Storia e contemporaneità nella Passione di Cristo.

Caserta - dal 12 Aprile 2006

Comunicato stampa


“L’esposizione del ciclo della Passione di Cristo, che ha luogo nella Cappella Palatina della Reggia di Caserta opera del pittore di corte Francesco Liani, parmense di origine, ma presente stabilmente nella seconda metà del Settecento nel Regno di Napoli, è collegata ad un evento espositivo che si svolge nella Chiesa del Buon Pastore di Caserta. Qui in contemporanea sono esposte quattordici opere del maestro Raffaele Canoro, docente di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli, sul tema drammaticamente attuale della Via Crucis”.
A parlare è la Sovrintendente ai Beni Culturali delle Province di Caserta e Benevento, Giovanna Petrenga che così presenta l’evento, davvero unico, promosso in occasione della Settima Santa.
Due iniziative inedite sviluppate in luoghi diversi ma collegati simbolicamente. Si inizia mercoledì 12 aprile alle 17 con l’inaugurazione della mostra “La Passione di Cristo” dell’artista Raffaele Canoro nella Chiesa del Buon Pastore. Quindi, venerdì 14 aprile sempre alle 17 l’esposizione nella Cappella Palatina della Reggia delle tele del pittore di corte Francesco Liani. Due eventi, dunque, che fanno da contrappunto l’uno all’altro.
Nella Chiesa del Buon Pastore, retta da don Peppino Pepe, saranno presentate contemporanea quattordici opere sul tema della via Crucis di Canoro, docente di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Napoli. A coordinare la realizzazione dell’iniziativa la direttrice scientifica della Reggia, la dottoressa Lucia Bellofatto. Le due mostre termineranno rispettivamente il 28 aprile e il 3 maggio.
“Lo sviluppo di tutte e due le esposizioni, quella permanente di Liani, dentro il Palazzo e quella temporanea di Canoro dentro la città – incalza la sovrintendente - ha un trait d’union costituito da una drammatizzazione teatrale, proposta in entrambi i siti espositivi, sul tema delle tre cadute di Cristo sulla via del Calvario, rivisitate con la sensibilità di un autore del ventunesimo secolo, il maestro Angelo Callipo, che ha attualizzato il tema tragico della banalità del male nel mondo contemporaneo”.
L’ideazione drammaturgia di Angelo Callipo ha come titolo “Ecce Homo, banalità del male e caduta dell’uomo”.
“Con queste parole Pilato, secondo il Vangelo di Luca – dice il regista Callipo – restituisce Gesù alla folla perché decida della sua sorte, non avendo trovato in lui nessuna colpa. E’ questo il momento in cui la dimensione umana del Cristo si mostra in tutta la sua evidenza. Inizia così per me – sottolinea artefice dell’ideazione drammaturgica – un viaggio nell’universo dell’uomo umiliato e scarnificato, ridotto a numero nelle baracche di Auschwtz, trucidato in strada dalla violenza di clan spietati, divenuto oggetto della follia razziale balcanica, zittito infine a colpi di mitra nelle strade di El Salvador o Buenos Aires. Tuttavia, in questo mosaico di schegge impazzite l’uomo percepisce pur sempre di essere il frutto più grande della creazione e così le donne che il terzo giorno trovano il sepolcro di Cristo vuoto sono la prova che l’alleanza con Dio non è stata tradita”.
Alla realizzazione dell’evento ha contribuito in modo particolare Unione degli Industriali della Provincia di Caserta “sempre pronti ad affiancare la Sopraintendenza – conclude la Petrenga - nelle iniziative, rendendo concretamente realizzabili i progetti culturali”.

 

Assunzione al cielo - di Raffaele Canoro

 

Coronazione di spine - di Francesco Liani

foto © Casertamusica

 
 

 

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