Caserta e dintorni, 13 Marzo. Dopo quasi due mesi di quasi deserto
organizzativo istituzionale –quello non istituzionale, per grazia di Dio,
funziona bene- ecco un fine-settimana denso di appuntamenti.
Cominciamo con il concerto di sabato 12 Marzo dell’Associazione F.
Durante nel salone Augusto della Chiesta di S. Maria della Pietà a S. Nicola
L.S..
L’Associazione da anni fruisce dell’ospitalità della parrocchia per le prove e
le riunioni che ogni associazione ha, e si sente fortunatissima visto che,
senza arrivare ad un discorso sulle sovvenzioni, nessuna istituzione pensa che
le associazioni abbiano bisogno di tali spazi.
Il concerto dal titolo "Lo Canto de li Cunti: Favole di suono e magie di parola
in lingua napolitana" è stato organizzato per segnalare alla città ed al
comprensorio l'azione della Mensa per i poveri gestita dalla Parrocchia, ma è
anche servito per far conoscere una serie di “favole” della tradizione popolare
intervallate da canti che hanno spaziato da villanelle, all’antico e sempre
spassosissimo “Lo Guarracino’."Lo Canto de li Cunti" è estrapolato dalla
“Posilecheata” di Pompeo Sarnelli (1684) che curò la riedizione de "Lo cunto de
li cunti" di Giambattista Basile (1674), per la quale inventò il fortunato
titolo di Pentamerone. Le scelte e i calchi dalla parlata popolare nella
Posilecheata offrono un vario campionario semantico-linguistico della lingua
napoletana della seconda metà del Seicento.
Domenica 13, nella mattinata, è stato inaugurato il "Museo delle Feste e
delle Tradizioni Popolari” a Casertavecchia. La prima cosa che mi è
saltata agli occhi, nello scorrere il cartellone dell’iniziativa, è che fra i
gruppi invitati alla manifestazione – i gruppi folkloristici “Zompa Cardillo”
di Montemarano (AV), “La Taccarata” di Fragneto Manforte (BN), “I parenti di
Colliano” di Colliano (SA), “Li squacquaracchiune” di Teora (AV), la
“ndrezzata” di Barano d’Ischia (NA), “Sannio Antico” di Casalduni (BN), la
“Paranza del giglio del Casamale” di Somma Vesuviana (NA), il gruppo storico di
“La Frasca” di Poggiomarino (NA) e il gruppo carnevalesco “Zeza di Cannone” di
Volturara Irpina (BN) - spiccava la completa mancanza di omologhi gruppi
casertani. Un tardivo momento di resipiscenza (ovvero qualcuno sabato 12 nel
pomeriggio deve averlo notato) ha fatto si che a fare gli “onori di casa” ci
fosse il solo gruppo dei Taranterrae chiamati solo all’ultimo istante.
Non continuo la polemica perché notoriamente gli artisti casertani non sono mai
stati trattati da tali dalla nostra amministrazione.
A voler fare ulteriore deserto intorno alla manifestazione va detto che nei
numerosi comunicati stampa ricevuti, in nessuno di essi era citato l’elenco dei
gruppi invitati. I non molti convenuti alla manifestazione sono stati comunque
coinvolti in una ‘tarantella’ generale di tutti i gruppi che è terminata solo
per …sfinimento generale
Del museo (www.museodellefeste.it)
parleremo in un articolo successivo mentre ci preme segnalare la presenza,
all’apertura della manifestazione dell’Arciconfraternita del SS Crocifisso e
Monte dei Morti di Sessa Aurunca, che ha eseguito il famoso Miserere.
Questo canto, vagamente inquietante, fa parte integrante dei riti del Venerdì
Santo a Sessa, è un interessantissimo esempio di musica polivocale con l’uso di
passaggi con quarti di tono, effetti di suoni strisciati e soluzioni armoniche
e ritmiche notevolmente devianti dalla tipica scuola vocale. I tre cantori in
abito monacale nero e con cappuccio, si dispongono vicini e intonano con questa
nenia struggente e primitiva il testo, incomprensibile all’ascolto, del salmo
50 di Davide. |
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