Lunedì 3 aprile, ore 18,30, Palazzo Fazio, Via Seminario, Capua
Presentazione del libro "Il passato davanti a noi" (GUANDA) di Bruno Arpaia.
Con l'autore Bruno Arpaia ne parlerà Antonio Pastore, giornalista de Il
Mattino. Letture di Laura Mariconda
L'Autore
Bruno Arpaia è nato nel 1957 a Ottaviano, in provincia di Napoli, e vive in
Liguria. Giornalista, consulente editoriale e traduttore di letteratura
spagnola e latinoamericana, ha pubblicato i romanzi I forestieri, Il futuro in
punta di piedi, Tempo perso (Premio Hammett Italia 1997) e Langelo della storia
(Premio Selezione Campiello 2001, Premio Alassio Centolibri Un autore per
lEuropa 2001), questi ultimi due pubblicati da Guanda, presso cui è uscita
anche una sua conversazione con Luis Sepúlveda, Raccontare, resistere.
Il Libro
Forse le passioni di unepoca non possono davvero essere raccontate a unaltra.
Eppure la voce che narra questa storia, una storia di ragazzi e ragazze che
crescono negli anni Settanta in un paesino del Sud, ha il timbro forte,
spericolato e consapevole, di chi non può più tacere. È una nitida voce corale,
quella di Alberto Malinconico, di Angelo Malecore e dei loro amici. Per loro,
il punto di svolta è l11 settembre, quello del 1973, quando il telegiornale
trasmette le immagini del golpe in Cile: come si fa a non esserne colpiti?
Così, in quella stagione di lotte operaie, di austerità, di battaglie per la
legge sul divorzio, tra le prime ragazze e le bravate con gli amici, matura la
coscienza politica e la voglia di cambiare. E sono i volantini, i cortei, le
interminabili discussioni in sezione, i concerti rock, le manifestazioni a Roma
e a Bologna, gli scontri con la polizia, i viaggi in autostop a Londra, il
vento del femminismo, la liberazione sessuale. Finché la lotta armata e la
repressione dello Stato non chiudono bruscamente il futuro verso il quale quei
ragazzi credevano che la Storia li sospingesse. Visti da un paese in provincia
di Napoli, quegli anni sono però anche gli anni della camorra, gli anni dei
primi omicidi politici della malavita organizzata. Alberto e gli altri li hanno
sotto gli occhi, ma a tutta prima non sanno decifrarli: guardano altrove, loro,
guardano lontano, ai grandi movimenti della Storia... Così alla sconfitta
politica si aggiunge anche il rimorso di non aver capito, di non aver saputo
aiutare le vittime di quella violenza.
Martedì 4 aprile, ore 18,30, , Palazzo Fazio, Via Seminario n.10, Capua
Presentazione del libro “Salviamo la Costituzione”, Chimienti, a cura di
Domenico Gallo & Franco Ippolito. Partecipano: Domenico Gallo, Magistrato e
curatore del libro, Franco Ippolito, Magistrato e curatore del libro, Michele
Colamonici, Segretario Generale CGIL Caserta, Donato Ceglie, Magistrato, Aldo
Policastro, Magistrato, Don Tonino Palmese, Coordinatore Regionale
“Associazione Libera”. Modera: Raffaele Sardo, Giornalista
Gli Autori
Domenico Gallo - Magistrato presso il Tribunale di Roma, è stato senatore della
Repubblica nella XII legislatura svolgendo le funzioni di segretario della
Commissione Difesa. Aderisce attivamente a Magistratura democratica ed
all’Associazione europea dei magistrati (MEDEL). Autore e curatore di numerose
pubblicazioni su temi attinenti a questioni di carattere internazionale ed in
materia di diritti dell’uomo. Collabora con varie riviste giuridiche e
quotidiani nazionali.
Franco Ippolito - Consigliere della Corte di cassazione, è presidente di
Magistratura democratica. È stato membro del Consiglio superiore della
magistratura, segretario generale dell’Associazione nazionale magistrati,
Presidente dell’Associazione italiana dei giuristi democratici, Direttore
generale dell’Organizzazione giudiziaria del Ministero della Giustizia. È
componente del Tribunale permanente dei popoli. Su temi di riforma
costituzionale e di sistemi giudiziari, ha svolto missioni internazionali in
Europa e in America latina su invito delle Nazioni Unite, di governi, di corti
supreme di giustizia e di associazioni di magistrati e di giuristi.
