Golem ... alzati in piedi
Teatro “La Torre” di Casertavecchia - 5 settembre. Quando si segue e si insegue
per anni una voce, è strano associarla a un supporto corporeo, soprattutto se
si predilige la radio alla televisione e, quindi, si è abituati ad immaginare
sull’onda degli stimoli sonori. Purtroppo, l’immagine demolisce
l’immaginazione, e con questo monito sono arrivata in leggero ritardo allo
spettacolo. Quindi, suggestione uditiva: una voce , la voce, lenta, dolce e
malinconica che da anni denuncia nefandezze culturali mi guida fino al portone
del teatro “La Torre” di Casertavecchia. E, appena entrata, musica da jingles
televisivi ed una voce diversa, decisa, che infila una lunga filastrocca in
rima AABB, e denuncia nefandezze sociali, culturali: da meno anni, ma con più
proseliti. Uno è il guru, il teorico, il critico; l’altro l’artista, il
cantante, il ribelle. Davanti a pochi eletti, dentro un freddo ventoso,
Frankie Hi Energy e Gianluca Nicoletti non cercano consensi adulatori delle
grandi platee, non imbastiscono scene istrioniche per strappare sorrisi, non
esaudiscono neppure la richiesta del bis. Non si bissa la condanna all’Italia
televisiva, all’Italia dei riti Rai e Mediaset, alla gazzarra e maleducazione,
all’invadenza e vacuità con cui si porge informazione edulcorata, si elegge a
personaggio l’uomo qualunque, facendo procedere indietro il tempo. Non c’è
appello! Accade che tutte le poltrone vuote del teatro corrispondono ad
altrettante poltroncine (casalinghe o di locali ove troneggiano i video)
occupate - quelle si - da tutti coloro che sono accorsi, nelle altre serate,
per vedere e farsi vedere. Vedere le star, gli alternativi e i big che godono
di passaggi televisivi, anche in terza serata, ma che comunque appaiono.
Fortunatamente, Frankie e Nicoletti non appaiono, sono. Sono coloro che
individuano con millimetrica precisione il sistema che ha portato all’ipnosi
mentale buona parte degli italiani. Con loro si può solo concordare e quindi
c’è poco da divertirsi: ma quel “poco” basta per sentirsi partecipi di uno
spettacolo di alto livello. Nicoletti gioca con i concetti che ripete da anni
da “Golem”, trasmissione radiofonica di non più di nove minuti, contro un certo
modo di fare televisione. Una goccia di nove minuti che scava una roccia di
sessant’anni… Frankie risponde in musica con un’operazione originale ed
intelligente: jingles televisivi più noti in overtures delle sue più o meno
note canzoni, più o meno recenti ma sempre più attuali. Il “bersaglio” è
presente sul palco e quando dentro di esso compare il Presidente del Consiglio
con uno dei suoi più famosi “standard”, Frankie si alza in piedi a capo chino e
mani compostamente giunte e Nicoletti se ne và. Se l’immagine scompare,
l’immaginazione resta?
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