Nunzio Areni e Mario Ricciardi all'Isola

Caserta – 7 Aprile 2004 

Articolo e foto di Pia Di Donato


Caserta, 8 Aprile. Nunzio Areni non solo ha un passato (e un presente) di tipo artistico ma si ritrova ora nella non sempre facile posizione di organizzatore di attività artistiche di tipo musicale. Areni e il flautista Mario Ricciardi sono stati i protagonisti del seminario- concerto tenuto presso l'associazione l'Isola in via Tescione, Caserta, nella serata del 7 Aprile.

Il punto in comune fra i due è costituito dalla Compagnia di Canto Popolare nella quale hanno militato quasi passandosi il testimone: Nunzio Areni per primo dagli anni '80 fino all'89 (come musicista, dall'89 al 92 come coordinatore), anno in cui gli subentra Mario Ricciardi nel ruolo di flautista.

Il tipo di strumento è un altro dei caratteri in comune così come la formazione: entrambi hanno una base "colta" tipica del conservatorio e prediligono gli strumenti a fiato.

Il mattatore della serata è stato Areni mentre al più schivo Ricciardi non è rimasto che annuire riprendendosi però la rivincita nel momento in cui, finite le parole, è stato chiesto loro di "passare ai fatti".

Personalmente ho trovato piacevole ascoltare Areni che, spogliatisi dai panni del mega-direttore-organizzatore (oramai non si muove "artista" che lui non voglia nella nostra provincia) con aria sorniona si è lasciato andare ad aneddoti, ricordi, considerazioni filologiche e sociali su quello che lui stesso ha definito "il fenomeno Compagnia di Canto Popolare".

Da quelli che furono gli inizi, sei studenti (De Simone compreso) che ad una Piedigrotta proposero delle villanelle e furono presi ..."a monetine", ai concerti alla Sapienza o l'invito (rifiutato) di partecipare al Festival (di musica classica, si badi bene) di Salisburgo, le ricerche, i concerti a prezzi "popolari" per sottolineare l'impegno sociale.

Di tutto il lavoro fatto rimane l'orgoglio di aver dato inizio alla riscoperta della tradizione musicale del sud i cui tre filoni principali "tammurriate, villanelle e tarantelle" sono i caratteri che contraddistinguono praticamente la musica popolare italiana e che in parte (è il caso delle villanelle), costituiscono un elemento comune fra la musica popolare e quella classica del '700. Da qui anche il "pallino" di Areni che in Paisiello, nominato a più riprese nella serata, ritrova la stessa importanza che, nel campo monumentale ed artettonico, rivestono la Reggia e il Real Sito. Fu Paisiello che scrisse la "Nina pazza per amore" rappresentata per la prima volta il 25 Giugno 1788 per festeggiare la promulgazione del codice leuciano e che ricevette il rimbrotto del re "devi scrivere più facile..."

A fine serata gli ho rivolto qualche domanda ottenendo due piccoli scoop: il primo, legato alla serata, è che a Giugno, in preparazione delle Leuciane, ci sarà una rassegna di musica popolare probabilmente al Centro Culturale S. Agostino mentre ho avuto una piacevole conferma: alle Leuciane 2004 avremo i grandi Pat Metheney e James Taylor.

 

 

 

 

 

 

 

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