Venerdì 10 marzo, Anche il secondo atto di Casertamusica doc live è giunto a
conclusione. Ci si sarebbe aspettato un finale triste poiché, si sa, quando
qualcosa di bello finisce si è sempre un pò tristi. Così non è stato perché a
parte la solita atmosfera accogliente da “volemose bene”, già è nell’aria una
prossima edizione e già si aspettano con impazienza le prossime iniziative dei
vulcanici autori del casertamusica doc live, Pia ed Emilio Di Donato, Paolo
Gallina e Angelo Agnisola.
Tanti gli spettatori e tanti gli artisti che ieri sera sono passati anche solo
per un saluto.
E per la serata finale i direttori artistici di casertamusica hanno voluto fare
un regalo, l’ennesimo ai numerosi fedelissimi riservandosi per l’ultimo atto
uno dei gruppi che hanno fatto la storia della musica pop in provincia di
Caserta e vale a dire Agostino Imposimato e il Gruppo di contaminazione
acustica.
Cominciamo subito col dire che Agostino non si esibiva da ben cinque anni, il
che vuol dire che in tutto questo tempo non ha cantato neanche per scherzo e
che il gruppo, per vari motivi, è riuscito a provare soltanto…mezza volta.
Bene, dopo questa premessa, ci si sarebbe aspettati un giudizio negativo da
parte di chi scrive. Così non è, innanzitutto perché quando il talento è
presente è difficile dare giudizi negativi e poi perché effettivamente la prova
fornita dal gruppo è stata effettivamente bella. Agostino, con la sua
voce alla Jim Kerr, Emilio Di Donato con la sua versatilità, Nicola
Ferrara degno accompagnatore, per una volta, di Agostino, i virtuosi del
violino e del violoncello, rispettivamente Ascanio Travisano e Artan Tauzi,
e le new entry Sara Di Donato e Silvia Palmiero ai violini sono riusciti
a tenere incollati alle poltroncine del CTS gli spettatori. Bella e suggestiva
la scelta delle canzoni: "If I Need Someone" dei Beatles, "Hold On" di Lennon
eseguite in trio da Agostino, Emilio e Nicola. I tre venivano raggiunti sul
palco da Artan Tauzi per "Can’t Find My Way Home" dei Traffic. La bellissima "Eleanor
Rigby" dei Beatles chiamava sul palco Ascanio Trevisano e il suo violino. Dopo
la struggente "Mothers Of Disappeared" degli U2, sul palco, sorpresa della
serata, ecco Sara e Silvia. Con loro il gruppo di contaminazione acustica ha
proposto i pezzi finali, autentici capisaldi della musica pop – rock: "Norvegian
Wood" ancora dei Beatles e "Your Time Is Gonna Come" dei Led Zeppelin.
Piacevole, lo ribadisco, la sensazione che il gruppo ha lasciato e grande è la
voglia di rivedere una loro performance più completa al più presto.
Last but not least il gruppo dei Deigo.
Se per il Gruppo di Contaminazione Acustica si poteva dire che ha fatto la
storia della musica pop in provincia di Caserta dei Deigo si può dire che la
storia la stanno facendo. In effetti Andrea Chiariello, Peppe Imperiale,
Carmine Renella e Enzo Notaro, sono attivi già da parecchi anni e vantano
in città, a dispetto della giovane età, una numerosa schiera di fans.
Personalmente conosco i Deigo fin dal primo Sun Festival al quale hanno
partecipato e devo dire che sono cresciuti tantissimo: alle canoniche
grossolanità ed ingenuità tipiche degli school groups hanno sostituito via via
raffinatezza nei testi e negli arrangiamenti e grossissimi miglioramenti dal
punto di vista tecnico e vocale. Ma veniamo al concerto: il gruppo di Andrea ha
presentato in anteprima le sue ultimissime canzoni, tutte gradevolissime, con
sonorità molto simili a quelle dei Radiohead e a quelle degli U2 di "The Joshua
Tree", con la chitarra di Peppe che sembra quella di The Edge.
Questa la scaletta della serata: "Tutto al vento", "La mia nuova condizione",
"In bilico", "Pensieri poco praticabili", "Infinito" e "La schiena" alle quali
i Deigo hanno aggiunto una bellissima versione di un classico della canzone
italiana, "Come prima più di prima".
Le intenzioni del gruppo, come mi ha confidato Andrea, “sono quelle di fare
comunque una musica d’autore anche se le sonorità sono quelle tipiche del rock”
con i testi scritti dallo stesso Andrea e da un amico, il poeta Michele Scotto.
“Badiamo molto alla forma delle nostre canzoni – ha aggiunto - e proprio per
questo non c’è un singolo che prevale sugli altri”.
Fa un po’ tristezza sapere che dei talenti come i Deigo, e ce ne sono
tantissimi altri nella nostra città, ve lo assicuro, non sappiano come
arrivare, pur meritandolo, ad essere “famosi”, senza qualcuno che li indirizzi,
dia loro consigli e, anche a livello istituzionale, dia loro una “mano”. Alla
mia domanda su dove vogliono arrivare i Deigo, infatti Andrea mi ha confermato:
“i canali giusti non si sa quali siano. Non si sa quale è il canale che ti
porta ad uscire fuori della tua città e dalla tua regione. Contatti con
produttori non ne abbiamo e non sappiamo come cercarne”. Il nostro primo cd lo
abbiamo mandato un po’ in giro e abbiamo avuto diverse buone recensioni sulla
stampa specializzata. Ma capire con chi parlare è difficile. Una volta mi
rivolsi a Fausto Mesolella che fece i complimenti al gruppo, ma rimase tutto
lì, anche perché lui è una persona iperimpegnata. Se avessimo una persona
dietro che ci indirizzasse potremmo fare molto meglio, arrangiare meglio i
nostri brani”.
Non capisco sinceramente come mai, gruppi come i Deigo, lo ribadisco, non
riescano a sfondare perché non hanno niente da invidiare ai gruppi che adesso
si “portano”.
Mi volete dire che gruppi come Le Vibrazioni o come gli Sugarfree sono meglio
di loro?
Ma i Deigo, me lo hanno confermato, ce la metteranno tutta. Loro intenzione,
infatti, è quella di registrare un altro disco e di proseguire con passione, la
loro intensa attività live.
Chi volesse essere aggiornato sulle loro iniziative non ha che da collegarsi al
sito www.deigo.it
Dal canto mio auguro loro tutto il successo che meritano.
La serata è finita con gli artisti che si sono esibiti raggiunti sul palco
dagli altri “colleghi” Gino Licata, Felice Imperato, Gennaro Vitrone, Doralisa
Barletta e Carmine Covino che insieme al pubblico presente hanno intonato Let
It Be e Imagine.
Il Calendario completo di
Casertamusica DOC live - Atto 2°
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