Il Libro
Il 18 novembre del 2005 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il disegno
di legge costituzionale denominato “Modifiche alla Parte II della
Costituzione”, approvato dal Parlamento con maggioranza inferiore ai due terzi
e quindi destinato ad essere definitivamente approvato o rigettato dal popolo
italiano attraverso il referendum, che si svolgerà nel mese di giugno di quest’anno.
Si tratta della riforma più profonda ed inquietante approvata dalla maggioranza
di centro-destra nel corso della legislatura, ma nello stesso tempo della
riforma più sconosciuta ed oscura. Per quanto i lavori del Parlamento si
svolgano alla luce del sole, la divulgazione operata dai mass media ha nascosto
alla generalità dei cittadini italiani persino l’oggetto della riforma, alla
quale è stata appioppata la denominazione di “devolution”, un appellativo
riduttivo e falsante.
Quando una riforma della Costituzione riscrive 50 articoli sugli 81 (effettivi)
che compongono la seconda parte, vuol dire che è stato sostituito l’intero
ordinamento democratico vigente, che i Costituenti hanno preordinato perché
fosse funzionale ai valori ed ai principi affermati nella prima parte, con un
nuovo ordinamento. Tale nuovo ordinamento, in ogni caso, non è, e non potrebbe
essere, coerente con la prima parte, se non altro perché realizzato sotto la
spinta di orientamenti politici e culturali profondamente differenti da quelli
che avevano animato i Costituenti, a cominciare dall’antifascismo.
Non si tratta, pertanto, di “devoluzione”, ma di demolizione dell’edificio
costituzionale esistente e della sua sostituzione con una caserma dove tutti i
poteri sono concentrati nella mani di un solo uomo. Ma la Costituzione è la
casa comune, che ha consentito al popolo italiano negli ultimi cinquant’anni di
affrontare le tempeste della Storia, salvaguardando, nell’essenziale, la pace,
la libertà, i diritti fondamentali degli individui e quelli delle comunità.
Essa non può essere demolita e sostituita a cuor leggero. La scelta sulla
Costituzione è una scelta politica suprema nella quale si mette in gioco il
destino e l’identità stessa di un popolo organizzato in comunità politica.
Per questo il referendum che si svolgerà nel giugno del 2006 è un referendum
istituzionale, paragonabile soltanto a quello del 2 giugno 1946 nel quale il
popolo fu chiamato a scegliere fra Monarchia e Repubblica. Anche questa volta
il popolo sovrano sarà chiamato a scegliere fra due ordinamenti istituzionali
profondamente differenti. Tuttavia gli elettori si troveranno di fronte ad una
scelta capovolta: non saranno chiamati ad abbandonare una Monarchia per
insediare un ordinamento repubblicano, ma saranno chiamati ad abbandonare un
ordinamento repubblicano per insediare un nuovo "sovrano", sia pure elettivo.
Per sconfiggere questo progetto bisogna conoscerlo. Il volume realizza un vero
e proprio manuale per il Referendum costituzionale, mettendo a disposizione dei
cittadini una guida ai valori (ancora sconosciuti a causa dell’analfabetismo
politico di ritorno) della Costituzione italiana, nata dalla resistenza, ed al
disvalore della sua controriforma, divulgando la conoscenza critica delle
strutture e dei meccanismi operativi del nuovo ordinamento, anche attraverso il
ricorso a schede di documentazione con simulazioni e paradossi nascenti dal
nuovo sistema. Un saggio di Luigi Ferrajoli completa l’opera con una lucida
analisi del progetto nel suo complesso, evidenziandone gli aspetti inquietanti
di costituzionalizzazione del berlusconismo.
giovedì 20 aprile, ore 19, Palazzo Fazio, Capua.
Presentazione del libro "Le mille balle blu" (RIZZOLI) di Marco Travaglio &
Peter Gomez
Partecipano: Marco Travaglio, Giornalista e autore del libro, Raffaele Sardo,
Giornalista
L'Autore
Marco Travaglio è nato a Torino nel 1964. Ha iniziato la carriera giornalistica
a “Il nostro tempo”, storica testata cattolica. Ha lavorato con Indro
Montanelli a “Il Giornale” e lo ha seguito quando ha fondato “La Voce”.
Attualmente Marco Travaglio è collaboratore de “la Repubblica”, “L'Espresso”,
“Micromega” e “L'Unità”. La presentazione di un suo libro in una puntata dello
show Satyricon, è stata al centro di feroci polemiche ed è costata al
conduttore Daniele Luttazzi, la presenza in RAI. Travaglio è noto soprattutto
per essere uno dei più rigorosi cronisti delle indagini e dei processi di Mani
Pulite. Ha scritto fra l’altro Il Pollaio delle Libertà, Meno grazia, più
giustizia (intervista al procuratore Marcello Maddalena), Il manuale del
perfetto impunito, L’odore dei soldi (con Elio Veltri) e, oltre ai libri con
Barbacetto e Gomez, Bananas, Montanelli e il Cavaliere, Regime, Intoccabili,
Inciucio, L’amico degli amici.
