CASERTAMUSICA D.O.C. live!: Tullio Pizzorno - Luigi Esposito

Caserta - 10 Febbraio 2006

Articolo di Francesco Del Prete - Foto di Emilio Di Donato


Caserta, 10 Febbraio. È bello tornare al Centro Teatro Studio di venerdì. Sai già che ci troverai chi condivide la passione per la musica e non quella che piace a tutti, ma quella un po’ più complicata da portare sui palchi perché, “dicono”, non fa vendere biglietti. Eppure ogni venerdì gli organizzatori del Caserta Musica DOC live, Emilio e Pia Di Donato, Angelo Agnisola e Paolo Gallina, puntualmente, vincono la loro scommessa e devono fare i conti con le troppe persone che chiedono di assistere agli spettacoli. E spesso queste persone sono artisti, quelli che la musica non solo la amano ma la creano, che tornano al piccolo teatro di via Ruta come spettatori.

 

Tullio Pizzorno

E anche al quarto appuntamento del “secondo atto” della rassegna c’erano tanti artisti, venuti ad assistere al concerto dell’amatissimo e stimatissimo cantautore, Tullio Pizzorno.
È bravo Tullio, artista completo, capace di giocare con la voce, usata come vero e proprio strumento, e con la sua chitarra, suonata con grande maestria.
Con lui grandi musicisti stimati in tutta Italia nel circuito Jazz: l’ottimo e ormai di casa, Pietro Ventrone al sax e alle tastiere, il contrabbassista Marco De Tilla, che ha mosso i primi passi proprio nella nostra città, nella Caserta Big Band, e Aldo Fucile alla batteria. Tutto ha funzionato alla perfezione: il gruppo sembrava avere alle spalle decine di concerti invece che una settimana di prove. Ottimi gli arrangiamenti dove si sentono le influenze degli artisti con cui Pizzorno nella sua ormai lunga carriera ha collaborato: tra gli altri, Gino Vannelli, Niels Lan Doky, Alberto Radius, Rick Wakeman.
Il concerto si è aperto con "Che vuò sapè", poi replicata nel bis finale richiesto a gran voce dalla sala gremita, seguita poi dalla struggente "Ti amai". E’stata poi la volta di "Un dubbio", "Piove che sembra novembre", "Nella cornetteria", canzoni piene di atmosfere battistiane con testi che ricordano il migliore Mogol. Sulla canzone che è seguita, la stupenda "Di vista", è già stato detto e scritto tanto. Ecco poi veloci "Alla finestra", "Dove non ti amo", e la miniana "Musica per lei". Le atmosfere battistiane e della formula tre ritornano con la simpatica e divertente "Brutte parole molto velate". Bello poi, il pezzo finale, "Il padrone del pianoforte" che gli è stato ispirato dal compianto Luigi Tenco.

 

Luigi Esposito

In seconda serata, tanto per parlare con gergo televisivo, c’è stato l'incontro con Luigi Esposito, in forma di "Atelier - concerto". L'atelier concerto è una modalità di incontro con un autore che propone sia le sue opere che le sue esperienze personali stimolato dalle domande dei presenti. È difficile trovare una definizione per l’artista perché la sua arte abbraccia vari campi: Esposito è musicista, compositore, pittore, drammaturgo, coreografo, attore, in poche parole un artista a tutto tondo.
Certo non è facile capire la sua arte e, forse, non a tutti piace vedere un pianoforte suonato con una frusta o con delle palline da ping-pong. Tutti da vedere i suoi spartiti (pittogrammi) – opere d’arte che assomigliano più a quadri di Kandinskji che non a dei pentagrammi tradizionali.
Nel corso della serata all’artista sono state rivolte alcune domande da Emilio Di Donato, Giampaolo Graziano, Carlo Roberto Sciascia, Giorgio Ruperti. In particolare Emilio Di Donato è sembrato affascinato da una espressione artistica che non conosceva. Di spunti per domande e chiarimenti, del resto, ce ne sono stati diversi sia quando il compositore è stato chiamato a commentare alcuni filmati di sue opere proiettati in sala, sia quando, dal vivo, i bravi Domenico Balsamo con la recitazione e Annamaria Puggioni con il violino e la gestualità, ne hanno interpretato alcune creazioni.
La passione con la quale Luigi Esposito parla della sua arte è assolutamente disarmante: non ci è sempre chiara la spiegazione, ma traspare dalle cose che dice che per lui l’arte dei pittogrammi e la musica che ne nasce sono perfette, quasi divine, come lo può essere per un amante della musica conformista, l’arte classica.
Presunzione o genio? Se dovessi dire che condivido appieno il suo pensiero e il suo modo di rapportarsi con l’interlocutore, probabilmente sarei bugiardo. Due sono i pensieri: uno, lo ammetto, è che in questa arte un po’ di follia è innegabile e, l’altro, opposto, è più il dubbio di non essere abbastanza capace di capirla appieno e di perdermi, così, un qualcosa di meraviglioso.
Ma la domanda nasce spontanea: Che cosa è l’arte? E’ qualcosa di assoluto che prescinde da chi ne usufruisce? Oppure, di contro, é vera arte quella che non è rivolta a tutti o comunque non comprensibile da tutti?
Ai posteri l’ardua sentenza.

 

Il Calendario completo di Casertamusica DOC live - Atto 2° leggi articolo

 

Tullio Pizzorno

Pietro Ventrone e Marco De Tilla

 

Aldo Fucile

La sala del teatro CTS

Domenico Balsamo, Luigi Esposito e Annamaria Puggioni

La performance di Domenico Balsamo

Durante il dibattito

foto © Casertamusica

 
 

 

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