Marcianise: VII settimana della cultura
Marcianise (CE) - 21 e 22 Maggio 2005
Comunicato stampa |
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GIA.D.A. partner della soprintendenza di Caserta- sinergia pubblico-privato
Appuntamenti (consulta anche Le
quattro stagioni) :
21 maggio ore 16.00, Giardino dei Marchesi Cocozza di Montanara (sec.XIX),
Piedimonte di Casolla (CE), via di Montanara
Il Giardino dei Marchesi Cocozza di Montanara, si situa in una insula interna
del borgo
medioevale di Piedimonte di Casolla e segue storicamente le stesse vicende del
Palazzo (sec.XV)
e della cappellina ad esso annessa.
Alla fine dell'Ottocento, la marchesa Maria Luisa Cocozza restaurò il Giardino
ed il Palazzo con canoni estetici mutuati dal gusto eclettico dell'epoca. I
lavori di ristrutturazione da lei voluti, modificarono la proprietà da rustica
e difensiva residenza quale era in una pregevole "dimora di villeggiatura"
frequentata pertanto dai proprietari quasi esclusivamente durante i periodi
estivi risiedendo questi durante tutto l'anno nella vicina Napoli.
Il Giardino, che giace su due livelli, è accessibile da due ingressi separati e
distinti dai quali si possono ammirare due vedute completamente diverse dello
spazio verde. La prima, annunciata da un portale con coronamento in pietre
antiche e aperto nel muro tufaceo di contenimento del terrapieno, dà accesso ad
una gradinata rustica in pietra locale e acciottolato che conduce alla parte
inferiore del Giardino, detto aranceto di sotto. L'altra, godibile da un
ingresso posizionato in quota con il terrazzo dell'appartamento al piano
nobile, mostra la prospettiva di un lungo viale alberato di arance preceduto da
aiuole dal sapiente disegno all'italiana che si colorano, in alcune stagioni,
di vivaci fioriture.
Il viale di arance, lungo circa 80 metri, separa l'aranceto di sotto
dall'aranceto di sopra. Percorrendolo si possono ammirare lievi terrazzamenti
fondersi con le colline situate alle spalle e con il boschetto di lecci che
delimita l'ultimo scorcio del giardino di paesaggio.
L'atmosfera incontaminata, aspra e dolce insieme di questo luogo indussero il
famoso regista Pier Paolo Pisolini nel 1970 a scegliere questa dimora quale set
cinematografico per girare alcune scene della novella di Caterina e Riccardo
per il suo film Il Decameron.
21 maggio ore 17.00, Parco dei Duchi Guevara di Bovino (oggi Villa
Porfidia)- sec.XVIII, Recale (CE), Piazza della Repubblica n° 5
Il Parco fu realizzato nella seconda metà del settecento dalla famiglia dei
Duchi Guevara di Bovino che, godendo di particolare consenso presso la corte di
Ferdinando IV, ottenne per la sua irrigazione una derivazione gratuita
proveniente dall'acquedotto Carolino realizzato alcuni anni prima
dall'Architetto Luigi Vanvitelli per portare l'acqua alla cascata del Parco
della Reggia di Caserta.(1)
Esteso per più di un ettaro e mezzo,fu concepito secondo il modello
all'italiana con viali rettilinei e siepi di bosso sagomato.
Oltre al giardino di potatura all'italiana, in esso distinguiamo un bosco, un
settore esotico, un frutteto, una prateria,un orto.
precedentemente destinato alla caccia e poi trasformato in romantica
passeggiata pittoresca.
Il giardino all'italiana, accessibile dalla corte lastricata del palazzo,
presenta un viale centrale che incrociando ortogonalmente i sentieri laterali
divide lo spazio verde in riquadri regolari, bordati da siepi di bosso.
Parallelo al viale centrale corre il cosiddetto "viale degli ombrellini" che
costituisce l'elemento più caratterizzante del giardino e uno dei più
significativi esempi di arte topiaria del settecento. In esso sono presenti
trenta panchine in pietra lavica, le cui spalliere e braccioli sono realizzate
con vegetazione di bosso sapientemente modellato. L'arredamento vegetale di
ogni panchina è completato da tre bossi alti circa 2,50 metri e potati a forma
di ombrellino.
