Leuciana festival: Chick Corea

Il genio di Mozart rivive nelle mani incantate di Chick Corea che con il pianoforte regala emozioni intense.

Articolo di Massimo Amato e Arianna Quarantotto. foto di M. Amato


Al concerto di stasera, 13 luglio, il complesso del Belvedere di San Leucio sembra ritornato indietro di due secoli: il Teatro dei Serici è al completo, l’orchestra che accompagna il grande jazzista americano intona le prime note del repertorio di Mozart.
I musicisti sono 24 e molti di loro provengono dalla “Bavarian Chamber Philarmonic”. A questi si aggiungono straordinari jazzisti, quali il giovanissimo batterista newyorkese Marcus Gilmore, il contrabbassista di origine austriaca Hans Glawischnig, il bravissimo londinese Tim Garland, protagonista di numerosi virtuosismi ora con il clarinetto, ora con il flauto, ora con il sassofono, e naturalmente lui, Chick Corea.
La performance è stata suddivisa in due parti. La prima è dedicata a W.A.Mozart, nella quale Chick Corea interpreta magnificamente le opere del grande compositore salisburghese, intitolandola “In the spirit of Mozart” e commissionata dal “Mozart Jahr Vien” in occasione dell’anniversario della nascita del grande compositore. La seconda parte è invece la presentazione di una “Suite” che il sessanquattrenne jazzista dedica ai sei continenti della terra, suonando nell’ordine: Africa, Europa, Australia, America, Asia ed Antartide, tutti contraddistinti dalle melodie jazz caratteristiche del genere suonato dal pianista.
Chiude la serata, mixando abilmente l’ultimo suo brano (Antartica), con un’altra sonata, la numero 28, dedicata ancora una volta a Mozart.
L’ecclettismo e la bravura di Corea ci permette di assaporare il suono dolce e armonioso della musica classica - amalgamata in un riuscitissimo mélange di fiati ed archi - alle note decise e graffianti del moderno jazz. Per più di due ore il pubblico assiste, quasi rapito dalla novità della musica, ad un concerto davvero unico, fatto di sapienza tecnica ma anche e soprattutto di finezza e tanta classe.
Bravissimi i giovani musicisti bavaresi che accompagnano il pianista nella sua esibizione; ottima la resa dell’impianto acustico che ha rilasciato il suono degli strumenti quanto mai fedele alla realtà.
Chick Corea è un musicista fin troppo famoso: ci sembra banale raccontare la sua biografia e le sue innumerevoli opere che hanno fatto la storia del jazz.
Di lui però ci ha colpito il carattere.
E’ spiritoso: emula i violinisti e tenta di “accordare” le corde del pianoforte. È estroverso: tenta di spiccicare qualche parola in italiano, anche se il suo vero nome Armando e le sue origini calabresi, mai da lui dimenticate, sono completamente celate. Egli appare così poco “divo” rispetto a tante stelle della musica e non solo; quasi passerebbe inosservato se non si conoscesse la fama mondiale della sua bravura “soprannaturale” di suonare il pianoforte. Si è presentato sul palco con in mano una fotocamera digitale e prima di iniziare la serata, mentre il pubblico emozionato applaudiva lui ed i musicisti che prendevano il proprio posto, ha cominciato a scattare foto alla platea per arricchire, chissà, il suo album fotografico; ha incitato il pubblico, ha scambiato qualche scherzosa battuta, e così il feeling è nato subito.
La musica poi ha fatto il resto. E San Leucio ci ha messo la coreografia con il suo cortile settecentesco dove la magia della musica ha rapito i sensi.

 

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