Chitarre casertane: Lino Canta e Antonio Posillipo

Intervista effettuata nella 1° puntata di Accordi in sei corde - Ricognizione, su New Radio Network 89.8 fm

Intervista di Angelo Agnisola / Cambio de Sentido


Giovedì 3 Marzo. Ospitiamo negli studi di New Radio Network gli artisti che danno il via alla seconda fase della nostra rassegna dedicata al mondo delle sei corde nella nostra provincia. Il percorso comincia incontrando le chitarre acustiche di Lino Canta ed Antonio Posillipo. Antonio Posillipo è cresciuto nella scuola del Maestro Angelo Barricelli, ha partecipato a numerose rassegne e ha preso parte a diversi special del Festival di Napoli. Da un anno dedica i suoi studi alla chitarra acustica e collabora con Lino Canta ad un progetto di Trio acustico. Lino Canta è un bravissimo chitarrista country-blues, grazie alla sua grande conoscenza del fingerpicking, è diventato uno dei punti di riferimento della provincia di Caserta in questo genere ed in particolare costituisce uno dei maggiori interpreti del blues. Ha militato per diverso tempo nei Little Caesar & Gladiators, ed ha preso parte a diversi tour all’estero con musicisti stranieri.

 

Angelo Agnisola: Iniziamo la nostra chiacchierata analizzando lo scenario musicale della nostra provincia. Si può considerare Caserta una città musicalmente viva?

Antonio Posillipo: Certo che si. Io appartengo alla terza generazione di chitarristi, e sono cresciuto artisticamente seguendo modelli che hanno radici piantate saldamente nella tradizione musicale della nostra provincia (penso a Pietro Condorelli, Angelo Barricelli, il mio maestro). Caserta ha incredibili risorse umane ed artistiche, la musica della nostra provincia è più che mai viva. Il vero problema di Caserta è la disattenzione e la poca disponibilità di spazi adibiti alla fruizione della musica “giovane”. Per questo motivo, molti musicisti casertani sono costretti ad andare via per ricevere consensi e, ancor di più, per raccogliere stimoli per i propri lavori.

Lino Canta: Di certo non posso dare io una risposta esauriente. Sono legato ad un altro tipo di circuito, più alternativo. Non amo guardarmi intorno, per me suonare è un istinto irrefrenabile, spontaneo. Sono timido - il capello che porto sempre calato sugli occhi ne è la prova- per questo motivo non mi sono mai affacciato più di tanto nello scenario musicale della nostra provincia. Però posso dirti che c’è davvero tanto fermento e qualità nei ragazzetti, e tanta voglia di fare musica con il cuore.

Angelo Agnisola: Come fai a dirlo? Hai la possibilità di confrontarti con loro, dai lezioni private?

Lino Canta: In un certo senso si. Le mie lezioni le offro sulle scale di piazza Mercato a chiunque le voglia ascoltare. Niente soldi, niente teorie. Pensa, non sono neanche in grado di leggere la musica, non conosco gli accordi.

Angelo Agnisola: Resto sbalordito. Sei uno dei migliori chitarristi country-blues e non conosci gli accordi? Come fai, dunque, ad insegnare.

Lino Canta: Uso dei parametri tutti miei. I ragazzi vengono con le loro cassette, con un walkman e il resto viene da sé. Mi piace pensare alla musica come un istinto da condividere con tutti, partendo dal basso, una scalinata, qualche birra e una chitarra. E’ la mia missione. Diffondere la cultura blues in questi ragazzi che probabilmente non avrebbero neanche la possibilità di pagarsi delle lezioni private.

Angelo Agnisola: Parliamo del vostro progetto acustico, “The Nerve”.

Antonio Posillipo: E’ un progetto nato per caso. Io ero uno degli allievi “di strada” di Lino. Un giorno gli feci ascoltare delle registrazioni che avevo effettuato con la bravissima cantante Antonietta Sorrentino. Gli chiesi di far parte della formazione, e con mio grande stupore, accettò. Così è nato il trio. Il nostro repertorio è coutry blues, e dedichiamo molta attenzione all’interpretazione e alla rivisitazione in chiave acustica dei grandi classici di questo genere. Abbiamo già registrato un disco demo ed ora stiamo preparando un tour per i locali.

Angelo Agnisola: Come mai avete deciso di chiamare il progetto “The Nerve”, il nervo?

Lino Canta: E’ una cosa che dico sempre ai ragazzi. Per suonare la chitarra acustica ci vuole “il nervo”. La chitarre classiche come anche quelle elettriche hanno corde molto leggere, morbide da tastare. La chitarra acustica,invece, ha bisogno di forza…del nervo, appunto. In questo il mio lavoro di metalmeccanico mi aiuta molto.

Angelo Agnisola: Cosa vi aspettate da Caserta? Vi trovate a vostro agio nel proporre la vostra musica al pubblico della nostra provincia?

Antonio Posillipo: Per ora direi di si. C’è da dire che, levata una buona fetta di pubblico che segue ancora la logica del Karaoke, Caserta è anche ricca di orecchie allenate all’ascolto della musica di qualità. Io ho ancora tanta strada da fare, e sono convinto che la mia città possa regalarmi ancora tanto sotto il profilo della crescita artistica.

Angelo Agnisola: E per te Lino? Tu hai partecipato a diversi tour all’estero con musicisti stranieri, non hai mai sentito l’esigenza di rincorrere i tuoi percorsi artistici altrove?

Lino Canta: Si è vero, ho preso parte a tante manifestazioni all’estero. Ma tornare a Caserta è sempre un immenso piacere. Questo è il mio posto, Caserta è così Blues!

Angelo Agnisola: Caserta Blues!!??

Lino Canta: E’ proprio così. Una città piccola, immobile nei suoi problemi, anche triste, se vogliamo. Il blues nasce quando un individuo è scontento. Ma il blues è anche merce rara che attraverso la sofferenza e la tristezza regala redenzione. Tutti aspetti che ritrovo tra le strade della mia città; niente da dire, Caserta è proprio una città in blues. E le mie sei corde continueranno a suonare qui.

 

Questo il calendario dei prossimi ospiti della rassegna "Accordi in sei corde - Ricognizione"
Giovedì 10 marzo : Sfogli e De vito
Giovedì 17 marzo : Bertoni e Bruno
Giovedì 24 marzo : Lambiase e Casella
Giovedì 31 marzo : Mantovanelli, Cioffi e Ghidelli

 

 

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