|
|
Cortile dei serici. 22 Luglio. Caserta ombelico del mondo? Si direbbe quasi di
sì, dal momento che ben tre stars erano contemporaneamente presenti in città:
il premio nobel Derek Walcott a San Leucio, Tom Cruise alla Reggia e….Gigi D’Alessio
allo stadio Pinto. Vi sfidiamo ad indovinare chi ha radunato il pubblico più
numeroso… Lungi da fare polemiche, ci sembra giusto non nasconderci la
realtà.
Ma a noi è Derek Walcott che interessa e ci stupisce il silenzio stampa
attuato dalle maggiori testate giornalistiche locali.
Nato nel 1930 nelle Antille minori, è considerato il più grande poeta e
drammaturgo delle Indie occidentali. Il suo nome è salito alla ribalta in
seguito al premio nobel per la letteratura assegnatogli nel 1992 per l’opera
Omeros. Come si intuisce dal titolo lo scrittore rievoca in maniera del tutto
originale e personale le note vicende dell’Ulisse omerico, trasportandole nei
mari caraibici e ambientandole in una natura selvaggia e al tempo stesso
fantastica.
Lo scrittore è stato presentato in un incontro tenutosi al Belvedere alla
presenza di scrittori e poeti locali che hanno avuto il privilegio di “chiacchierare”,
anche se per breve tempo, con un premio nobel molto disponibile, anche se
visibilmente affaticato per la preparazione dello spettacolo che sarebbe
seguito di lì a poco. E’ lo stesso Walcott a precisare che tra “Omeros”
(opera letteraria) e Odissea (lo spettacolo) vi è solo uno stesso filo
narratore, ma si tratta di due lavori completamente diversi: il primo è il
poema in versi che lo ha reso famoso; il secondo è il risultato di un lavoro
commissionatogli dalla British Academy of Literature.
Ed eccoci allo spettacolo: scenografia semplice ma di effetto, costumi
colorati, una folk band che con corde e percussioni rievoca un’atmosfera
tipicamente caraibica, una serie di monitors disposti sotto il palco a
rappresentare l’ambiente scenico, e una quindicina di artisti di varia
nazionalità – fra cui ricordiamo Lucia Bosé – che si sono avvicendati nei
vari personaggi del poema. Forse proprio il sentire come propria la storia di
Ulisse, ha suggerito l’idea di far recitare i vari artisti in tre lingue,
italiano, inglese, spagnolo, con la traduzione proiettata su uno schermo posto
al lato del palcoscenico. Per quanto non abituato ai “sottotitoli”, e
nonostante la lunghezza dello spettacolo, il non folto pubblico (ahimé, ancora
una volta!) ha seguito incuriosito sino alla fine, avendo anche la possibilità
di salutare e applaudire l’autore seduto tra il pubblico.
Un’ultima considerazione: quest’anno, nonostante il minor numero di eventi
proposti, il livello qualitativo delle Leuciane è alto e sarebbe stato giusto
dare maggiore enfasi alla manifestazione che non è riuscita a richiamare l’attenzione
del pubblico come negli anni precedenti.
Consulta il programma completo |
|
|
Fotografie Pia Di Donato
© Casertamusica.com
|