Chitarre casertane: Carmine Migliore

Intervista effettuata nella 10° puntata di Accordi in sei corde - Ricognizione, su New Radio Network 89.8 fm

Intervista di Angelo Agnisola / Cambio de Sentido


Ancora un incontro affascinante nell’ambito della rassegna dedicata alle sei corde della nostra terra. Nella undicesima puntata di “Accordi in sei corde”, ospitiamo un’altra figura di primo piano in ambito chitarristico: Carmine Migliore.
Carmine Migliore è un grande virtuoso delle sei corde. Punto di riferimento in provincia per gli amanti dell’improvvisazione, dell’ R&B, rock, country. E’ considerato da molti addetti ai lavori uno dei migliori chitarristi rock/blues italiani. Ha collaborato come tournista con Leandro Barsotti, Danilo Amerio, Paolo Belli, James Thompson (sassofonista di Zucchero), Adriano Pappalardo, Mal, Pino d’Angiò ecc. Le canzoni del suo ultimo cd “La Favola” sono trasmesse su Radio 1 Rai Stereonotte, RTL 102.5, RDS, Radio Capital. Ha partecipato in qualità di corista e chitarrista a numerose trasmissioni televisive tra cui: : Premio Rino Gaetano, Concerto per Battisti, La vita in Diretta, Anima mia, 30 Ore per la Vita. Numerose le partecipazioni di Carmine Migliore a festival e concorsi; tra cui: Hit Festival di S. Vincent, 2° posto cantautori con Jimi ; European Live Festival, premio della critica con Black Sister. Oro di Andy Festival, premio della critica con Black Sister.
Il noto chitarrista Antonio Onorato ha detto di lui: “Carmine è l’Alvin Lee italiano sicuramente tra i migliori chitarristi Rock/Blues che abbiamo in Italia”.

Angelo Agnisola: Cominciamo ad analizzare il tuo percorso artistico da lontano. Perché la scelta di suonare la chitarra? Come è avvenuto il primo incontro?
Carmine Migliore: Tutta colpa di mio fratello! Era il 1974 quando, un giorno, portò a casa il disco dei Deep Purple “Made in Japan”. Avevo sei anni. Quando mio fratello non c’era mettevo su questo disco e con il battipanni a tracolla, davanti allo specchio, simulavo di essere un grande chitarrista.. Così è nata la mia passione.

Angelo Agnisola: Un approccio decisamente rock. Da allora, la tua passione per questo genere musicale ti ha sempre accompagnato nella tua crescita artistica. C’è solo il rock nella tua carriera?
Carmine Migliore: Essenzialmente si. Ho vissuto però dei periodi di cambiamenti. Dall’Hard rock iniziale al blues, dalla musica degli anni 60 al periodo metal in cui suonavo cose molto più estreme, fino all’incontro con la musica di Jimi Hendrix. Ultimamente sto dedicando i miei studi a generi musicali diversi come lo swing, il country.

Angelo Agnisola: Il tuo percorso artistico è ricco di prestigiose collaborazioni. Hai lavorato per tanti anni come turnista prima di intraprendere la carriera da solista. Due aspetti estremamente differenti per chi fa musica. Qual è la tua dimensione? Meglio il turnista o il solista?
Carmine Migliore: Lavorare come turnista mi ha riempito di esperienze. Ho potuto imparare davvero molto assimilando tanti consigli preziosi. E’ stata una fase molto importante della mia carriera. Scrivere canzoni proprie e portarle in giro, però, è un qualcosa di estremamente gratificante. E’ il motivo principale per chi fa musica, per chi si sente un artista. C’è una enorme differenza col turnista che, in definitiva, è un operaio della musica.

Angelo Agnisola: Cosa rappresenta per te la chitarra ?
Carmine Migliore: La chitarra rappresenta il veicolo di espressione del mio “io” più intimo. Chi mi conosce bene sa che sono una persona molto tranquilla, semplice, con tanti valori, tra questi quello della famiglia. Quando, però, ho in mano la mia chitarra la trasformazione è radicale. Esce fuori la parte più sincera e pura della mia personalità. A vent’anni consideravo la chitarra un “oggetto da amare”, oggi, con la maturità la vedo essenzialmente come parte di me stesso; non amo più l’oggetto in sé, ma tutto quello che la chitarra mi permette di fare e di esprimere.

Angelo Agnisola: Di recente hai pubblicato un cd, “La Favola” molto apprezzato dalla critica. Quali sono, per un artista sincero come te, le difficoltà relative all’industria discografica che negli ultimi anni sta convertendo l’ideale di musica come arte in un frullatore che mischia i sapori per non far capire gli ingredienti?
Carmine Migliore: L’industria discografica di certo non aiuta la vera musica. Non ci sono molte possibilità di esprimere davvero ciò che hai dentro. L’unica strada ancora praticabile è l’autoproduzione e l’auto-promozione. Bisogna credere fermamente in ciò che si fa, senza piegarsi alle logiche biecamente commerciali. I dischi nascono prima di tutto dalla sincera volontà di esprimere qualcosa.

Angelo Agnisola: Cosa ne pensi del movimento chitarristico della nostra provincia?
Carmine Migliore: Non sono solo io a dire che la nostra provincia è ricca di grandi musicisti. I tanti artisti del Nord con cui ho lavorato ritengono che è da noi che ci sono i veri talenti musicali. Quando studiavo a Roma i maestri tenevano sempre più in considerazione noi campani piuttosto che altri. Non a caso tantissimi artisti si servono di gruppi campani per le loro tournee. Forse è una questione di cuore oltre che di talento.

Angelo Agnisola: Quali difficoltà si pongono dinanzi ad un artista di talento che però vive in una realtà provinciale come quella di Caserta?
Carmine Migliore: A Caserta siamo messi davvero male. Oramai non ci sono più posti pubblici dove poter andare a suonare. Si può lavorare solo nei locali e anche lì con enormi difficoltà. Oggi in questi posti si preferisce l’elettronica o la dance piuttosto che la musica dal vivo.

Angelo Agnisola: Veniamo alla tua attività didattica. Sei maestro di chitarra e di canto. Qual è il primo consiglio che dai ai tuoi allievi?
Carmine Migliore: Seguire il proprio istinto e ascoltare ciò che detta il cuore.Non costringo mai i miei allievi a suonare un certo tipo di musica anziché un altro. Così facendo riesco a generare con loro un forte interscambio di idee e di emozioni. Insegnare musica è un lavoro delicato e molto difficile. Non tutti i musicisti sono in grado di insegnare. Per me è un lavoro bellissimo; do all’insegnamento quasi lo stesso valore dello stare su un palco.

Angelo Agnisola: Progetti futuri?
Carmine Migliore: Girerò molto in trio proponendo un repertorio swing, country e blues e poi con mio fratello Tonino, Giuseppe Cionfoli e Marisa Sacchetto porteremo in giro uno spettacolo orchestrale molto grosso dal titolo “Festival Italiano” prodotto dalla Azzurra Spettacoli, in cui proponiamo dei particolari ri-arrangiamenti di brani storici della musica leggera italiana.

Angelo Agnisola:Anche a te chiedo di inserire un messaggio nella bottiglia e lanciarlo in mare. Cosa ci scrivi?
Carmine Migliore: Sorridere di più. A volte basta un sorriso sincero per regalare un pò tranquillità e serenità
 

 

 

 

 

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