Associazione Culturale “Diotima”, Sezione Teatrale “L’alt(R)o
Teatro”, presenta “Anno 2003 - L’inferno Di Dante” (Amore,
frode, tradimento)
Assolutamente attuale è ri-proporre, oggi, la “commedia” di
Dante Alighieri: il “viaggio” che conduce verso la Verità
eterna, passando attraverso la selva oscura del peccato. La metafora
della “Commedia”, la purificazione della vita e del mondo che
“volger si devono verso la Luce Etterna, verso uno stato di
felicità”, come inizialmente recita l’attore, non solo è
attuale , ma rispecchia l’universalità delle debolezze umane
presenti trasversalmente in tutta la storia della cultura
occidentale.
Attraverso alcuni luoghi della prima Cantica della “Commedia”,
Giovanni Gallo, con il piacere e l’emozione, per una sfida
personale, ci porta a vivere i versi classici tra i più belli della
storia letteraria italiana in un incontro che va a ritrovare le
motivazioni della pagina letteraria al di fuori di essa, nel diretto
ed immediato rapporto comunicativo tra interprete e spettatore.
La storicizzazione, poi, pur necessaria, è lasciata alla libera
interpretazione dello spettatore che si troverà avvolto
suggestivamente e co-involto in alcuni momenti del viaggio nell’Inferno
dantesco.
Questi i “luoghi” dell’Inferno visitati dallo spettacolo:
Il secondo cerchio (V Canto dell’Inferno), ove son dannati i
peccator carnali “che la ragion sommettono al talento”. Quivi,
lo spettatore incontrerà Paolo e Francesca con la loro vicenda d’amore
che ha commosso intere generazioni nelle varie epoche della nostra
cultura e assisterà alla ricostruzione scenica della vicenda. La
condanna all’eterna unione, percossi dalla “bufera infernal”,
dei due cognati peccatori, amanti, si esprime attraverso la
preghiera e il pianto di Francesca che, con i più elevati versi d’amore
della letteratura occidentale, coinvolgerà ed emozionerà lo
spettatore vivo.
L’ottavo Cerchio dell’Inferno, l’ottava Bolgia (Canto XXVI
dell’Inferno), ove son dannati i consiglieri fraudolenti. Qui la
metafora è assolutamente attuale per la “frodolenza” in cui
mena il mondo moderno. Ma è anche un’incitazione ad ex-sistere
(andare oltre, uscir fuori dalla condizione in cui si vive) e non
in-sistere (stare fermi, inerti): “Chi inerte esita, non ha più
tempo”, dirà l’attore rivolgendosi ad un pubblico già
coinvolto in una suggestione che lo ha trascinato con incanto nello
straordinario Universo dantesco. Quivi, lo spettatore vivrà il “folle
viaggio” di Ulisse oltre le Colonne d’Ercole, la sua sfida oltre
i confini segnati all’uomo.
“Ove Ercule segnò li suoi riguardi,
acciò che l’uom più oltre non si metta”
Il nono Cerchio (XXXIII Canto dell’Inferno) ove son dannati i
traditori della Patria e della propria parte, l’allusione è alle
vicende politiche e alle infamie dell’epoca. Quivi, si assisterà
alla triste vicenda del conte Ugolino. Anche qui, lo spettatore si
sentirà coinvolto e “chiamato in causa”.
Infine, la fuoriuscita di Dante dall’Inferno, sempre guidato
“da lo suo maestro”, a ritornar a riveder le stelle.
Dante, l’italiano Dante, come straordinario narratore non solo
del suo tempo, ma precursore dell’epoca moderna e contemporanea,
è, a ragione, considerato come “l’ultimo poeta del Medioevo e
il primo dell’epoca Moderna”: un’epoca che volge ormai al
tramonto. “Sara’, di nuovo, l’Italia a darci un nuovo Dante
che preannuncera’ l’alba di una nuova era?”
E’ un’opera teatrale questa la cui sfida interpretativa è
ardua e subordinata alla “partecipazione” del pubblico
co-involto. L’attore, anche autore e regista, osa, nel pieno
rispetto dell’immortale “Commedia”. e ………….. allo
spettatore l’ardua sentenza!
La rappresentazione è accompagnata da 2 passi a due di danza
classica, da musiche originali e da un percorso in cui alcuni attori
in costume, recitando versi e rappresentando scene di Canti dell’inferno,
accompagneranno ed introdurranno lo spettatore allo spettacolo.
Interpreti: Giovanni Gallo, Imma Allocca, Luigi La Peruta,
Giuseppe Marotta, Manuela Borrelli, Valeria Giunta. Scenografia: Ivo
Grillo. Coreografie: Cinzia Marchitto, Ivan Goliandin. Musiche ed
effetti sonori: Donato Cutolo (“Nomia”). Acconciature e Trucco:
Arianna Dell’Aquila , Antonietta Moretta. Costumi: Sartoria “Mani
di Fate”. Tecnico dei suoni: Valeria Giunta. Sceneggiatura e regia
Giovanni Gallo
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