Nuove declinazioni del linguaggio figurativo

Caserta Vecchia (CE) – dal 28 agosto al 6 settembre 2004

Comunicato Stampa di Marco di Mauro


Sarà inaugurata sabato 28 agosto alle ore 20, nella chiesa gotica dell'Annunziata a Caserta Vecchia (Via dell'Annuziata), la collettiva di pittura "Nuove declinazioni del linguaggio figurativo" a cura di Marco di Mauro, con opere di: Abramo Cantiello, Domenico Merenda, Stefania Sabatino e Pasquale Sorrentino. Sono giovani artisti delle province campane, i quali testimoniano, attraverso la qualità e la varietà delle opere, che il linguaggio figurativo è ancora un fenomeno vitale, capace di esprimere una sensibilità moderna e di accogliere umori ed istanze del nostro tempo.

La mostra, che sarà inaugurata sabato 28 agosto alle ore 20, sarà visitabile sino a lunedì 6 settembre dalle ore 18 alle 22.

Note critiche sugli artisti a cura di Marco di Mauro

Abramo Cantiello è affascinato dalla pittura dell’immobile, della quiete, del silenzio, dell’atemporale che si carica simultaneamente di una vaga intensità. Cantiello delinea atmosfere tese, vibranti, in cui l’oggetto acquista una parvenza irreale. Le sue immagini austere, ambigue, ieratiche tendono all’astrazione. Le sue nature morte hanno una severa dignità ed una purezza quasi geometrica, esaltata dal sapiente uso della luce, dall’accostamento di colori complementari, dalla nudità e dalla simmetria dello sfondo. Un marcato chiaroscuro esalta il carattere scultoreo della forma, la traduzione dello spazio attraverso l’impianto della scena.

Domenico Merenda, formatosi tra le botteghe artigianali ed i laboratori artistici della Terra di Lavoro, ha abbandonato l’irruenza e la foga della pittura informale per un ritorno al figurativo. Il soggetto che guida la sua pittura è la campagna casertana, idealizzata attraverso la lente della memoria e dell’inconscio. Le sue tele, intensamente liriche e visionarie, sono connotate da calde tonalità, riflessi dorati, un’illuminazione soffusa e crepuscolare che rievoca temi cari al divisionismo. L’occhio del fruitore viene subito catturato dalla temperatura dei colori, che sfumano nelle gamme cromatiche del giallo ocra e del verde paglia.

Stefania Sabatino, allieva di Carmine Di Ruggiero all’Accademia di Belle Arti di Napoli, insegue la seduzione di una pittura solare, sensuale, evocativa. L’artista vesuviana delinea figure oniriche, dai colori tenui o brillanti, che si abbracciano, si avvinghiano, tendono l’una verso l’altra in un groviglio di forme. Le componenti essenziali del suo stile sono: il colore, disgiunto dalla rappresentazione del reale per esprimere valenze ulteriori; e il dinamismo, che anima l’impianto della scena ed alimenta una sensazione di continua metamorfosi. L’artista focalizza la sua attenzione sui movimenti avvolgenti dei corpi, in cui si percepisce una volontà di ristabilire gli affetti, l’armonia, l’equilibrio.

Pasquale Sorrentino si è formato fuori delle accademie, attraverso la frequentazione di qualificate botteghe e laboratori artigianali. Dalla metà degli anni ’90, l’artista applica figure lignee sulla tela dipinta e sperimenta la fusione di pittura e scultura. Nelle sue recenti opere, la componente onirica e surreale prevale sulla radice espressionista e primitivista. Sorrentino ha individuato una cifra lirica che, attraverso una linea sinuosa e avvolgente, ravvivata da cromatismi caldi e accesi, ricostruisce un universo vivo dell’immaginario. I colori lucidi e brillanti, che nascono dall’impasto di colle viniliche e colori acrilici, denunciano le sue trascorse esperienze nei laboratori di ceramica.

Opera di Abramo Cantiello

Opera di Stefania Sabatino

 

 

 

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