Caserta, 3 luglio. Cammino spesso per Caserta ma mi sono accorta di
non averla mai osservata: questa è la considerazione che ho fatto
al termine della "passeggiata" proposta dall'arch. Nicola
Tartaglione nell'ambito degli appuntamenti dell'Associazione
Giada.
Questa proposta insolita ha stimolato non solo la mia curiosità
ma anche quella di circa una quarantina di persone che si son date
appuntamento nel "Giardino Contemporaneo di Via Danieli".
Grazie all'analisi fatta dall'Arch. Tartaglione, coadiuvato da
alcuni colleghi-amici, quello che sembra essere uno spiazzo brullo,
quasi lunare, di 9200 mq ha invece tutta una serie di
"segni" che vorrebbero, anche se cripticamente, parlarci
della storia locale.
Il progetto dell'area si sviluppa su un giardino-aranceto,
successivamente adibito a parcheggio e quindi a giardino comunale. A
ricordare il giardino primitivo ci sono due doppie file di aranci
amari e di gelsi sterili, così come un filare di pioppi cui si
dovrebbero "maritare" delle viti: dico dovrebbero perchè
i pioppi ci sono ma le viti no. Al centro ci sono delle tracce a
rappresentare i solchi nei campi e delle aiuole, centrali e
laterali, con essenze spontanee più o meno selvatiche (ho
riconosciuto, ahime!, solo lavanda e mirto). La vasca centrale vuole
invece ricordare le vasche adibite alla macerazione della canapa:
oltre 30 anni fa nella sona intorno Marcianise, i cosiddetti Regi
Lagni, il fiume Clanio veniva utilizzato per riempire questi invasi
artificiali dai quali si sprigionavano effluvi non proprio
...francesi.
Infine i grossi massi, una vera tentazione per i bambini più
piccoli, stanno a ricordare le cave.
Da questo giardino il folto gruppetto, percorrendo via Daniele
alla volta di C.so Trieste, si è recato al palazzo Tescione, dove
è stato accolto dal padrone di casa il sig. Castore Tescione.
Dico la verità, non solo il giardino è un tesoro ma lo è anche
questo simpatico giovanotto di ...anta anni! Nella sua famiglia è
racchiusa la storia di mezza Caserta. Al padre, storico di fama
nazionale, è stata intitolata la Biblioteca del Centro S. Agostino
-poca cosa visto che la totalità dei volumi è stata da lui
donata-, il sig. Castore ha ovviamente un fratello Polluce
-papà Giuseppe dopo aver visto uno spettacolo dal titolo
"Castore e Polluce" volle chiamare così i suoi gemelli-,
una via di Caserta, Via Giovanni Tescione è invece dedicata al
fratello - morto a Rodi dopo il caos dell'8 Settembre che combattè
contro i tedeschi.
Grazie alla sua disponibilità abbiamo quindi scoperto questo
piccolo giardino che, come quasi tutti i giardini dei vecchi
palazzi, è sopraelevato e cintato, e spesso adibito a frutteto più
che a giardino vero e proprio. Ma la particolarità di Palazzo
Tescione è dato dal tetto che è in legno con delle capriate
sporgenti sotto le quali vi sono dei bellissimi affreschi di Luigi
Taglialatela - lo stesso che ha decorato anche il Duomo di Caserta-
e che potete ammirare lungo tutto il perimetro esterno.
Il gruppetto si è poi incamminato, fra la curiosità dei
passanti, verso via Colombo dove ancora una volta è stato ospite
prima nel colorato giardino di palazzo Franzese, pieno di ortensie,
e quindi nel piccolo ma ricco giardino dello studio dello stesso
arch. Tartaglione
La passeggiata si è conclusa a piazza Vanvitelli dove, il
giardino della villa e quello antistante la Prefettura sono stati
oggetto di un esame più attento di quello che normalmente vi
dedichiamo.
Lo so di aver scritto molto, troppo per un web magazine, ma
voglio invitarvi a cambiare, come farò io, il modo di passeggiare
per le strade della nostra città. Magari sulla scorta di queste
note, fatevi una lenta passeggiata, curiosando e magari guardando
all'insù quando passate per palazzo Tescione: vi sfuggirà
sicuramente un sorriso pensando a tutto quello che, come me, vi
siete perso da anni.
Se volete, "l'esperimento" verrà ripetuto sabato 10
Luglio a S. Maria C. V., sempre con l'Associazione Giada e l'arch.
Tescione ...alla scoperta del giardino comunale.
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