XXXIV Settembre al Borgo: Teresa De Sio

Casertavecchia (CE) - 6 Settembre 2004

Articolo di Francesco Del Prete / foto E. Di Donato


Lunedì sera, 6 Settembre, Teresa De Sio insieme al maestro sconcertatore della notte della taranta Giovanni Lindo Ferretti, i grandi vecchi Uccio Aloisi e Matteo Salvatori, i cantori di Carpino e il grande e simpaticissimo Pino Zimba (lui invece nella notte della taranta è stato interprete di primo piano), ha portato a settembre al Borgo “Craj” domani.

L’impressione che ho avuto quando sono entrato nel teatro della Torre, opportunamente trasformato per l’occasione, è stata quella di essere capitato dentro un sogno... la sensazione era quella, non so come spiegarvi…avete presente i film di Fellini? Beh, era qualcosa di molto simile: al centro del teatro c’era un grande albero della cuccagna tutto colorato e ornato dal quale partivano le luminarie che come una ragnatela ricoprivano tutto lo spazio sopra il pubblico dando alla platea quell’atmosfera a metà tra la festa popolare ed il surreale. I palchi erano addirittura tre con un impianto audio in quadrifonia studiato apposta per sorprendere gli spettatori e che contribuiva a rendere il tutto più magico: alzi la mano chi tra i presenti al teatro della Torre non si sia girato sentendo qualcosa, un rumore, un suono, alle sue spalle, da un palco verso l’altro per la paura di perdere qualcosa dello spettacolo (peccato per i piccoli problemi tecnici che però non ne hanno comunque compromesso l’essenza). Il “Craj” portato al Settembre al Borgo non è uno spettacolo da vedere, ma una (sur)realtà da vivere, un’esperienza, una sorta di set cinematografico. Se vogliamo, è un viaggio, il viaggio che il padrone dal cavallo bianco, Messer Floridippo (Lindo) e la sua serva Bimbascione (Teresa) compiono attraverso la musica ed i racconti popolari della Puglia, dal Gargano al Salento, quella musica e quei racconti “ecologici” che non si consumano mai e si riciclano all’infinito perché sono puliti e veri, non di plastica. Inutile dire che l’esperimento è riuscitissimo: il variegato e folto pubblico è rimasto prima sconcertato, poi rapito e affascinato, infine “tarantolato”. Del resto è difficile resistere alla musica dei Cantori di Carpino e dell’ottantenne Uccio Aloisi o delle canzoni del padre dei cantautori pugliesi Matteo Salvatore. E che dire della commovente Ninna nanna cantata da Antonio Piccininno.

A dimenticavo…per chi non lo sapesse Piccininno ha 80 anni mentre Antonio Maccarone, altro cantore, ne ha 78!!

Buena Vista Social Club a loro gli fa un baffo!

Bellissimo il dopo spettacolo: tutti sul palco, non senza difficoltà (i “giovanotti”avevano pur sempre un’età!), per intonare ancora qualcosa, alla maniera tradizionale, in pugliese ed in napoletano, prolungando ancora di un po’ il bellissimo spettacolo!

 

Teresa De Sio saluta i lettori di casertamusica: versione real video (170 k), versione windows media plaier (116 k)

 

 

Quiz: Uccio Aloisi alla fine ha salutato il pubblico invitandolo a ripetere una frase in dialetto pugliese ”Robba de smuju! Robba de smuju!”. Io con molta difficoltà e con l’ausilio di una bellezza muliebre (Uccio è molto sensibile a queste cose) mia complice sono riuscito a strappare la traduzione ad Uccio e Zimba.

Vediamo chi sa cosa vuol dire!

P.s.

All’ inizio ho parlato della notte della Taranta dando per scontato che tutti sappiano cosa sia.

Proprio per questo è in arrivo su questi… schermi un articolo su quell’incredibile avvenimento che è la “notte della taranta”.

 

 

 

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