Lunedì sera, 6 Settembre, Teresa De Sio insieme al maestro
sconcertatore della notte della taranta Giovanni Lindo Ferretti, i
grandi vecchi Uccio Aloisi e Matteo Salvatori, i cantori di Carpino
e il grande e simpaticissimo Pino Zimba (lui invece nella notte
della taranta è stato interprete di primo piano), ha portato a
settembre al Borgo “Craj” domani.
L’impressione che ho avuto quando sono entrato nel teatro della
Torre, opportunamente trasformato per l’occasione, è stata quella
di essere capitato dentro un sogno... la sensazione era quella, non
so come spiegarvi…avete presente i film di Fellini? Beh, era
qualcosa di molto simile: al centro del teatro c’era un grande
albero della cuccagna tutto colorato e ornato dal quale partivano le
luminarie che come una ragnatela ricoprivano tutto lo spazio sopra
il pubblico dando alla platea quell’atmosfera a metà tra la festa
popolare ed il surreale. I palchi erano addirittura tre con un
impianto audio in quadrifonia studiato apposta per sorprendere gli
spettatori e che contribuiva a rendere il tutto più magico: alzi la
mano chi tra i presenti al teatro della Torre non si sia girato
sentendo qualcosa, un rumore, un suono, alle sue spalle, da un palco
verso l’altro per la paura di perdere qualcosa dello spettacolo
(peccato per i piccoli problemi tecnici che però non ne hanno
comunque compromesso l’essenza). Il “Craj” portato al
Settembre al Borgo non è uno spettacolo da vedere, ma una
(sur)realtà da vivere, un’esperienza, una sorta di set
cinematografico. Se vogliamo, è un viaggio, il viaggio che il
padrone dal cavallo bianco, Messer Floridippo (Lindo) e la sua serva
Bimbascione (Teresa) compiono attraverso la musica ed i racconti
popolari della Puglia, dal Gargano al Salento, quella musica e quei
racconti “ecologici” che non si consumano mai e si riciclano all’infinito
perché sono puliti e veri, non di plastica. Inutile dire che l’esperimento
è riuscitissimo: il variegato e folto pubblico è rimasto prima
sconcertato, poi rapito e affascinato, infine “tarantolato”. Del
resto è difficile resistere alla musica dei Cantori di Carpino e
dell’ottantenne Uccio Aloisi o delle canzoni del padre dei
cantautori pugliesi Matteo Salvatore. E che dire della commovente Ninna
nanna cantata da Antonio Piccininno.
A dimenticavo…per chi non lo sapesse Piccininno ha 80 anni
mentre Antonio Maccarone, altro cantore, ne ha 78!!
Buena Vista Social Club a loro gli fa un baffo!
Bellissimo il dopo spettacolo: tutti sul palco, non senza
difficoltà (i “giovanotti”avevano pur sempre un’età!), per
intonare ancora qualcosa, alla maniera tradizionale, in pugliese ed
in napoletano, prolungando ancora di un po’ il bellissimo
spettacolo!
Teresa De Sio
saluta i lettori di casertamusica: versione
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Quiz: Uccio Aloisi alla fine ha salutato il pubblico invitandolo
a ripetere una frase in dialetto pugliese ”Robba de smuju! Robba
de smuju!”. Io con molta difficoltà e con l’ausilio di una
bellezza muliebre (Uccio è molto sensibile a queste cose) mia
complice sono riuscito a strappare la traduzione ad Uccio e Zimba.
Vediamo chi sa cosa vuol dire!
P.s.
All’ inizio ho parlato della notte della Taranta dando per
scontato che tutti sappiano cosa sia.
Proprio per questo è in arrivo su questi… schermi un articolo
su quell’incredibile avvenimento che è la “notte della
taranta”.
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