Giovedì 3 Marzo. Ospitiamo
negli studi di New Radio Network gli artisti che danno il via alla
seconda fase della nostra rassegna dedicata al mondo delle sei corde
nella nostra provincia. Il percorso comincia incontrando le chitarre
acustiche di Lino Canta ed Antonio Posillipo. Antonio Posillipo
è cresciuto nella scuola del Maestro Angelo Barricelli, ha
partecipato a numerose rassegne e ha preso parte a diversi special
del Festival di Napoli. Da un anno dedica i suoi studi alla chitarra
acustica e collabora con Lino Canta ad un progetto di Trio acustico.
Lino Canta è un bravissimo chitarrista country-blues, grazie
alla sua grande conoscenza del fingerpicking, è diventato uno dei
punti di riferimento della provincia di Caserta in questo genere ed
in particolare costituisce uno dei maggiori interpreti del blues. Ha
militato per diverso tempo nei Little Caesar & Gladiators,
ed ha preso parte a diversi tour all’estero con musicisti
stranieri.
Angelo Agnisola: Iniziamo la nostra chiacchierata analizzando
lo scenario musicale della nostra provincia. Si può considerare
Caserta una città musicalmente viva?
Antonio Posillipo: Certo che si. Io appartengo alla terza
generazione di chitarristi, e sono cresciuto artisticamente seguendo
modelli che hanno radici piantate saldamente nella tradizione
musicale della nostra provincia (penso a Pietro Condorelli, Angelo
Barricelli, il mio maestro). Caserta ha incredibili risorse umane ed
artistiche, la musica della nostra provincia è più che mai viva.
Il vero problema di Caserta è la disattenzione e la poca
disponibilità di spazi adibiti alla fruizione della musica “giovane”.
Per questo motivo, molti musicisti casertani sono costretti ad
andare via per ricevere consensi e, ancor di più, per raccogliere
stimoli per i propri lavori.
Lino Canta: Di certo non posso dare io una risposta
esauriente. Sono legato ad un altro tipo di circuito, più
alternativo. Non amo guardarmi intorno, per me suonare è un istinto
irrefrenabile, spontaneo. Sono timido - il capello che porto sempre
calato sugli occhi ne è la prova- per questo motivo non mi sono mai
affacciato più di tanto nello scenario musicale della nostra
provincia. Però posso dirti che c’è davvero tanto fermento e
qualità nei ragazzetti, e tanta voglia di fare musica con il cuore.
Angelo Agnisola: Come fai a dirlo? Hai la possibilità di
confrontarti con loro, dai lezioni private?
Lino Canta: In un certo senso si. Le mie lezioni le offro
sulle scale di piazza Mercato a chiunque le voglia ascoltare. Niente
soldi, niente teorie. Pensa, non sono neanche in grado di leggere la
musica, non conosco gli accordi.
Angelo Agnisola: Resto sbalordito. Sei uno dei migliori
chitarristi country-blues e non conosci gli accordi? Come fai,
dunque, ad insegnare.
Lino Canta: Uso dei parametri tutti miei. I ragazzi vengono
con le loro cassette, con un walkman e il resto viene da sé. Mi
piace pensare alla musica come un istinto da condividere con tutti,
partendo dal basso, una scalinata, qualche birra e una chitarra. E’
la mia missione. Diffondere la cultura blues in questi ragazzi che
probabilmente non avrebbero neanche la possibilità di pagarsi delle
lezioni private.
Angelo Agnisola: Parliamo del vostro progetto acustico, “The
Nerve”.
Antonio Posillipo: E’ un progetto nato per caso. Io ero uno
degli allievi “di strada” di Lino. Un giorno gli feci ascoltare
delle registrazioni che avevo effettuato con la bravissima cantante
Antonietta Sorrentino. Gli chiesi di far parte della formazione, e
con mio grande stupore, accettò. Così è nato il trio. Il nostro
repertorio è coutry blues, e dedichiamo molta attenzione all’interpretazione
e alla rivisitazione in chiave acustica dei grandi classici di
questo genere. Abbiamo già registrato un disco demo ed ora stiamo
preparando un tour per i locali.
Angelo Agnisola: Come mai avete deciso di chiamare il
progetto “The Nerve”, il nervo?
Lino Canta: E’ una cosa che dico sempre ai ragazzi. Per
suonare la chitarra acustica ci vuole “il nervo”. La chitarre
classiche come anche quelle elettriche hanno corde molto leggere,
morbide da tastare. La chitarra acustica,invece, ha bisogno di forza…del
nervo, appunto. In questo il mio lavoro di metalmeccanico mi aiuta
molto.
Angelo Agnisola: Cosa vi aspettate da Caserta? Vi trovate a
vostro agio nel proporre la vostra musica al pubblico della nostra
provincia?
Antonio Posillipo: Per ora direi di si. C’è da dire che,
levata una buona fetta di pubblico che segue ancora la logica del
Karaoke, Caserta è anche ricca di orecchie allenate all’ascolto
della musica di qualità. Io ho ancora tanta strada da fare, e sono
convinto che la mia città possa regalarmi ancora tanto sotto il
profilo della crescita artistica.
Angelo Agnisola: E per te Lino? Tu hai partecipato a diversi
tour all’estero con musicisti stranieri, non hai mai sentito l’esigenza
di rincorrere i tuoi percorsi artistici altrove?
Lino Canta: Si è vero, ho preso parte a tante manifestazioni
all’estero. Ma tornare a Caserta è sempre un immenso piacere.
Questo è il mio posto, Caserta è così Blues!
Angelo Agnisola: Caserta Blues!!??
Lino Canta: E’ proprio così. Una città piccola, immobile
nei suoi problemi, anche triste, se vogliamo. Il blues nasce quando
un individuo è scontento. Ma il blues è anche merce rara che
attraverso la sofferenza e la tristezza regala redenzione. Tutti
aspetti che ritrovo tra le strade della mia città; niente da dire,
Caserta è proprio una città in blues. E le mie sei corde
continueranno a suonare qui.
Questo il calendario dei prossimi ospiti della rassegna "Accordi in sei corde - Ricognizione"
Giovedì 10 marzo : Sfogli e De vito
Giovedì 17 marzo : Bertoni e Bruno
Giovedì 24 marzo : Lambiase e Casella
Giovedì 31 marzo : Mantovanelli, Cioffi e Ghidelli |