Pochi giorni fa Antonello Rossi, amato e stimato cantante,
musicista (e talento poliedrico in molteplici settori) è venuto
improvvisamente a mancare all'affetto dei tanti amici che lo hanno conosciuto e
frequentato. Oggi sarebbe stato il suo compleanno, ed una cara amica, che
preferisce non firmarsi, gli fa gli auguri così...
8 aprile 2006
Tanti auguri Antonello…
Non abbiamo avuto il piacere di festeggiare con te i tuoi cinquant’anni. Sarebbe stato bello! Come sempre! Avresti fatto le tue solite battute ironiche e il primo a scompisciarsi dalle risate saresti stato tu.
Certamente non ci avresti permesso di cantarti un banale “tanti auguri a te” perché “se è banale è inutile”, ci dicevi. E quello che tu facevi era sempre originale, qualsiasi cosa, dal lavoro, alla gastronomia, alla musica: ci hanno sempre stupito i nomi che regalavi alle pietanze di Lucia.
Tu gli amici li sceglievi con attenzione e li coltivavi con amore; chi ti è amico ne è orgoglioso, fiero. Quante volte ci hai dato strattoni imponendoci di non piangerci addosso in momenti difficili. Questo per noi è uno di quelli, come quando Franco ha intonato con la sua chitarra, quella che tante volte hai accarezzato con la voce, A vucchella, la tua “A vucchella”. Non siamo riusciti a trattenere le lacrime per la tua vita stroncata in maniera così assurda.
Quando sei andato via tu molti di noi sono stati presi anche da uno sconforto egoistico: “come facciamo adesso”, abbiamo pensato.
Sei insostituibile, con te è come se fossero crollate delle certezze, dei punti di riferimento e non si tratta di frasi fatte.
Tutti ti hanno conosciuto in vesti diverse: come responsabile al comune, gourmet e sommelier; tanti su un palcoscenico, a cantare e muoverti con scioltezza ed entusiasmo; in pochi hanno letto le tue poesie e ti hanno conosciuto a fondo.
Come cantautore sei stato unico nella musica casertana, “ma tanto tempo fa”, dicevi. E quando ti chiedevamo di farci rivivere le emozioni delle tue canzoni, di quelle poesie in musica ricche della passione giovanile che in te è stata dirompente e che è stata solo saggiamente contenuta col tempo, tu nicchiavi, dicevi “bisogna fare le cose quando è il momento giusto”. Qualche volta, proprio perché eri buono e la cosa sotto sotto ti entusiasmava non poco, concedevi un “magari un giorno, chissà!”. Chissà… A te in realtà piaceva sempre scoprire cose nuove e imparare cose nuove, tirar fuori dal nulla artisti sconosciuti, farci ascoltare chicche introvabili della musica del mondo. Entrare a casa tua era un po’ come varcare la soglia di un piccolo museo della musica, uno dei pochi in cui vinili e cd sono davvero originali, con tanto di bollino
Siae!
E continuiamo a dirci “ora come facciamo”.
Tanti auguri Antonello, buon compleanno.
Subito dopo la pubblicazione abbiamo ricevuto questa altra
testimonianza....
Ciao Antonello,
devo dire che mi hai spiazzato, come al solito.
E' una settimana buona che avevo intenzione di scriverti, anzi, Severine che è
qui vicina a me e ti saluta con ... una lacrima sul viso, mi aveva invitato a
farlo da subito ma se devo dirti la sincera verità avevo paura di confrontare
il mio dolore per quest'evento (perchè non penso certo di poterla chiamare
scelta) che ti ha portato lontano da me, da noi, da tutti quelli che ti
vogliono bene.
Cioè, uno sceglie che vuole il gelato al cioccolato ... magari dolce ed un pò
salato ... o che ne so un panino con il prosciutto, magari Pata Negra, ma non
decide di andarsene per sempre com'è accaduto a te.
