Quando io e Francesco, l'amico di Bellona che mi fa da guida, arriviamo alla
piazza in cui si svolgerà il concerto sono un po' perplesso. La piazza è
grande, il palco pure, ma non sembra esserci la folla delle grandi occasioni: a
dirla tutta, a parte i tecnici e qualche curioso notiamo solo uno sparuto
gruppo di inequivocabili metallari. Sono solo le sette, è vero. Però qualche
dubbio mi è sorto già da un po' e non so cosa aspettarmi. Decidiamo di
ritornare più tardi.
Dopo mezz'ora, al nostro ritorno, la situazione sembra cambiata e di molto. Gli
Enoch sono appena saliti sul palco e l'atmosfera ha già cominciato a scaldarsi.
Il suono è cattivo al punto giusto e qualche testa capelluta in prima fila sta
già cominciando ad agitarsi.
Gli Enoch sono una formazione completamente bellonese e questo è già di per sé
un fatto notevole. Mentre suonano un paio di pezzi dei Cradle of Filth comincio
a ricredermi su questa serata. Il cantante e bassista del gruppo si esibisce in
un efficace cantato growl degno del miglior Dani Filth. Sono di fronte a gente
che sa il fatto suo e che fa davvero dell’ottimo metal.
Anche i loro due inediti rivelano una grande capacità di rielaborare gli
stilemi tipici del metal secondo una visione del tutto originale.
Appena il tempo di riprendersi con una birretta che il palco è già occupato da
una nuova band, gli Infernal Poetry, band marchigiana ben nota agli
appassionati e con all’attivo due lavori discografici, l’ultimo dei quali,
Beholding the Unpure pubblicato nel 2005, ha riscosso un ottimo successo.
Quando cominciano a suonare il pubblico si scioglie definitivamente. Sotto il
palco le chiome che si agitano diventano una dozzina e qualcuno comincia a
pogare. Adesso l'atmosfera è davvero calda, le urla del pubblico che accompagna
i pezzi sono fortissime. Non ci sono più dubbi: siamo a un concerto metal in
piena regola e la conferma se ancora ce ne fosse bisogno la dà il boato che si
alza quando gli Infernal Poetry attaccano l'unica cover del loro ultimo disco,
Fear of the Dark degli Iron Maiden, che concluderà anche la loro potente
esibizione. A quel punto anche il vostro reporter non può più esimersi, lascia
la macchina fotografica al fido accompagnatore e va a procurarsi contusioni su
tutto il corpo proprio sotto al palco, urlando come un forsennato.
E' una fortuna dover fare un articolo e non un servizio televisivo: prima che
il gruppo successivo salisse sul palco avevo già perso metà della voce. Ci hanno poi pensato gli
Endofgrace a farmi perdere l'altra metà. Il gruppo si
presenta con una line-up insolita per la serata: formazione a sei con tastiera
e voce femminile.
Anche gli Endofgrace provengono dalla provincia di Caserta come gli Enoch.
Il loro suono, forse per la presenza delle tastiere si presenta più omogeneo e
meno grezzo pur essendo la loro esibizione devastante per velocità e violenza.
Jessica, la vocalist, non è forse nella sua serata migliore e non sempre
risulta all'altezza degli altri bravissimi componenti del gruppo ed è
penalizzata anche da qualche problema tecnico. Pezzi dei Domine e degli
Helloween si alternano a brani inediti senza che venga meno neppure per un
istante il poderoso muro del suono che il gruppo ha creato e che riunisce il
pubblico in un’unica onda di energia metal. Quando lasceranno in palco saranno
i più applauditi dal sottoscritto al quale sono rimaste ormai solo le mani per
esprimere il proprio stato di goduria.
Alla fine salgono sul palco i Sudden Death. Forse il gruppo più atteso vista la
loro presenza sulla scena metal internazionale già dal 1997 e la loro
discografia che conta già due album e la presenza in numerose compilation
metal.
Ma per certi versi la serata sembra aver già raggiunto il suo culmine e il
suono estremamente duro della formazione, che non fa alcuna concessione o
ammiccamento melodico, non smuove più di tanto un pubblico che ha già avuto la
sua dose di metallo e che metallo!
Quando le luci si spengono ho giusto il tempo di scambiare qualche (flebile)
parola con Danilo, chitarrista sia negli Enoch che negli Endofgrace e
coorganizzatore della manifestazione, vero motore sia sopra, sia sotto che
dietro al palco.
