Chitarre
casertane: Angelo Barricelli
Intervista effettuata nella 7° puntata di Accordi in sei corde -
Ricognizione, su New Radio Network 89.8 fm
Intervista di Angelo Agnisola / Cambio de Sentido |
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Giovedì 5 Maggio: Continua la “ricognizione” dello scenario
chitarristico della nostra provincia. Nell’ottava puntata di “Accordi in sei
Corde”, ospitiamo un altro nome di spicco delle sei corde del nostro
territorio: il Maestro Angelo Barricelli.
Angelo Barricelli ha iniziato lo studio della chitarra giovanissimo con il
chitarrista Pietro Condorelli con il quale ha avuto un sodalizio durato circa
due anni. Guidato sapientemente dal M° Giovanni Zaccari, sì è diplomato
brillantemente presso il Conservatorio di musica "D. Cimarosa" di Avellino.
Insieme al M° Zaccari è stato componente del Quartetto Chitarristico Euphonia
eseguendo numerosi concerti ed incidendo un album di musiche del novecento
edito dalla casa editrice "Santabarbara". Successivamente ha completato la sua
formazione artistica con musicisti di fama internazionale quali: Pino Forresu,
Carlo Barone, Alvaro Company, Bruno Battisti D'Amario e Manuel Barrueco. Ha
partecipato a numerose rassegne, organizzate dall' A.Gi.Mus, dal C.A.M. e dalle
associazioni "Amici della Musica" di varie città italiane. Più volte invitato
alla manifestazione "Settembre al Borgo" di Caserta Vecchia, ha suscitato
lusinghieri consensi da parte della critica specializzata. Finalista e
vincitore di vari concorsi chitarristici nazionali, vive un'intensa attività
concertistica sia come solista che in formazioni da camera; ha suonato in duo
con la violinista Tatjana Olujic e con l'Ensemble Mandolinistico Italiano
diretto dal M°Ugo Orlandi. Nel 2001 ha partecipato alle "Leuciane Festival" di
S. Leucio (Caserta).Ultimamente ha effettuato una fortunata tournèe in Spagna,
riscuotendo unanimi consensi di pubblico e di critica. Dal 1993 è docente di
Chitarra classica presso la Scuola Media Statale "V.Rocco" di S.Arpino (Ce).
Incontriamo il Maestro Barricelli negli studi di New Radio Network. Già dalle
prime battute si percepisce chiaramente l’onestà intellettuale di quest’artista,
la sua spontaneità, la voglia di raccontare sinceramente il proprio percorso
artistico, di comunicare con la musica.
Angelo Agnisola: Il grande Charlie Parker diceva: “ La musica è la tua
stessa esperienza, il tuo sapere, i tuoi pensieri. Se non la vivi intensamente
e internamente non la potrai mai capire”. Questo il punto di partenza. Questo
l’inestricabile nodo esistenziale – la vita come musica e la musica come vita.
Che ruolo ha la musica nella tua vita?
Angelo Barricelli: Mi piace pensare alla musica come al respiro di un
figlio , a contatto con la madre.
Angelo Agnisola: Perché proprio la chitarra? Come è avvenuto il primo
incontro?
Angelo Barricelli: Questo meraviglioso strumento mi fu portato da mio
padre Francesco dal campo profughi di Capua dove lavorava come mastro muratore
nel 1970 o giù di lì ; papà lo ebbe da un polacco a corto di soldi, non aveva
nemmeno il biglietto per andare a Roma; mio padre glieli voleva offrire senza
ricevere nulla in cambio, ma il signore polacco volle per forza dargli questa
chitarra. Alla vista di questo strumento, rimasi semplicemente estasiato.
Ancora oggi è per me la chitarra più preziosa della mia collezione.
Angelo Agnisola: Il tuo percorso artistico è segnato da tanti passaggi.
Hai iniziato a suonare con il Maestro Condorelli chitarra elettrica; Ti sei
accostato al jazz e al rock prima di arrivare alla musica classica. Dalla
chitarra elettrica a quella classica, perché questo passaggio?