Tornando a quanto accennato sopra, dicevo di aver paura di confrontare il mio
dolore e la sensazione che avrei scritto qualcosa di trito, scontato insomma
... non al tuo livello. Ma sai che questo è sempre stato il mio problema,
quando suonavamo, mi demoralizzavo perchè aspiravo sempre a qualcosa di
grandioso che non usciva mai ma non potevo accettare una prestazione "normale"
e quindi decidevo di non suonare o di non comporre o di non scrivere.
Ma senza autocensura ho finalmente preso la palla al balzo, il tuo compleanno e
la voglia di riprendere un discorso tronco è troppo forte. Già, mi avevi
chiesto di scriverti una mail la sera, a mò di memo, per ricordarti quella
telefonata che dovevi fare per la casa che sto cercando ma quella mail è
disperatamente rimasta senza risposta.
Che stai facendo? Com'è di là? Credimi, mi sono disperato ma so che non saresti
stato contento ed adesso sto cercando di comporre questa missiva senza
lasciarmi prendere in ostaggio dai ricordi o dalle emozioni, esattamente come
si discorrerebbe se tu fossi qui con me, con noi, dall'altro lato di questo
filo virtuale.
Qui sai che ci sono un pò di situazioni lasciate a metà tra i tuoi amici, se ci
dessi qualche numero, anche ad uno solo di noi, prometto che divideremmo: Il
troppo storpia.
Allora AUGURI ANTONELLO,
TANTI AUGURI A TE, TANTI AUGURI A TE; TANTI AUGURI ANTONELLOOOOO, TANTI AUGURI
A TEEEEEE
Qualche anno fa, e sono fiero di aver conservato tutto, proprio come avresti
fatto tu, sono stato un lustro in America ed ho archiviato la nostra
corrispondenza. Certo, il carteggio della metà degli anni '90 non ha il fascino
autografo dei carteggi di inizio secolo ma è pur sempre testimonianza di vita.
Se mi permetti, condividerò le parti meno private con gli altri amici che
avranno la possibilità di leggere questa mia
Il 21 dicembre 1997 scrivevi
Ciao Francè
ieri ho incontrato Mariano e Lina al Famila, prova inconfutabile del ruolo
sociale della grande distribuzione! Li ho trovati in gran forma specialmente
Mariano che traspira freschezza da tutti i pori!
Allora come va? Per favore mandami delle E-mail positive, senza usare quei toni
scuri, che già mi sento afflitto, come facilmente puoi immaginare, immerso come
sono in questo ritrovato corso di destra che il meteorismo casertano ha
riprodotto immediatamente dopo quello diarroico di sinistra!|Comunque mi salva
questo nuovo lungo e fortunato calendario di serate che sto facendo sia con
Felice che con l'orchestra da camera, altrimenti mi sarei strozzato con le mie
stesse mutande!:-(
A proposito, venerdì sera ho suonato con Felice alla Teca, un locale di Casola,
eravamo così in forma che abbiamo strappato applausi a scena aperta e una
riconferma per il prossimo 23 gennaio.
Abbiamo messo su un repertorio da cannibali, un repertorio che abbraccia
veramente tutta la musica che ho dentro e che, dopotutto, soddisfa sia le mie
capacità ed esigenze di interprete che quelle di un pubblico che ormai,
televisionato e globalizzato, preferisce uno zapping tra generi che, come
facilmente potrai intuire, è come invitarmi ad una degustazione di sassicaia o
ad assistere al trapianto di un cuore di carciofo al nuovo sindaco.
Io ridacchiavo e cercavo di risponderti senza toni cupi, in realtà ero molto
felice al 95% ma avevo qualche nuvola scura che tu conoscevi e mi invitavi a
superare.
Il 2 gennaio 1998 aggiungevi
Caro erols
spero che l'inizio di questo nuovo anno ti trasmetta un po' di euforia e che ti
sia di buon auspicio per tutto quanto tu voglia intraprendere di grandioso.
