|
|
Caserta, 27 Aprile, Sala Augusto del Vescovado.Non potevamo mancare
all’incontro della stampa casertana con il signor Oded Ben-Hur,
Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, a Caserta per incontrare
studenti, sacerdoti e gerarchia della chiesa casertana “per preparare le basi a
nuovi e giusti rapporti tra Israele e la Santa Sede, tra Israele ed il popolo
italiano”, come l'ambasciatore ha dichiarato all’inizio della
Conferenza stampa.
Il gruppetto di giornalisti è esiguo, ma attento e documentato.
Subito gli chiediamo se, dopo l’invito rivolto agli uomini di buona volontà da
papa Bendetto XVI a “non aver paura” di aprirsi agli altri, ritenesse che tale
invito fosse una promettente speranza per un consolidamento dei nuovi rapporti
tra Santa Sede ed Israele creatisi con le aperture di papa Giovanni Paolo II
verso il giudaismo ed Israele.
L'ambasciatore dichiara che il nuovo Papa rappresenta la speranza del
cammino comune già iniziato da Giovanni Paolo II. Si dichiara convinto che
questo camino comune possa dare buoni frutti, anche per i contenuti dei
cordiali colloqui che lui ha avuto con il cardinale Ratzingher prima della
elezione a Papa di questi.
Ad un giornalista che gli chiede se non ritenga che la pace a Gerusalemme,
quando raggiunta, possa essere foriera di pace in tutto il mondo, risponde che
c’è una grande verità in quest’affermazione, ma non bisogna dimenticare che nel
mondo esistono grossi problemi, come la fame nel mondo e i genocidi in Africa,
che non hanno nulla a che fare con Gerusalemme..
Lo studio della Bibbia può facilitare i rapporti tra giudaismo e cristianesimo?
Il sig. Oded Ben-Hur crede che tale studio permette di capire cosa succede in
Israele, dove vuole o può andare, di gettare ponti tra ebrei e cristiani che
per troppo tempo si sono ignorati. Così come ritiene, rispondendo ad altra
domanda, che l’attuale liturgia cristiana della Pasqua possa rappresentare un
ostacolo alla reciproca conoscenza. Per questa ragione aveva invitato l'allora cardinale Ratzingher a inserire, nel compendio del catechismo che questi stava
stendendo, una pagina che chiarisse la posizione attuale della Chiesa
sull’accusa di deicidio mossa nel passato al popolo ebraico.
Infine, all’ultima domanda, su cosa questa sua venuta avrebbe lasciato nella
Diocesi di Caserta, l'ambasciatore ha detto di non saperlo, non essendo
un profeta. “Spero che sia riuscito a lasciare qualche ponte tra i due mondi”
ha dichiarato, concludendo la Conferenza stampa.
Nell’incontro avuto successivamente con gli studenti
dell’Istituto di Scienze Religiose “san Pietro”, organizzatore della giornata
con la collaborazione dell’Istituto Salesiano “Don Bosco”, alla presenza delle
autorità civili e religiose di Caserta, l'Ambasciatore Oded Ben-Hur ha sostanzialmente
ripetuto quanto detto nella Conferenza stampa rispondendo a domande del
pubblico ed al saluto del Vescovo. Infine ha sollecitato i presenti a farsi
“soldati della pace” andando come turisti in Israele in quanto ne trarrebbero
vantaggi sia la comprensione del mondo ebraico, sia le finanze di Israele e
quelle del popolo palestinese, entrambe in difficoltà, e avrebbe dato un forte
sostegno al processo di pace così difficile da portare in porto.
|
|
|
Oded Ben-Hur
Giovanni Paolo II e il rabbino Toaf
Basilica s. sepolcro a Gerusalemme
Pannello che ricorda le dodici tribù di Israele |