Entrare nella cinquina finalista del David di Donatello 2006 non è impresa
facile.
Lei - Grazia Sgueglia, casertana doc, laurea in lettere in tasca, già diplomata
regista al Nuct di Cinecittà con il cortometraggio “Dentro Roma”,- c’è
riuscita, congedandosi brillantemente (con il saggio di diploma) dal Centro
Sperimentale di Cinematografia, unica scuola nazionale della penisola, di
durata triennale.
Il corto targato Sgueglia (è sua la produzione), - regia di Francesco
Costabile, Valentina Summa (direttrice della fotografia), Giovanna Cirianni
(scenografia), Alessandra Stella (costumi), Valentino Giannì (suono) e Stefano
Mariotti (montaggio)- della durata di venticinque minuti ha come location la
città eterna. E’ il viaggio formativo di due adolescenti, un rumeno e un
italiano, della periferia romana, che in sella ad un vecchio motorino vanno a
caccia di misteri in una Roma by night. Viaggio che si conclude alle prime luci
di un nuovo giorno all’idroscalo di Ostia, dove i due ragazzi scoprono se
stessi e la loro personalità. Set e tematiche che ricordano Pier Paolo Pasolini,
in una Roma alternativa, di periferia, non turistica. Capitale protagonista
(imponente e magica) indiscussa con gli attori Vlad Toma e Cosimo Bani.
“Una bella soddisfazione-racconta l’artista casertana - figlia diletta di
Antonio Sgueglia, giornalista de “Il Mattino”-" E’ il mio terzo cortometraggio
come organizzatrice della produzione, dopo "La zona" di Anna Wasch e "L'uomo
del sottosuolo" di Claudio Giovannei”.
Dietro l’angolo cosa c’è per Grazia Sgueglia?“Cose, mi auguro belle. In
questo momento sono impegnata nella lavorazione del film dal titolo provvisorio
"Lieve" un'opera prima del regista Toni Trupia, una produzione di Michele
Placido, dove ricopro il ruolo di production coordinator”.
La giovane artista di Caserta - di questo passo porterà sicuramente alto il
nome della città della reggia. I presupposti ci sono tutti, per fare bene nel
pianeta cinema. |
|