “cafona fanatica
di neomelodico napoletano”, improbabile fidanzata di Gigino, mite fan di Zappa.
Eppure i suoi interventi tormentone, che hanno punteggiato tutta la
performance, anche se funzionali e dotati di autonomia sintattica, sono
risultati avulsi dal contesto tematico e drammaturgico dello spettacolo.
Al di là di puntuali analisi sintattiche, il lavoro sul “perfetto estraneo” è
stato in ogni caso appassionato. Alla fine lo sforzo di attori e musicisti
presenti sul palco ha reso, se non altro, meno sfocata l’autorevole figura di
Frank Zappa. Un contributo per trasmettere alle generazioni presenti e future
la luce di uno fra i più grandi geni musicali del secolo scorso.
Consulta il cartellone: Leuciana Festival’ 2006 |
|