Angelo Barricelli: Erano i tempi delle medie, ero fissato per la musica
di un gruppo storico : i New Trolls che amo tuttora. Di seguito, ho avuto la
fortuna di conoscere Pietro Condorelli che all’epoca studiava la chitarra
classica ( ma adesso è un jazzista ehehehehe ); mi ricordo i lunghi colloqui
con Pietro sui modi e sull’uso del plettro, delle dita, del barre’. La parola
arpeggio sembrava una parola magica! Da queste esperienze, tra l’ascolto di
dischi come Concerto grosso n.1 e n.2 dei New Trolls e i colloqui di cui sopra,
mi sono innamorato della chitarra classica. Cominciai con i primi studi del
metodo di Pujol in compagnia di Condorelli, che rimane il mio primo insegnante.
Ricordo che lui ascoltava dischi di Joe Pass, io di Segovia e viceversa.
Successivamente ho incontrato il grande Maestro Zaccari che mi ha sapientemente
guidato e che ha alimentato in me la passione e l’amore per la chitarra
classica.
Angelo Agnisola: Oggigiorno la musica è tiepida. I corollari che de ne
derivano sono tristi. Quanto è difficile oggi proporre repertori di musica
colta?
Angelo Barricelli: Tutto è sempre difficile. Ma se le proposte sono
spontanee e alla base c’è del talento, le fatiche sono ridotte, tutto avviene
senza sforzo eccessivo e si riesce a proporre anche la musica colta.
Angelo Agnisola: Veniamo al tema principale della nostra rassegna. E’
viva la musica nella nostra provincia?
Angelo Barricelli: Non è viva, non è morta, a volte è ignorata, a volte
dimenticata. Di certo, la musica “nostrana” non è il primo pensiero di quelli
che comandano i giochi, eppure è bella no? direi nemmeno il secondo pensiero…il
terzo…..il quarto………il sedicesimo…
Angelo Agnisola: Sempre di più sta crescendo un grido d’allarme per la
mancanza di spazi adibiti alla fruizione della musica e per la poca attenzione
che le istituzioni rivolgono al prodotto culturale della nostra terra. Cosa ne
pensi?
Angelo Barricelli: No comment. E’ il classico caso in cui la domanda
dice tutto. Posso aggiungere che a Caserta e in provincia ci sono tanti ottimi
chitarristi.Tuttavia è più facile suonare in Canada che in Terra di Lavoro…
pausa di riflessione!
Angelo Agnisola: Hai concluso da poco una tournée in Spagna. Com’è
suonare lì? Hai notato particolari differenze?
Angelo Barricelli: Suonare a Valladolid , Zaragoza e in altre città
spagnole è stata un’esperienza incredibile. Probabilmente sono più conosciuto
lì che in Italia, ma non mi lamento per questo e non mi turbo più di tanto per
la situazione accennata poc’anzi. Indipendentemente dai soliti luoghi comuni
sul connubio chitarra-spagna-ole’, il pubblico spagnolo è caloroso, ascolta e
vuole bene al musicista. Lì non conta esclusivamente il nome di grido. C’è la
stessa attenzione per ogni artista, il metro di giudizio è la qualità. Dal
punto di vista dell’educazione all’ascolto, gli spagnoli sono nettamente avanti
a noi.
Angelo Agnisola: Oltre a svolgere un’intensa attività concertistica, sei
maestro di chitarra classica. Qual è il primo consiglio che dai ai tuoi
allievi?
Angelo Barricelli: Non do consigli particolari. Dopo aver insegnato loro
come si depone lo strumento nella custodia, li osservo attentamente quando lo
fanno da soli.
Angelo Agnisola: Progetti futuri?
Angelo Barricelli: Esce a breve il mio secondo Cd, il primo da solista.
Si chiama “Solochitarra”, con brani di Bach,Weiss,Giuliani, Zaccari,
Villa-Lobos, Duarte e Di Donato .A gennaio presenterò un altro cd per la
rivista Guitart e poi ho una tournée in Europa, in particolare in Spagna, in
Italia e poi Canada e Brasile.
Angelo Agnisola: Anche a te chiedo di mettere un messaggio nella
bottiglia. Cosa ci scrivi?
Angelo Barricelli: …Che la musica aiuti i poveri e i deboli. |
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Angelo Barricelli
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