Pasquale: Danilo, il Bellonae Metal Fest è stato devastante! Mi pare che
le cose abbiano funzionato abbastanza bene, con molte persone venute da fuori.
E' stato difficile portare il metal a Bellona?
Danilo: Non è stato così difficile come credevamo, anche perché per
molti ragazzi di Bellona e dintorni, il metal è divenuto ormai una realtà ed è
visto quasi come un qualsiasi altro genere musicale. Da notare il “quasi”.
Ai più scettici, la manifestazione è servita a far conoscere le persone che
seguono questo genere musicale e a far notare che non sempre capelli lunghi ed
orecchini sono sinonimi di droga e satanismo. Purtroppo spesso è la televisione
che rovina la gente. Non bisogna mai dimenticare che a spaventare non è la
diversità ma l’ignoranza.
Il metal e la provincia. A volte voi che vivete questa passione dall'interno
non vi sentite un po' come alla periferia dell'impero, incompresi e qualche
vota frustrati?
Non ti nego che in passato, quando mi trovavo a parlare di metal, le persone mi
guardavano con occhi strani e, spesso e volentieri, la etichettavano come
musica del diavolo o altre amenità del genere. Il tutto perché qui le persone
sono abituate ad ascoltare ben altre linee vocali tipo neomelodici ed
immondizia varia. Comunque, come ti dicevo prima, la manifestazione è stata
un’ottima occasione per far ricredere molte persone su questo genere musicale e
sulle persone che sono solite seguirlo. Ho ascoltato dei commenti a freddo di
persone adulte e che non avevano mai ascoltato nulla del genere e tutte erano
d’accordo nel dire che le musiche erano belle mentre il cantato, ehm, lasciava
a desiderare. (Ride)
Fai parte degli Enoch e degli Endofgrace. Qual è il tuo ruolo
nei due gruppi?
In entrambi i gruppi sono sia chitarra ritmica che solista, come
gli altri due chitarristi del resto.
Gli Endofgrace nascono molto prima degli Enoch, nascono come cover band per
appagare la voglia di suonare e di voler fare di sei persone che sono ormai
diventate grandi amiche! Dopo un cambio di line-up nel gruppo (il bassista ci
lascia per suonare funky), abbiamo iniziato a comporre inediti, forti anche di
una bella gavetta di cover di vario genere metal. Abbiamo suonato Pantera,
Rhapsody, Stratovarius, Dream Theater, Metallica, Megadeth, Death, Children of
Bodom, Skid Row, Iron Maiden ed altri. Nelle nostre canzoni si nota molto
l’influenza musicale di ognuno di noi. Non né power metal, né speed e né death
o progressive: si trovano elementi di vario stile e genere e la cosa non
dispiace affatto anche perché il bello sta proprio nel far convergere i vari
stili in un solo genere.
Gli Enoch sono un gruppo attivo da circa 6 mesi e, cosa strana ma bella, è
tutto made in Bellona! Di solito è difficile trovare quattro o cinque teste
simili nella stessa città! Gli Enoch nascono con la voglia di suonare Black
Metal ma con variazioni melodiche e armonie stile doom.
Cosa bolle in pentola? Che progetti avete per i prossimi mesi?
Al momento entrambe i gruppi stanno registrando il loro primo
mini cd. Gli Endofgrace suoneranno a Lucca il 28 giugno e, a fine luglio,
insieme agli Enoch, a Firenze all’ex Transilvania.
Qual è il primo disco metal che ti ha colpito? E quale è
l'ultimo?
Il primo disco metal che, mi ha veramente colpito è stato Holy
Wars dei Megadeth. Con l’entrata di Marty Friedman nella loro line-up ci hanno
guadagnato tantissimo! Subito dopo sono rimasto colpito da album come The Sound
Of Perseverance dei Death e dai Cacophony. L’ultimo album che ho ascoltato è
stato proprio il secondo degli Infernal Poetry, che veramente hanno uno stile
tutto loro e sfondano!
A tarda notte tornerò a casa con un tremendo fischio nelle orecchie ed una
convinzione in più. Per fare il grande metal non servono per forza i gruppi
glorificati dai media o le adunate oceaniche. Basta la passione e quella di
sicuro non è mancata questa sera.
Grazie ragazzi e... up the metal!
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