Al Centro Culturale "Il Ritrovo dell'Arte", in Via Leopardi 6, Acerra, sarà
inaugurata domenica 3 ottobre 2004, alle ore 11, l'interessante mostra, curata
dal critico partenopeo Maurizio Vitiello, intitolata "Incontri Metafisici", con
opere ad olio ed in tecnica mista di Maurizio Bonolis.
Quest'operatore ha determinato con soluzioni pittoriche di carattere
interessanti scene.
Alle ore 12 incontro con Maurizio Vitiello, che presenterà la rassegna
espositiva, ed intervento di Sergio Garzia.
L'esposizione resterà aperta sino a lunedì 25 ottobre 2004.
Orario: 16-20, festivi per appuntamento (tel. 081/520.98.23).
Scheda della mostra a cura di Maurizio Vitiello
Le elaborazioni pittoriche di Maurizio Bonolis, di solito 60 x 80 cm. e 70 x
90 cm., possono essere racchiuse in un?interpretazione simbolica che dialoga
con atmosfere metafisiche della pittura.
I soggetti hanno voglia di conquistare lo spazio, anzi tentano di sedurlo, di
coprirlo, di invaderlo pienamente.
L'essenza della presenza umana e/o animale vuol recidere quel che resta della
stagione e della prigione metafisica, perché c'è intenzione di esistere,
nonostante tutto.
'Icaro caduto nello studio', 'La caduta di Icaro', 'Cavallo iridato',
'Autoritratto con rondine', 'Gabbiani', 'Marionetta con gabbiano', 'Primavera',
'Rondine', 'Angelo', 'Donna con capelli al vento', 'Centauro' sono pezzi da
leggere per una costante.
Questa costante si trova nella dinamica, dichiarata ed estrema, di pregevoli
incursioni, che intendono vincere latenze e significare, invece, presenze.
Maurizio Bonolis imposta la redazione delle sue opere con un impasto cromatico
solido, convincente, compatto, perché vi sia profondo un senso tattile, quasi
di corporeità, e per favorire, al massimo, l'assunzione icastica della scena e
dei protagonisti che l'animano.
Nella discrezionalità austera dell'impianto metafisico, impostata e strutturata
da Maurizio Bonolis, si legge e si ricava la tendenziale idea di misurare lo
spazio, ma, anche, di interpretarlo pienamente, possederlo e alla fine di
conquistarlo con una rilevante sembianza umana, con pregnanti pluridimensioni
cromatiche o con elettriche mitiche figure.
Maurizio Bonolis non ricorre alle iperboliche iconografie multimediali, ma a
scandite figure che cercano, nel loro manifestarsi, d'estrapolare succhi vitali
e frenetici.
Maurizio Bonolis è sempre in continua attività ed è fortemente impegnato ad
inquadrare in pittura i cambiamenti storico-geografici del pianeta, ricercando
tra moti e motivi.
Maurizio Bonolis cerca di dare sostanza alle attese e coglie, nelle sue pitture
ad olio, certezze acute di soglie e di limiti.
Ma fa di tutto perché ci sia un varco, un respiro, un'apertura.
Il suo intendimento indugia, con severa discrezione, sull'esterno del mondo e
mantiene un pudico contatto con il sentiero del limite, che non ravvede come
soglia di preclusione.
Un sentimento di riappropriazione l'ha spinto a colmare la tela bianca ed
allora perché non 'leggere' i movimenti della società all'angolo della strada e
gli eventi mondiali.
Il nostro vivere, con i sussulti quotidiani, mai pacifici, può essere
controllato ed esaminato grazie ad una profonda presa di coscienza, corroborata
anche dalla disamina di ciò che si sedimenta.
Il 'focus' dell'azione pittorica di Maurizio Bonolis, che prende spunto da vene
intimistiche, cala, poi, il suo interesse sulla rappresentazione umana odierna.
Maurizio Bonolis, con estrema serietà, ha sempre cercato di esplicitare, con un
codice linguistico intenso, immagini forti, in cui segmenti e cromie
consolidano visioni consistenti.
Le opere di Maurizio Bonolis riescono con l'affondo della materia a suggellare
squarci di luci e di verità.
L'artista forma, con significativa abilità, spessori sulla tela per alimentare
cromatismi intensi, perché palpitino equilibri di umori e sfere di sentimenti.
Si riesce, così, a captare la volontà dell'artista di significare, con tratti
decisi ed esperti, agganciati a vettori cromatici, determinati da gesti
precisi, un calibrato ventaglio di motivi e di strutture visive.
Maurizio Bonolis assegna ad una scala calamitata di colori, regolata da
reticoli di segmenti, che vibrano tra torsioni dinamiche, pensieri alti.
Non solo le parole, ma anche i segni dichiarano propositi ed investigazioni.
In questo caso ci riassumono l'uomo che, seppur dominante con la tecnologia,
riattraversa i miti per oltrepassare la storia, ma in definitiva cerca libere
fughe in avanti.
Il suo itinerario pittorico, sostanziato da suggestioni simboliste, è cadenzato
da visioni metafisiche, nelle quali si percepisce un accadimento possibile o
futuro tracciato da figure semioniriche, da ombre danzanti e da presenze
cangianti.
Maurizio Bonolis raccoglie ed assembla, seguendo palpitanti visioni, che
ricontrolla con un esercizio cadenzato di spessori e tocchi cromatici e di
precisazioni strutturali
Le figurazioni dell'operatore, lontane da congetture fabulistiche o da circuiti
ingannatori, risultano sincere.
L'artista, con redazioni pittoriche caricate da tratti spezzati, riesce ad
assumere una posizione propria, agganciata, comunque, ai solchi di ambiti
simbolisti e metafisici.
La pittura di Maurizio Bonolis snoda sequenze ed inquadrature di un universo
raccolto da risposte di uno specchio intimo, ma che guarda anche al mondo.
|
|