Domenica 18
luglio 2004, alle ore 21,00, i Letti Sfatti al
RiardoBorgoFestival.
Metti che una
città abbia una nuca. E che questa città sia Napoli e che a
cantarla sia il gruppo campano dei Letti Sfatti che, nato nel 1993,
ha percorso a grandi tappe il successo fino al prestigioso Premio
Ciampi. I Letti Sfatti e l’hinterland napoletano, la sofferta nuca
di Napoli, in uno spettacolo fatto di canzoni, elettronica, satira e
poesia.
I Letti Sfatti
sulla spianata del castello medievale del RiardoBorgoFestival
eseguiranno il loro ultimo concerto, atipico e speciale, dal titolo
“Dietro la nuca della città”, nel quale la musica suonata si
sincronizzerà con immagini video che scorreranno su di uno schermo
gigante fino a confondersi con le mura del grande teatro di pietra.
Un appuntamento di grande richiamo,
presentato da I Solisti Partenopei e inserito nel cartellone di
questa stagione estiva dal direttore artistico del Festival Ivano
Caiazza. Un concerto dove musica e immagini travalicano i confini di
genere e si fanno
spettacolo unico e irripetibile con brani musicali come “Vorrei
vedere il Papa” e “La giungla”,
e con immagini inedite di omaggi a grandi registi e foto di
Sergio Siani, messe a disposizione dall’archivio fotografico de
“Il Mattino” di Napoli. Un cammino breve nel tempo e lungo nel
successo ottenuto, quello di questa band, dal primo CD al Maschio
Angioino, anche qui un castello, in una speciale serata napoletana,
anche qui un concerto speciale a cielo aperto.
Il gruppo è
composto da Yennà Romano voce e chitarra, Roberto Marangio basso,
Mirko Del Gaudio batteria, Sartore Toraldo tastiere.
Una musica,
quella dei Letti Sfatti, nella quale si riflette l’energia e la
grinta di una rock’n’roll band, legata a canzoni che affascinano
ma che danno anche il senso della realtà in cui viviamo, con il
pizzico di follia di chi sa leggere oltre le righe per scoprire il
mistero che si cela dietro la nuca della città o, perché no, del
mondo. Perché la musica appartiene al mondo, anche se l’ombelico
di questo loro mondo per i Letti Sfatti è Napoli. Una band al
RiardoBorgoFestival a parlare il suo linguaggio sonoro, visivo
e trasparente, quello stesso che incredibilmente è stato
scelto alla Yale University ( e non è poco), che è l’Ateneo
U.S.A dove l’italiano si insegna e si insegna con le canzoni. Gli
studenti lo apprendono con “Volare” di Domenico Modugno, con
“La guerra di Piero” di Fabrizio de Andrè o
con “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. Nel corso
dell’anno accademico che si è appena concluso lo hanno appreso
anche con il testo chiaro e semplice di “Elvira” dei Letti
Sfatti e…sono letteralmente impazziti. Potrebbe essere un’idea
anche per i nostri studenti, tutti a imparare la lingua cantando:
“Elvira/io non ho una lira”, moneta unica europea a prescindere.
Ma non finisce qui. Ascolteremo “Vorrei vedere il Papa”, la
canzone che è già in programma all’Yale University per il
prossimo anno accademico, dove si studia
a suon di note, all’interno di un repertorio di qualità,
che si articola con il piglio e l’allegria di canzoni pop e con la
n07.2004 il gruppo campano dei Letti Sfatti che, nato nel 1993, ha
percorso a grandi tappe il successo fino al prestigioso Premio
Ciampi. I Letti Sfatti e l’hinterland napoletano, la sofferta nuca
di Napoli, in uno spettacolo fatto di canzoni, elettronica, satira e
poesia.
Domenica 18
luglio, alle ore 21,00, i Letti Sfatti sulla spianata del castello
medievale del RiardoBorgoFestival eseguiranno il loro ultimo
concerto, atipico e speciale, dal titolo “Dietro la nuca della
città”, nel quale la musica suonata si sincronizzerà con
immagini video che scorreranno su di uno schermo gigante fino a
confondersi con le mura del grande teatro di pietra.
Un appuntamento
di grande richiamo, presentato da I Solisti Partenopei e inserito
nel cartellone di questa stagione estiva dal direttore artistico del
Festival Ivano Caiazza. Un concerto dove musica e immagini
travalicano i confini di genere e
si fanno spettacolo unico e irripetibile con brani musicali
come “Vorrei vedere il Papa” e “La giungla”,
e con immagini inedite di omaggi a grandi registi e foto di
Sergio Siani, messe a disposizione dall’archivio fotografico de
“Il Mattino” di Napoli. Un cammino breve nel tempo e lungo nel
successo ottenuto, quello di questa band, dal primo CD al Maschio
Angioino, anche qui un castello, in una speciale serata napoletana,
anche qui un concerto speciale a cielo aperto.
Il gruppo è
composto da Yennà Romano voce e chitarra, Roberto Marangio basso,
Mirko Del Gaudio batteria, Sartore Toraldo tastiere.
Una musica,
quella dei Letti Sfatti, nella quale si riflette l’energia e la
grinta di una rock’n’roll band, legata a canzoni che affascinano
ma che danno anche il senso della realtà in cui viviamo, con il
pizzico di follia di chi sa leggere oltre le righe per scoprire il
mistero che si cela dietro la nuca della città o, perché no, del
mondo. Perché la musica appartiene al mondo, anche se l’ombelico
di questo loro mondo per i Letti Sfatti è Napoli. Una band al
RiardoBorgoFestival a parlare il suo linguaggio sonoro, visivo
e trasparente, quello stesso che incredibilmente è stato
scelto alla Yale University ( e non è poco), che è l’Ateneo
U.S.A dove l’italiano si insegna e si insegna con le canzoni. Gli
studenti lo apprendono con “Volare” di Domenico Modugno, con
“La guerra di Piero” di Fabrizio de Andrè o
con “L’anno che verrà” di Lucio Dalla. Nel corso
dell’anno accademico che si è appena concluso lo hanno appreso
anche con il testo chiaro e semplice di “Elvira” dei Letti
Sfatti e…sono letteralmente impazziti. Potrebbe essere un’idea
anche per i nostri studenti, tutti a imparare la lingua cantando:
“Elvira/io non ho una lira”, moneta unica europea a prescindere.
Un Festival non solo per cantare e sognare, ma anche per un “Incontro
al Castello” nel quale dibattere i problemi del territorio, lunedì
26 luglio, sempre alle ore 21. Con don Mazzi si parlerà del grave
problema della schiavitù delle donne.
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