Oggi piove una pioggia molto graziosa; non spasmodica come quella niuiorchese,
ma profusa e gagliarda, come in quei telegiornali in cui si vedono gli abitanti
seduti sui tetti insieme a mucche, mogli e galline.
Lunedi' prossimo finiro' la mia seconda stagione di concerti natalizi con
l'orchestra Kammerton, e sara' forse il mio canto del cigno se verro' preso
come sembra da soli progetti enogastronomici.
abbiti i sensi della mia stima...(che cazzo significa?)
e a presto
antonello
Il 2 febbraio 1998 in ritardo sulla Ns. corrispondenza mi davi delucidazioni
sui tuoi impegni e mi comunicavi, al tuo solito, la spasmodicità degli
appuntamenti che ti vedevano coinvolto
Caro amico
questa volta accuso anch'io un notevole ritardo nella risposta, ma credimi,
davvero dovrebbero riprogrammare le giornate a 48 ore!
Facezie a parte è un buon periodo anche perchè riesco, più o meno, a
incasellare tutti gli impegni, musica compresa.
Mi chiedevi la scaletta delle serate che ho in calendario con Felice, ti citerò
ovviamente solo una parte, anzi tidescriverò come in genere iniziamo, tenendo
presente che il pubblico non è quasi mai giovanile ma piuttosto compreso tra i
trenta e cinquanta.
Eleanor Rigby è il brano col quale in genere si comincia (nel caso la serata si
presenta un pò moscia allora si parte un pò più sull'intimista tipo Woman di
Lennon. Seguono nell'ordine: Prigioniero del mondo, moondance, lately, nu
quart'e' luna, perchè no, dubbi non ho, you will know, oh che sarà, che mm'e' 'mparato
a ffà, everytime you go away, crazy love, just a gigolò, you and i, che cossè
l'amor(capossela), rain and tears, to make you feel my love, you are the
sunshine of my life, in my life, io per lei, venus, clair, azzurro, ecc ecc.
Come vedi il panorama è abbastanza ampio e tutto si basa sulla interpretazione
che, ogni sera diversamente dalla precedente, mi piace dare.
Felice è meno nervoso anzi devo convenire che è assolutamente calmo e sereno
durante le esecuzioni (il termine è un po' giustizialista ma me lo passerai), e
a volte tira fuori delle invenzioni che definire piacevolmente colte e' un po'
poco.
Insomma, il tuo era, come ti si addiceva, uno spaccato di quello che accadeva a
Caserta e che in pillole, più che altro perle, mi raccontavi per farmi sentire
parte delle tue giornate e dei tuoi impegni. Ti invito a fare lo stesso. Se
devo essere sincero, dopo quanto ti è accaduto sto avendo delle giornate
strane, all'improvviso mi sento stanco e mi metto la mano sul cuore (per fare
cosa resta un mistero, aspetto che mi dica qualcosa forse ... cazzo ne so). Mi
sembra di essere stressato (e forse lo sono ma nè più, nè meno di quanto non lo
fossi quindici giorni fa) e penso che queste cose non ti farebbero piacere,
anzi, mi sputeresti simbolicamente in un occhio, allora cerco di dedicarmi con
il pensiero alla mia figlia, prossima ventura, che tanto avresti voluto vedere
ed aspettavi con ansia; la piccola Lily-Sun.
Antonello, se mi dessi un cenno sono sicuro che mi sentirei molto meglio e più
rilassato nel continuare tutte le cose che mi hai lasciato da continuare.
Little Tony Reds (come ti chiamo da tanti anni in maniera privatissima) ancora
auguri. Sei e sarai sempre con noi.
Un bacio ed un abbraccio forte
tuoi
FC et Sev (la francese volante)
PS: Perdona le ripetizioni e lo scarso senso di autocensura esercitato nella
composizione di questa mail, se ne avessi anche solo applicato un'oncia, non
l'avrei mai scritta e spedita. Ti voglio bene e mi manchi.
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