S. Leucio. La serata del 3 luglio del Leuciana festival ha avuto in programma
due concerti. Oltre a quello previsto in cartellone, "L’uomo flessibile" di
Carlo Fava, c’è stata anche l’esecuzione di un concerto di musica classica
tenuto dai solisti del Teatro San Carlo. Quest’ultimo concerto, iniziato alle
21, dopo una visita guidata presso il Complesso Monumentale Belvedere e
un’ottima degustazione di vini e tartine, si è tenuto nello splendido scenario
dei Giardini Segreti, con le sedie degli spettatori disposte tra i viottoli a
raggiera, delimitati da siepi, convergenti verso il centro dello stesso
giardino dove è stato montato uno splendido palchetto in materiale trasparente
che lasciava intravedere la fontanta sottostante. L’ensemble del San Carlo era
composta da un’orchestra di nove elementi (violino, viola, violoncello,
contrabbasso, flauto, clarinetto, fagotto, arpa e percussioni) che ha
accompagnato la voce del mezzosoprano Patrizia Porzio sotto la direzione del
maestro Carmelo Columbro. Il programma ha previsto una serie di “antiche arie
della terra di Napoli” (così era intitolato anche il concerto) che andavano da
quelle settecentesche di compositori dell’area colta come Vinci e Paisiello
fino a canti di autori maggiormente popolari come "Marechiaro" di Tosti e alla
più classica delle tarantelle di Piedigrotta dei fratelli Ricci. Impeccabili
esecuzione e interpretazione.
Il concerto di Carlo Fava si è tenuto, invece, presso il più ampio Teatro dei
Serici davanti a circa un centinaio di persone. Carlo Fava, cantautore
milanese, si è fatto conoscere presso il grosso pubblico partecipando allo
scorso festival di Sanremo, dove con il brano "Un discorso in generale"
(cantato, lo ricorderemo, insieme a Noa e ai Solis String Quartet) ha
conquistato il premio della critica ”Mia Martini”. In effetti, quella di Carlo
Fava è una canzone d’autore impegnata, che tratta le più attuali problematiche
della società italiana contemporanea (dalla TV spazzatura fino alla precarietà
lavorativa, da cui il titolo della canzone che dà il titolo al concerto) in uno
stile che ricorda molto quello del suo illustre e compianto concittadino
Giorgio Gaber. Le canzoni eseguite, per più di un’ora di spettacolo, sono state
quelle tratte dall’ultimo suo CD, L’uomo flessibile (EMI, 2006), oltre ad
alcuni brani inediti. Chitarra basso e batteria hanno accompagnato il
cantautore milanese al pianoforte, con il quale si è rivelato essere davvero un
ottimo strumentista. Buona l’accoglienza dei pochi presenti, che hanno
dimostrato di apprezzare un prodotto non molto gratificante dal punto di vista
dell’orecchiabilità, ma sicuramente di elevata fattura artistica (il fattore
trainante della canzone di Fava non è certo il motivetto piacevole ma il
contenuto del testo letterario)
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Leuciana Festival 2006 |
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