Leuciane - Teatro: Kinder - Traum Seminar

Scuderie Reali del Belvedere di San Leucio (CE) - dal 6 all'8 luglio

Comunicato Stampa di Alfredo Cardone


S. Leucio (CE). Presso le Scuderie Reali del Belvedere di San Leucio, dal 6 all'8 luglio ore 21.30, nell'ambito del Leuciana Festival 2004 (sezione teatro) con ingresso gratuito, la Compagnia Teatrale di Enzo Moscato presenta "Kinder - Traum Seminar", Studio scenico su un pensiero-parola dedicato alla memoria collettiva dell’Olocausto

Testo, ideazione scenica e regia: Enzo Moscato, Scena e costumi: Tata Barbalato, Ricerche musicali: Donamos, Luci: Cesare Accetta

Nella suggestiva cornice delle Scuderie Reali di San Leucio, dal 6 all’8 luglio (ore 21.30), nell’ambito della sezione teatro del Leuciana Festival 2004, andrà in scena “Kinder - Traum Seminar”, uno studio scenico su un pensiero-parola dedicato alla memoria collettiva dell’Olocausto, ideato e diretto da Enzo Moscato: “La giusta interpretazione del titolo tedesco 'Seminario sui sogni dei bambini' o anche 'Seminario sui bambini in sogno' - spiega l’autore - è volutamente lasciata nell’ambiguo, così come ambigua è lasciata da Jung, a cui il titolo dello spettacolo è rubato”.

“Kinder - Traum Seminar - aggiunge Moscato - è una raccolta di voci differenti (Janus Korczak, Tadeusz Kantor, Etty Hillesum, Primo Levi, Elie Wiesel, Gitta Sereny, Tzvetan Todorov, Mary Berg, Bruno Bettelheim, Robert Antelme, Edith Stein, Paul Celan, Marina Cvetaeva) catturate all’interno della più devastante tragedia collettiva di cui la storia dell’umanità possa ammantarsi: l’Olocausto. Lo sterminio di razze ed oppositori politici alla folle instaurazione del regime nazista, prima in Germania e poi in gran parte dell’Europa, verso circa la metà del secolo appena trascorso”.

“Ma non è una rielaborazione storico-cronologica di quegli avvenimenti - prosegue il regista - né potrebbe esserlo, visto che il luogo prescelto per la rivivificazione mnemonica-emotiva degli stessi non è un libro né una filmica trascrizione documentaristica (come ha fatto Spielberg per gli ultimi testimoni ancora in vita) di quella mattanza, bensì il Teatro, sede per eccellenza non dei domini dei fatti o del reale, ma del simbolico e dell’immaginario”.

Simbolica, immaginaria, evocativa, elusiva, ellittica è la dimensione, scenica e di scrittura, in cui l’autore-interprete-regista della rappresentazione vuole calare quelle truci vicende, sulla scia di quanto già fatto, lavorando sulla storia, in altre note “performances” (“Rasoi”, “Luparella”, “Sull’ordine e il disordine dell’ex macello pubblico”), non perché la storia e i suoi tristi strascichi concreti ne risultino sviliti, evasi, negati o cancellati, ma al contrario, per rafforzarne maggiormente - e in modo non banalmente contingente ma in senso trans-temporale e trans-soggettivo- l’ineliminabile incidenza nella nostra vita quotidiana.

Una scena di "Kinder-Traum Seminar"

 

 

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