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Napoli, 2 Gennaio. Conoscevo Fabio Morgera dall'album "Colors" (Red Record),
brillante esempio di neo hard bop, raffinato, vigoroso, colorato appunto, dove
l'abilita' del compositore si fonde con il virtuosismo dello strumentista.
Non avendolo mai visto in performance, non sapevo che quel virtuosismo Fabio lo
esprimeva a dispetto di una grave menomazione fisica, la mancanza della mano
sinistra: per un trombettista una sfida quasi impossibile.
Ebbene Fabio quella sfida l'ha stravinta.
Nato a Napoli e cresciuto a Firenze, giovane rampante trombettista si
trasferisce a meta' degli anni ottanta negli Stati Uniti, inserendosi nel
circuito dei club newyorkesi.
Studia con musicisti del calibro di Donald Byrd, Eddie Henderson e Valery
Ponomarev, e dagli inizi degli anni novanta e' membro permanente dei Groove
Collective, una delle band piu' interessanti del panorama acid jazz.
Ieri sera all'Around Midnight di Napoli si esibiva in trio con Salvatore
Tranchini alla batteria e Michele Papadio all'organo hammond.
Nel repertorio alcuni standard di Miles Davis, Thelonious Monk e Sonny Rollins,
una struggente versione di "I hear a rhapsody", alcune sue tunes da "Colors",
una dedica crepuscolare alla sua città natale, ed un omaggio al Pino Daniele di
"Allaria".
Il fraseggio e' quello di sempre, sanguigno e cool, inesauribile e fervido,
alla maniera del migliore Lee Morgan.
Degno tappeto sonoro le plumbee e sdrucciolevoli frequenze dell'hammond di
Papadio.
No comment sulla performance extra musicale del drummer. Legittimamente
infastidito dalla caciara di un gruppo di avventori che avevano scambiato il
jazz club per una trattoria di campagna, ha ingaggiato una vibrata tenzone
verbale col detto gruppo, e successivamente con lo stesso band leader,
colpevole di aver voluto placare gli animi. Dopodiche' si è defilato dal palco,
lasciando i compagni privi della ritmica.
Hanno colmato per quanto possibile la lacuna i clap scanditi dagli
appassionati, trasformatisi nel finale in un ammirato applauso.
Di Fabio Morgera e' da poco uscito il disco "Red Stars", frutto di un progetto
musicale sviluppato coi giovani leoni rampanti della Grande Mela e con la
Village Vanguard Orchestra. |
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Fabio Morgera
Fabio Morgera e
Salvatore Tranchini alla batteria |