Songlines: "Musica come memoria dei popoli"

S. Leucio (CE) – 1 e 2 Luglio 2005

Recensione e foto di Gemmita La Peruta 


Caserta, Giardini segreti del Reale Belvedere di San Leucio, 1 e 2 luglio 2005, ore 21. Nella splendida cornice dei Giardini Segreti del Reale Belvedere di San Leucio, Caserta, si è tenuto “Songlines”, un concerto promosso dalla Citta Di Caserta in collaborazione con Fabrica Di Benetton e Scatola Sonora. 

 

Lo spettacolo ha raccontato di un'antica armonia che c'era tra la Terra e l'uomo nella primordiale Australia. Percussioni, didgeridoo e archi hanno funto da cantastorie per narrare le leggende sull'origine del mondo dei Kalkadunga, popolo australiano di cui lo stesso autore dello spettacolo, William Barton, è il diretto discendente, nonché depositario della loro cultura. A lui va il merito di aver elevato il didgeridoo, strumento a fiato dei popoli dell'Australia, a dignità artistica iniziando a comporre concerti classici eseguiti in tutto il mondo che potessero far ammirare il suggestivo suono accompagnato da orchestre. Il trio di percussionisti (Cory Hills, Liao Hai-Ting e Joshua Hogan) ha fatto echeggiare i propri timpani e cembali con ritmi tribali coinvolgenti seguendo il suono sfuggente del didgeridoo che veniva suonato da Barton. Qui sta la particolarità dell'esibizione: i musicisti che suonavano dal vivo dovevano seguire l'immagine e la musica di Burton che erano registrate su un dvd che uno schermo sullo sfondo del palco riproduceva. Inoltre un quartetto d'archi "Scatola Sonora" , composto da Michelangelo Massa (Violino I), Alessandro Cervo (Violino II), Piero Massa (viola) e Cristiano Della Corte (violoncello), ha accompagnato il ritmo dei tamburi insieme ad una bellissima voce femminile, Suzanne Savane, che intonava storie e leggende custodite dalla tradizione dei popoli australiani. In definitiva proprio un bello spettacolo, gradito dal pubblico per nulla annoiato, anzi colpito dalle suggestioni evocate dai musicisti.

 

Dal comunicato stampa: "Songlines s’intreccia con i fiumi e i corsi d’acqua come in un gioco di specchi, dando vita ad una tela che ha i toni della terra e della memoria dei popoli, fatta dei suoni del didjeridoo, degli archi e delle percussioni. Per gli indigeni australiani il paesaggio riveste un significato speciale. E Barton ha composto una partitura originale per didgeridoo, quartetto d’archi, voce e ensemble di percussioni, che cerca di coniugare il senso della terra per gli australiani aborigeni con il significato che il paesaggio riveste per la popolazione italiana. 
Songlines è una vera esplorazione del modo in cui storie e suoni sono stati usati in entrambe le culture per la trasmissione orale della propria storia. Fonte d’ispirazione per l’Italia è stato il fiume Piave, con la sua storia e il significato che le sue rive rappresentano per gli italiani."

 

Cory Hills, Liao Hai-Ting, Joshua Hogan

 

Suzanne Savane

 

 

Foto di G. La Peruta
©  Casertamusica.com

 

 

Liao Hai-Ting, Joshua Hogan, William Barton, Cory Hills

 

Quartetto d’archi “Scatola Sonora”

 

 

 

 

 

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