Nel bosco, residuo di un antico boschetto di pianura, vegetano antichissimi
alberi di leccio ed una quercia di circa quattrocento anni.
Non mancano alberi esotici secolari quali una Canfora che è tra le più grandi e
più belle tra quelle presenti nella nostra regione, una Sequoia, una Araucaria,
un albero dei Tulipani, e tanti altri.
Il viale centrale si chiude prospetticamente con un padiglione in stile
neoclassico decorato da affreschi settecenteschi. Esso si specchia in una
romantica peschiera in cui fioriscono bellissime ninfee.
Nota (1)- vedi dispaccio reale del 23 settembre 1781
22 maggio ore 10,30, Giardino del Palazzo Novelli (1764), Marcianise
(CE), via Novelli n° 1
La destinazione funzionale ad istituto scolastico che oggi si fa del Palazzo
realizzato dalla famiglia di Muzio Novelli come propria dimora alla fine del
Settecento e la edificazione di una ingombrante edificio adibito a palestra che
si colloca al centro dell'area nord non hanno permesso la conservazione né
dell'assetto vegetale né di quello strutturale del Giardino Novelli.
Dell'originario schema all'italiana rimane, infatti, ben poco anche se è ancora
possibile ammirare un grande arco trionfale in forma di Esedra in muratura
dall'eccezionale effetto scenografico, probabilmente progettata da Gaetano
Barba che in quegli anni era architetto della città di Marcianise.
L' Esedra era parte architettonica di un "Teatro di Verzura" costituito da una
area di mezzo circolare e piana circondata prima da un topiario di bossi
sagomati ad archi, poi da una quinta più alta di lecci napoletani, sempre
sagomati ad arco. Infine due accespugliature di camelie rosse,disposte
simmetricamente all'emiciclo dell'Esedra, arricchivano di vegetazione la
struttura muraria di recinzione.
Sotto l'arco trionfale dell'Esedra è ancora oggi possibile notare una panca
centrale in muratura e ai suoi lati, due palchetti, dai quali gli spettatori di
quel raffinato spettacolo teatrale potevano assistere alla rappresentazione che
la Natura, di fronte ai loro occhi, offriva.
Nel fregio, in alto al centro dell'arco, una scritta in latino così narra:
"orticelli domestici per l'addietro negletti e affatto sterili con scelte
verdure e alberi pregiati più fecondi con panche, viali, portici e squisita
arte dei giardini più ameni Muzio Novelli a se' e ai suoi amici procurò l'anno
1764"
22 maggio, ore12,30, Giardino del Palazzo Adinolfi - sec. XIX,
Marcianise (CE), via Novelli,73
Il Giardino è parte integrante del palazzo con doppio portone realizzato alla
fine del XVIII sec. dalla famiglia dei Marchesi Letizia.
All'incirca un secolo dopo, la proprietà fu divisa tra la famiglia Peccerillo
(lato sinistro, oggi proprietà dei fratelli Nero) e la famiglia Adinolfi (lato
destro), quest'ultima attualmente proprietaria del giardino.
Lo spazio verde, caratterizzato da un impianto planimetrico rettangolare,
presenta due assi viari ortogonali e uno spazio centrale circolare, dove si
ergono otto pini formanti una curiosa gabbia vegetale.
Siepi di mortella sagomate ad archetto separono i viali dalle quattro aiuole
squadrate presenti nel giardino.
Le aiuole anteriori sono adibite ad agrumeto mentre le altre due ospitano
antiche magnolie.
Cresce rigogliosa in un angolo a sinistra di chi entra, una esotica Fejoia
Sellowiana, detta, dalle nostre parti, "fragola d'inverno" per il gustoso
profumo e il delicato sapore dei frutti che sembrano per grandezza e colore,
olive verdi.
Nel lato destro del giardino è posizionato un pozzo tardo settecento coperto da
una cupoletta costruita in lapilli. Esso è collegato ad una vasca rettangolare
la cui funzione era quella di raccogliere l'acqua per l'impianto d'irrigazione
che serviva tutto lo spazio verde tramite canaline a cielo aperto realizzate in
tufo. |
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