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Caserta, 13 Aprile 2004. Invitata dai molti manifesti (veramente sono tanti,
questa volta!) e dal un laconico (davvero! Appena 3 righe inviate la mattina
stessa dell’inaugurazione della mostra) comunicato stampa, in una piovosa
giornata sono andata al Centro S. Agostino per visitare la mostra “Giardini di
Persia”.
Nelle sale del primo e secondo piano del complesso, bellissime foto a colori e
“mega-arazzi-moderni” (non saprei altrimenti definire gli immensi teloni
gaiamente dipinti) con una discreta, dolce e ritmata musica orientale di
sottofondo ... e nessun visitatore
Le foto di ville orientali, con giardini quasi sempre lussureggianti e tanta
acqua, proprio lì dove essa è il bene più prezioso: ma sono cattedrali nel
deserto. Intorno spesso terra brulla, o addirittura il deserto a pochi passi…..
E magari all’interno l’odore degli aranceti, dei roseti, stordiscono e fanno
dimenticare che questi sono luoghi per pochi privilegiati…
Esco dalle stanze e nella biblioteca, dedicata allo storico Tescione, una
conferenza in lingua francese della Società dei Francesisti: la sonorità della
lingua si mescola alle note della nenia orientaleggiante. Poco oltre una
conferenza sugli impressionisti: parole che descrivono colori ed atmosfere
tengono avvinti il nutrito gruppo di frequentatori dell’Università della Terza
Età.
Anche questa è una cattedrale nel deserto: è un centro, si fa cultura in modi e
tempi diversi ma…è come se non fossimo nella città.
Come mai?
La mostra: tantissimi cartelloni che segnalano l’inaugurazione, gli illustri
ospiti, la presenza di un cocktail ma… nemmeno un accenno agli orari di
apertura, alla data iniziale e finale della mostra, non una brochure
all’ingresso della mostra o un catalogo (esiste, un’anima buona me l’ha
regalato ieri) che mi dia una chiave di lettura.
Le attività del Centro: l’anno scorso ogni tanto un’anima pia affiggeva
all’ingresso il calendario delle attività settimanali e quindi qualche passante
meno frettoloso veniva catturato dalla curiosità. Ora devi appartenere ad una
delle organizzazioni ospitate nella struttura per avere l’occasione di entrare.
Sempre ieri mi è stato detto di notare la differenza fra l’organizzazione di
questa mostra e quella di eventi precedenti: non ci sono differenze, la
comunicazione è sempre a ZERO.
La somiglianza con i giardini è sorprendente: dentro il profumo della cultura,
i colori del bello, la musica delle parole ma solo per pochi.
Metterei nella mostra anche una foto del Centro S. Agostino quale esempio di
giardino nel deserto. |
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Alcune delle foto della mostra
La sala del secondo piano
Gli arazzi
Conferenza della Società dei Francesisti |