Caserta, 27 Giugno 2004, Chiostro di S. Agostino.
Olga Balan, romena di origine zingara, una delle più interessanti interpreti del canto gitano, ha presentato stasera il suo spettacolo “Anima zigana”, accompagnato da una big band di 20 elementi, ovvero l’orchestra “900 Big Band” al completo. La Balan, bella ed artisticamente generosa, si muove perfettamente a suo agio nell’interpretare un repertorio così vicino alle sue
origini, affrontando i brani più popolari e significativi della
canzone popolare romena (i successi di Ionela Prodan, Maria Tanasse
e Romika Puceanu), e i motivi schiettamente zigani che sono la più
genuina forza espressiva della musica romena. Lo spettacolo è molto riuscito, gode di arrangiamenti molto ben curati e sempre spumeggianti, opera del maestro
Gianmichele D’Errico, che ci ha fornito alcune chiavi di lettura del concerto.
D’Errico: “Sono di Foggia, la mia attività è quella di direttore d’orchestra ma, per l’occasione, ho svolto il ruolo di arrangiatore per questa big band”
Puoi descriverci lo spettacolo "anima zigana"?
“Conosco Olga da più di cinque anni; insieme abbiamo costruito un repertorio
basato sulla musica tradizionale del suo paese, la Romania, insieme a quella del folclore bulgaro, della Moldavia e Transilvania. Innanzitutto ci siamo procurati una miriade di cassette di musica tradizionale, e poi
abbiamo selezionato i brani. Nella musica tradizionale balcanica, generalmente i musicisti eseguono all’unisono la melodia, senza eseguire armonizzazioni. In pratica suonano tutti le stesse note. Ho quindi arricchito i brani con una armonia e ritmica che, par la maggior parte di essi, non esisteva.”
Che tipo di arrangiamenti hai scritto?
Gli arrangiamenti che ho scritto risentono della necessità di creare una sonorità armonicamente più completa, se vuoi più “spendibile” all’orecchio di noi europei; le melodie sono arricchite con l'aggiunta di ritmiche e sonorità più conformi al gusto della attuale musica world. Lo spirito è inoltre molto vicino alle cosiddette “orchestre da matrimonio” e “orchestre da funerale” balcaniche. La mia figura artistica di riferimento è Goran Bregovic che esercita su di me, e non solo, una enorme influenza; Bregovic è un vero genio contemporaneo, ha saputo arricchire di elementi occidentali una musica che, altrimenti, sarebbe solo di nicchia.”
Bravissima poi l’orchestra che, sotto la direzione di Francesco
Mattiello, ha saputo trasmettere professionalità, allegria e coinvolgimento.
Anche i musicisti dell’orchestra sembrano sinceramente stimolati da questo incontro con la musica balcanica. “E’ un tipo di repertorio molto differente dal nostro” afferma Francesco Mattiello, direttore musicale dell’orchestra “e tutti noi ci stiamo divertendo molto ad eseguirlo”.
Il pubblico ha molto apprezzato lo spettacolo, che aggiunge una altro tassello di capacità produttiva artistica alla musica casertana. Se potete non perdetevi i prossimi appuntamenti di questo Leuciana
“OFF” (vedi il cartellone completo del Luciana Festival), completamente gratuiti, ideati dal maestro
Nunzio Areni “per offrire spettacoli anche molto diversi tra di loro accomunati da una ricerca culturale raffinata, e per dare spazio alla creatività delle giovani realtà artistiche di Caserta e del Casertano”.
Ogni sera, fino al 30 giugno, uno spettacolo differente e di
qualità vi attende al centro S. Agostino in Via Mazzini, Caserta.
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