Sarà inaugurata sabato 28 agosto alle ore 20, nella chiesa gotica
dell'Annunziata a Caserta Vecchia (Via dell'Annuziata), la
collettiva di pittura "Nuove declinazioni del linguaggio
figurativo" a cura di Marco di Mauro, con opere di: Abramo
Cantiello, Domenico Merenda, Stefania Sabatino e Pasquale Sorrentino.
Sono giovani artisti delle province campane, i quali testimoniano,
attraverso la qualità e la varietà delle opere, che il linguaggio
figurativo è ancora un fenomeno vitale, capace di esprimere una
sensibilità moderna e di accogliere umori ed istanze del nostro
tempo.
La mostra, che sarà inaugurata sabato 28 agosto alle ore
20, sarà visitabile sino a lunedì 6 settembre dalle ore 18
alle 22.
Note critiche sugli artisti a cura di Marco di Mauro
Abramo Cantiello è affascinato dalla pittura dell’immobile,
della quiete, del silenzio, dell’atemporale che si carica
simultaneamente di una vaga intensità. Cantiello delinea atmosfere
tese, vibranti, in cui l’oggetto acquista una parvenza irreale. Le
sue immagini austere, ambigue, ieratiche tendono all’astrazione.
Le sue nature morte hanno una severa dignità ed una purezza quasi
geometrica, esaltata dal sapiente uso della luce, dall’accostamento
di colori complementari, dalla nudità e dalla simmetria dello
sfondo. Un marcato chiaroscuro esalta il carattere scultoreo della
forma, la traduzione dello spazio attraverso l’impianto della
scena.
Domenico Merenda, formatosi tra le botteghe artigianali ed
i laboratori artistici della Terra di Lavoro, ha abbandonato l’irruenza
e la foga della pittura informale per un ritorno al figurativo. Il
soggetto che guida la sua pittura è la campagna casertana,
idealizzata attraverso la lente della memoria e dell’inconscio. Le
sue tele, intensamente liriche e visionarie, sono connotate da calde
tonalità, riflessi dorati, un’illuminazione soffusa e
crepuscolare che rievoca temi cari al divisionismo. L’occhio del
fruitore viene subito catturato dalla temperatura dei colori, che
sfumano nelle gamme cromatiche del giallo ocra e del verde paglia.
Stefania Sabatino, allieva di Carmine Di Ruggiero all’Accademia
di Belle Arti di Napoli, insegue la seduzione di una pittura solare,
sensuale, evocativa. L’artista vesuviana delinea figure oniriche,
dai colori tenui o brillanti, che si abbracciano, si avvinghiano,
tendono l’una verso l’altra in un groviglio di forme. Le
componenti essenziali del suo stile sono: il colore, disgiunto dalla
rappresentazione del reale per esprimere valenze ulteriori; e il
dinamismo, che anima l’impianto della scena ed alimenta una
sensazione di continua metamorfosi. L’artista focalizza la sua
attenzione sui movimenti avvolgenti dei corpi, in cui si percepisce
una volontà di ristabilire gli affetti, l’armonia, l’equilibrio.
Pasquale Sorrentino si è formato fuori delle accademie,
attraverso la frequentazione di qualificate botteghe e laboratori
artigianali. Dalla metà degli anni ’90, l’artista applica
figure lignee sulla tela dipinta e sperimenta la fusione di pittura
e scultura. Nelle sue recenti opere, la componente onirica e
surreale prevale sulla radice espressionista e primitivista.
Sorrentino ha individuato una cifra lirica che, attraverso una linea
sinuosa e avvolgente, ravvivata da cromatismi caldi e accesi,
ricostruisce un universo vivo dell’immaginario. I colori lucidi e
brillanti, che nascono dall’impasto di colle viniliche e colori
acrilici, denunciano le sue trascorse esperienze nei laboratori di
ceramica.
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