Nasce Metrò, nuovo spazio d’arte

Casagiove (Ce) – 19 Novembre 2005

Comunicato stampa


Nasce Metrò, nuovo spazio dedicato all’arte contemporanea nella conurbazione casertana. Nasce a Casagiove in via Messina 22, per volontà del designer Amedeo Santagata, forte di esperienze precedenti vissute con entusiasmo e partecipazione. L’inaugurazione è per sabato 19 novembre alle ore 19.
Metrò è un nome accattivante e pertinente. Dà l’idea del viaggio artistico ma anche della stazione, della fermata, della pausa, così come dell’incrocio, dello snodo, dell’incontro con altri percorsi, con altre persone e con altri linguaggi. Ha un sapore underground, esprime una condizione sotterranea, uno scavo nelle conoscenze e nelle coscienze, ma è pronto a risalire in superficie, a confrontarsi con la realtà del territorio. E poi, qui, ai confini con la megalopoli partenopea, Metrò assume anche il significato di un preciso riferimento a una delle operazioni artistiche di maggiore respiro urbano: il Museo della Metropolitana di Napoli.
Quattro gli artisti chiamati a dare lo start-up di Metrò: Peppe Ferraro, Gabriele Marino, Mafonso e Andrea Sparaco. Tutti e quattro sono altamente rappresentativi della produzione artistica di Terra di Lavoro, ne hanno determinato la storia degli ultimi decenni.

La mostra resterà aperta fino al 3 dicembre.


A presentarli è il critico d’arte e loro compagno di strada Enzo Battarra, che così scrive:
“Peppe Ferraro, lirico e suggestivo, si fa carico di una cultura popolare, di ricordi di terre baciate dal sole ma tirate su dalle braccia degli uomini. Sono terre attraversate all’alba, o a notte fonda, o nello splendore del giorno, quando quel mondo fantastico di insetti e di piccoli rettili silenziosamente anima il paesaggio.
La storia dell’arte, così come quella del cinema, o degli uomini, è il tessuto su cui inserire un’ironia pittorica pungente e raffinata. È Gabriele Marino a dissacrare miti e divi e a raccontare con quel gusto scanzonato l’effimero dell’esistenza, tra aulico e folklore, tra realtà e finzione, tra astrazione e trompe-l’oeil..
Onirico e fabulistico, Mafonso è l’io narrante che ognuno ha dentro di sé. Le figure emergono dalla memoria, dal silenzio, dalla vita quotidiana, eppure appaiono eroiche, sollevate dal destino a doversi misurare con le contingenze del vivere. I volti hanno la dolcezza dell’infanzia e la teatralità indotta dal palcoscenico della vita.
Il lavoro grafico, pittorico e plastico di Andrea Sparaco è contraddistinto da una cifra costante: una tecnica compositiva suprema, mista a un approccio realizzativo minuzioso e riflessivo. Cuore e cervello sono un tutt’uno inscindibile, l’opera si costruisce secondo un percorso logico ed emotivo al tempo stesso. E l’Uomo è protagonista, anche quando è assente dalla scena.
Quattro modi di vivere l’arte, diversi. I protagonisti di questo primo viaggio metropolitano rappresentano quattro linee di ricerca differenziate, tutte tese a interpretare il presente e, nella sua più vasta accezione, la contemporaneità.
E soprattutto rappresentano quattro modi di interpretare il ruolo e la funzione dell’artista all’interno del proprio territorio, quattro modi di interpretare se stessi”.

 

Andrea Sparaco, Monumenti casertani

 

Gabriele Marino, Controindicazioni

 

foto © Casertamusica

 
 

 

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