Leuciana festival: Pat Metheny

S. Leucio (CE) - 15  Luglio 2004

Articolo e foto di Emilio Di Donato 


Belvedere di San Leucio, 16 Luglio 2004. “Pat Metheny è stato più generoso, grintoso e simpatico che mai”. Unanimi i positivi commenti che molti spettatori hanno espresso a caldo al termine di un intenso concerto per il Leuciana Festival in cui il “Pat” internazionale ha dato sfoggio di gusto, calore e musicalità.

 

Da solo

La prima mezz’ora del concerto il chitarrista si è presentato da solo sul palco e ha eseguito una deliziosa cover di “Don't know why” di Norah Jones, alcuni cavalli di battaglia come “Minuano (six eight)” e “This is not America”, e quindi una lunga medley di brani tratti dal live “The road to you”. Pat ha alternato molte chitarre nel concerto, se ne sono viste di tanti tipi ed accordature, ma lo strumento più spettacolare è stato senza dubbio la “Pikasso”, una chitarra (si può ancora chiamare così?) realizzata insieme al liutaio Linda Manzer, dotata di tre manici, e ben 42 corde. Su questo piccolo “mostro” Pat Metheny ha tenuto una vera lezione di quanta strada si può ancora fare in termini di ricerca liutistica e compositiva: una vera orchestra di arpe, percussioni, basso e chitarre è sorta da questo strumento, lasciandoci col fiato sospeso per la bellezza ed originalità del risultato. 

 

In trio

Quando è stato raggiunto sul palco dal Christian McBride (contrabbasso) e Antonio Sanchez (batteria), il concerto è subito decollato verso territori più jazzistici. Ma qui la noia, che tipicamente mi assale durante esibizioni con ensamble così minimali, non ha mai fatto minimamente capolino: continui cambiamenti di atmosfere, strumentazione ed intensità esecutive, hanno evitato anche un solo attimo di stasi, e le emozioni sono state grandi e continue. “Molti brani che eseguiamo stasera ancora non hanno titolo, così diciamo che ora vi eseguiamo il brano 13, poi il 10 e quindi il 3. Spero che i brani vi piacciano più dei loro titoli”. Il finale è stato tutto elettrico, con Metheny che, imbracciata la chitarra synth, ha eseguito delle variazioni da “zero tolerance for silence”, uno dei suoi capitoli discografici più sperimentali e controversi, ma che dal vivo ha una forza evocativa elevatissima.

A cinquant’anni (è nato il 12 Agosto 1954), e a trent’anni dal suo esordio discografico, Metheny ha ancora l’energia e il fisico di un ragazzino, e la capacità di esplorare con ottimi risultati tutti i campi dal jazz al pop, dall’acustico all’elettrico più sperimentale. E il concerto tenuto a San Leucio ha testimoniato la sua capacità di far convivere armonicamente tutte queste direzioni musicali.

Una gioiosa versione di “Cantalupe Island” ha terminato questo emozionante concerto, uno dei fiori all’occhiello di questa edizione del Leuciana Festival che, onore al merito, riesce a tenere molto alto lo standard artistico del proprio cartellone.

 

Post scriptum: il parcheggio

Una cosa comunque mi ha lasciato l’amaro in bocca: al parcheggio ufficiale del Festival i parcheggiatori (abusivi o ancora peggio autorizzati?) hanno chiesto 4 Euro. E’ una cifra che non sta né in cielo né in terra, ed è assurdamente esagerata specie in serate in cui il solo costo del biglietto arriva anche a 35 o 46 Euro. Ho la sgradevole sensazione che ogni sera i parcheggiatori guadagnino più di chi viene dall’altro capo del mondo per tenere un concerto

 

PS: ho ricevuto parecchi commenti riguardo il tema del parcheggio, tutte di persone che lamentano di come sia gestito questo "dazio" sia dalla camorra degli abusivi che da quelli cosiddetti autorizzati (che ugualmente non danno alcuna ricevuta, e quindi anche la cossiddetta autorizzazione è una presa in giro). Un altro lettore (Emanuele) mi ha scritto :"tema parcheggio: io ho parcheggiato l'auto poco prima della Villa degli Ulivi, i parcheggiatori abusivi mi hanno chiesto 5 euro... ho pagato (se mi mettevo a fare storie può darsi pure che mi facevano trovare l'auto rigata o non me la facevano trovare proprio). poi io ed il mio amico siamo andati dai vigili che erano giù alla discesa del Belvedere a denunciare la cosa. ...vabbè evito di proseguire per non evidenziare ulteriormente la stupidità di quei vigili lì."

Concludo questa digressione pensando che qualche giorno dopo sono andato a vedere i Darkness al Foro Italico a Roma, e non ho pagato nemmeno un centesimo di parcheggio, che era libero, gratuito, e non appestato dai tipici e tristi personaggi da noi così ampiamente tollerati (temuti?) dalle forze dell'ordine.

(Cartellone completo del Leuciana Festival)

 

La straordinaria "Pikasso": 42 corde, tre manici e un suono spettacolare.

 

 

 

 

Da sinistra: Antonio Sanchez, Metheny e Christian McBride.

 

Fotografie: Emilio Di Donato
©  casertamusica.com  2004

 

 

 

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