S. Leucio (CE) - 26 Giugno 2004. Spettacolo di apertura del Leuciana Festival affidato ad un
conterraneo e ad un genere assolutamente nuovo per la manifestazione
nel borgo ferdinandeo. Non sono certo qualificata per la
recensione di questo genere di spettacolo, presumo lo sarebbero
stati il gruppo di ragazzi, probabilmente ballerini, seduti proprio
dietro me che hanno commentato con un tifo da stadio ogni passaggio
dello stupendo spettacolo. Giuseppe Picone e "i suoi
amici" come li ha definiti anche in conferenza stampa, non si
sono risparmiati consegnandoci momenti di autentico virtuosismo,
passando da pezzi classici come "La Bella Addormentata",
"Il lago dei cigni", "Sogno di Una Notte di mezza
estate" "Adagietto" e "Il Corsaro" -
tutti pas de deux che hanno visto impegnati rispettivamente le
coppie Shoko Nakamura-Giuseppe Picone, Sabrina Brazzo- Mike Zeni,
Giovanna Spalice - Fabien Voranger e Monica Perego- Rasta Thomas - a
proposte moderne quali "Alles walzer", "Polyphonischer
tango", "Carpe Diem", "L'Ultimo Bacio" e
"Lacrimosa" che hanno visto impegnati nell'ordine,
Giovanna Spalice, la coppia Roberta De Intinis-George Oliveira,
Rasta Thomas e Giuseppe Picone. Non č un puro esercizio meccanico
l'averli menzionati tutti, vuole essere solo il riconoscimento del
lavoro fatto da ogni artista che, non va dimenticato, insieme al
personale coreografo ha scelto come tassello per questo
spettacolo. A parte va infine commentato il pezzo di
chiusura del "Bolero" di Ravel, interpretato da Picone
nella nuova coreografia di Walter Matteini. La novitą č costituita
dallo "stravolgimento" del pezzo che viene interpretato
partendo ...dalla fine. In scena Picone -matto in camicia di forza-
ha ipnotizzato, complice anche il ritmo ossessivo, il pubblico
che alla fine ha tributato una decina di minuti di applauso a lui e
al gruppo di etoiles internazionali. Parlando di
"ipnosi" la prendo come scusa per le poche e non ottimali
foto che accompagnano questo articolo, dovute alla poca abilitą ma
anche al desiderio di non perdersi nemmeno un attimo dello
spettacolo. |
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