Il Libro
Un nuovo libro della coppia di giornalisti Peter Gomez e Marco Travaglio sul
presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Dalla "discesa in campo" al
contratto con gli italiani in casa Vespa, questo libro raccoglie le mille
migliori (o peggiori) bugie che Berlusconi ha raccontato nella sua carriera
politica e a cui molti italiani hanno creduto. I detti e contraddetti del
premier, le bugie e le figuracce dell'uomo di Arcore, le promesse e le smentite
del fondatore di Forza Italia, le "leggi-vergogna" approvate dal suo governo
nel quinquennio 2001-2006, le telefonate segrete e sospette con personaggi
discutibili della società italiana dell'uomo che da dodici anni parla agli
italiani paragonandosi a Napoleone Bonaparte ed ergendosi a salvatore della
patria. Gli autori ricordano volentieri ciò che di Silvio Berlusconi scrisse
Indro Montanelli: "E' il bugiardo più sincero che ci sia, è il primo a credere
alle proprie menzogne. E' questo che lo rende così pericoloso. Non ha nessun
pudore. Berlusconi non delude mai: quando ti aspetti che dica una scempiaggine,
la dice. Ha l'allergia alla verità, una voluttuaria e voluttuosa propensione
alle menzogne. "Chiagne e fotte", dicono a Napoli dei tipi come lui. E si
prepara a farlo per cinque anni".
Il libro è illustrato con le vignette di Ellekappa.
Mercoledì 26 aprile, ore 20,00,“Slowly Cafè”, Via Martucci, S.
Maria C.V.
Anteprima della mostra fotografica di Salvatore Gaglione “Un giorno tutta la
vita” (Cittadino o Clandestino?)
Parte il 26 aprile nell’accattivante atmosfera dei locali del Caffè Letteraio
di S. Maria C.V. , in collaborazione con la Libreria Uthòpia di Capua, la
mostra fotografica “Un giorno tutta la vita” (Cittadino o Clandestino?) del
noto ed apprezzato fotografo capuano Salvatore Gaglione che ha sempre raccolto
ottime recensioni,per i suoi numerosi lavori, da parte di noti e prestigiosi
critici d’arte, e, tra l’altro, ideatore di una particolare tecnica personale
di manipolazione delle immagini su supporto Polaroid a sviluppo immediato.
L’artista capuano, mette in mostra in anteprima, una sintesi di scatti operati
con tecnica classica, di un lavoro molto più corposo, composto da circa un
centinaio di fotografie realizzate in pochissimi giorni nella primavera del
2004, su invito e con il coordinamento del Centro di accoglienza Campano della
Caritas Diocesana di Capua: “Centro Fernandes“ in Castel Volturno, diretto dal
Dott. Antonio Casale, per raccontare attraverso l’obiettivo della macchina
fotografica e con il taglio e l’interpretazione artistica di Salvatore Gaglione
il fenomeno dell’immigrazione e dell’integrazione (buona e cattiva) nel
territorio tra Castel Volturno e Napoli. La mostra fotografica vedrà la sua
completezza nelle prossime settimane, probabilmente a Capua presso Palazzo
Fazio sede della Cooperativa Culturale Capuanova.
“Un brano di realtà (come scrive il Prof. Fiorenzo Marino) messo a fuoco in
modo a volte brutale che Salvatore Gaglione costringe a rileggere o addirittura
a leggere per la prima volta alla luce del suo intervento. Non una ricerca di
originalità a tutti i costi; E’ l’occhio che conclude o inizia un percorso
interiore scandito da sensibilità culturali precise”.
“Attraverso le sue immagini (scrive Paola Luzzi) Salvatore ci suggerisce un
percorso di riscoperta della convivenza, ci presta i suoi occhi e la sua
abilità professionale, ma soprattutto la sua innegabile competenza umana.”
Alla serata parteciperanno insieme all’autore Gaglione, il giornalista Jean
Renè Bilongo e Antonio Gucchierato, Esperto interculturale.
Uthòpia Librerie Capua,
Portici di Via Duomo, 11 Telefax: 0823 622944 e-mail: uthopialibreria@libero.it
Via Abenavolo, 33 Telefax: 0823 961503 |
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