Al Centro Culturale “Il Ritrovo dell’Arte”, in Via Leopardi 6 Acerra, sarà
inaugurata sabato 19 marzo 2005, alle ore 18:30, l’interessante mostra,
curata dal critico partenopeo Maurizio Vitiello, intitolata “Mondi fluidi”, con
opere recenti, in tecnica mista, dell’artista belga Isabelle Lemaitre, che ha
determinato soluzioni pittoriche d’interessante caratura. Alle ore 19:00
incontro con Maurizio Vitiello, che presenterà l’esposizione.
Sino a sabato 2 aprile 2005.
Orario: 16-20, festivi per appuntamento (tel. 081/520.98.23)Scheda della
mostra a cura di Maurizio Vitiello
Isabelle Lemaitre di Charleroi (Belgio), vive col suo delicato immaginario
le terre lontane della sua patria, ma, inesorabilmente, innesta alcuni motivi
di una solarità mediterranea, filtrati in una filigranata disamina, che le è
dentro e le scende nel corpo e nell’anima.
I chiarori lustri delle sue parti sono esaltati e sono difesi dalle onde della
valanga di luce che offre il bacino esaltante del Mediterraneo.
Con incisivi segni contiene calori ed affetti familiari, marcando, così, una
voglia di serena ed agreste dimensione, perdendosi con i pensieri nel blu del
cielo, che, incantata, gode dal suo terrazzo di Massa Lubrense, inseguendo il
profilo di Capri.
Oggi insegue, nel tempo sottile, ma resistente, del mito, essenze autentiche,
che risultano, però, ancora inavvicinabili.
Si avverte nel suo codice linguistico, che rimanda ad un tempo vicino e, nel
contempo, lontano, declinato da segni e simboli e da figure particolari ed
estreme, la volontà di afferrare in un’analisi condensate valutazioni della
vita.
Ci fa piacere citare un passo di Gennaro Colangelo, dell’Università di Roma –
Lumsa, che scrive sull’operatività di Isabelle Lemaitre: “Secondo l’acuto
giudizio di Zygmunt Bauman, uno dei più grandi pensatori viventi, la fase
attuale della nostra modernità è caratterizzata dalla leggerezza e dalla
liquidità. Un modo fluido di leggere il reale come un’entità scorrevole e mai
totalizzante è nell’opera di Isa. Sperimentazioni cromatiche e contaminazioni
parafigurative ricche di simboli e di ardite suggestioni sono gli equilibri su
cui l’artista costruisce il suo pensiero come un codice di comunicazione delle
sensazioni che emergono dal suo percorso nell’esistente. Nel quadro “Samuel e
moi” i soggetti assumono sembianze di origine incerta, eppure collegabili alla
concezione platonica dell’essere sferico perfetto nel tempo dell’inizio:
l’ermafrodita del SIMPOSIO, scisso in due da un tragico destino in cui le due
metà sono alla perenne ricerca l’una dell’altra. Sul palcoscenico delle nostre
inquietudini, in questi anni di grande incertezza, solo l’artista può ancora
evocare l’epoca mitica in cui era possibile all’uomo ascoltare la voce
autentica dell’Essere. Tutta la pittura di Isa è una costante ricerca del senso
profondo delle cose in un mondo che di giorno in giorno perde contatto con la
verità e la vita, tramutandosi nella terra desolata di cui scrisse T. S. Eliot.”
Le redazioni pittoriche di Isabelle Lemaitre reggono una scena trasversale, in
cui s’incontrano e si scontrano, gareggiano e dialogano, mute esistenze.
I simboli e le sofisticate elaborazioni, quasi d’elevazione fantasy, duettano
in un mondo di liquidi rimandi per afferrare, di tessute evidenze e di nascosti
interrogativi, molti rilanci e svariati segreti. |
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